La crisi, la quadratura del cerchio e gli amici del giaguaro già all’opera

Si è costituito il “comitato di crisi” che seguirà quotidianamente l’evolversi della situazione per la formazione del nuovo governo. 

Abbiamo già cominciato ad esaminare le possibili soluzioni. Il nodo ovviamente è la fiducia al Senato. La prima soluzione che ci è venuta in mente è quella cosiddetta delle “larghe uscite”. Ma poi abbiamo visto che le uscite debbono limitarsi solo ai “grillini” per cui abbiamo optato per le “limitate uscite”. Andando avanti abbiamo però scoperto che se le “limitate uscite” vengono a sapersi in giro potrebbero indurre le truppe dell’indelebile giaguaro a squagliarsi dall’aula facendo venire meno il numero legale; che poi, vista la dimestichezza che hanno con la legalità da quelle parti, farla venir meno anche nei numeri gli verrebbe del tutto naturale.

Dalle “uscite segrete “ alle “convergenze parallele”

Allora abbiamo pensato al governo fondato sulle “uscite segrete” ma ci è sembrato di difficile attuazione visti i moderni mezzi di comunicazione di massa. Impossibile tenere segreti. E poi i “grillini” non ci starebbero a questi giochi da vecchia politica. Seppellite queste soluzioni siamo passati a quelle geometriche. Subito, riandando indietro nel tempo di un buon cinquantennio perché ce lo possiamo permettere purtroppo, ci è apparso utile riesumare per la bisogna la classica soluzione morotea delle “convergenze parallele”: un’insuperata sfida alla razionalità della geometria euclidea che però ebbe un certo successo politico ed aprì la strada al successivo governodel primo centrosinistra. Sul secondo, altrimenti detto “organico”, è meglio stendere un velo pietoso. Viste le reazioni del nostro Giuseppe alias Beppe (che per le masse è il nuovo “addavenì barbone”) siamo stati costretti a scartare anche questa possibilità. Abbiamo cercato di farci venire in mente qualche altra soluzione geometrica partendo dal fatto che, sostanzialmente, le elezioni ci hanno consegnato tre grandi poli più un quarto angoletto. Subito si è affacciata l’ipotesi delle triangolazioni. 

L’ipotesi delle “triangolazioni” escluse quelle oscene berlusconiane

Nel quadro delle possibili triangolazioni – escluse quelle oscene volute da Berlusconi che già sta sbavando sulle numerose new entry femminili nelle due Camere che lui pensa siano camere da letto – il “triangolo scaleno” ci è sembrata la più appropriata avendo i tre lati dissimili tra loro che però è difficile comporre in Senato. Men che meno con il “triangolo rettangolo” perché i quadrati costruiti sui cateti, checché ne dica Pitagora, non andrebbero d’accordo con l’ipotenusa. Similmente non funzionerebbero il “triangolo isoscele” e quello, tanto amato dal Presidente Napolitano, “equilatero”. Ci siamo accorti che seguendo le ipotesi geometriche si finiva per la formazione del nuovo governo nell’immancabile “quadratura del cerchio” assai pericolosa sia per la democrazia che per la nostra salute mentale. Così come le offerte all’incanto di D’Alema (ma perché non si riposa?). Qui ci siamo fermati prima di addentarci nelle altre numerose ipotesi. Lo faremo nei prossimi giorni guardando lo sviluppo degli avvenimenti e tenendo d’occhio gli “amici del giaguaro” che già vediamo all’opera e non per il bene della Patria. Chiudiamo con due buone notizie appena ricevute: un’altra indagine per corruzione sul “giaguaro” che forse ce lo smacchia la Magistratura; l’apprezzamento di Grillo per Napolitano con la “schiena dritta” tenuta in Germania e il grazie del Presidente. Lieve inquietudine di Bersani.

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