Governissimo, ipotesi da scongiurare

ROMA – Serve un governo che abbia il lavoro come priorità. A consuntivo il 2012  rivela tutto il suo volto drammatico per quanto riguarda il mercato del lavoro: un milione di licenziamenti, un miliardo e 100 milioni di ore autorizzate di Cig, che corrispondono a più di 500mila lavoratori che potrebbero essere espulsi dal processo produttivo.

Adesso si aggiungono gli ultimi dati dell’Istat a proposito dei cosiddetti ‘scoraggiati’: persone che hanno smesso di cercare una occupazione che toccano la cifra record di 1,6mln di persone. Il frutto amaro di politiche eccessivamente rigoriste e restrittive lo stiamo pagando caramente e il 2013 non sembra destinato ad invertire la rotta. Occorre una discontinuità con le politiche del recente passato: con il pagamento dei debiti della P.A. verso le imprese, si dà finalmente una scossa di liquidità all’economia. Bisogna proseguire con lo sblocco del patto di stabilità dei comuni per gli investimenti e pensare fin d’ora a trovare altre risorse per affrontare temi sociali non rinviabili: il rinvio della Tares a dicembre (costo presunto di circa 1mld di euro), il rifinanziamento della Cig in deroga che si esaurirà nel giugno di quest’anno (la stima e’ di circa 1mld di euro); il rifinanziamento del fondo per salvaguardare, oltre i 130mila lavoratori già salvati dalla riforma Fornero, tutti coloro che avranno il problema della mancanza di reddito almeno fino al 2015 (secondo le stime della Ragioneria almeno due-tre mld di euro). Una azione politica coerente non può solo evocare i problemi, ma deve da subito individuare le soluzioni a partire dalle coperture finanziarie. Per questo serve un governo in grado di assicurare un vero cambiamento e che non sia ostaggio di continue trattative come avverrebbe nel caso di un governissimo: ipotesi ovviamente da scongiurare.

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