Rifiuti Divino Amore. Marino aspetta, i comitati prendono le distanze da Alemanno, la lotta continua

ROMA – Gianni Alemanno alla protesta della notte dei Fori non avrebbe dovuto esserci perchè i comitati che si battono contro la discarica al Divino Amore non volevano essere strumentalizzati. Lo hanno detto chiaramente  ieri in un comunicato stampa congiunto ben 14 tra associazioni e comitati cittadini, lo hanno ribadito quest’oggi consegnando una lettera al sindaco Ignazio Marino che ha ricevuto una delegazione anti discarica al Campidoglio.

Morale della favola,  chi è in cerca di visibilità personale deve rimanere fuori da questa battaglia che punta alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della salute collettiva nell’agro romano. E poi la protesta di Alemanno convince pochi, visto che lui Roma l’ha pure governata con risultati alquanto discutibili e a volte deludenti. Insomma, nessun merito all’ex sindaco, dal quale ora  i comitati prendono le distanze. Lui. com’è già stato detto, non solo non era stato invitato, ma ha partecipato, probabilmente con un groppuscolo dei suoi che gli hanno dato manforte,  a titolo esclusivamente personale.  Questo è un dato di fatto che i comitati tengono a precisare, nonostante la sua popolarità abbia calamitato l’attenzione di fotografi e giornalisti ignorando il cuore del vero problema.
“L’ambiente non è di destra e neppure di sinistra”, aveva detto Andrea Santoro, presidente  del IX Municipio che qualche giorno fa era intervenuto alla manifestazione  al 15esimo chilometro di via Ardeatina, dove era caduto come un fulmine a ciel sereno l’allarme discarica.
Oggi lo stesso mini sindaco, che ha consegnato sul tavolo del primo cittadino una relazione in cui emergono tutte le contraddizioni e le mancanze della relazione stilata dal commissario Goffredo Sottile, ha preso le distanze dalla comparsata di Alemanno sabato scorso: “Sabato non ho partecipato alla manifestazione perché già venerdì, nel corso del corteo al Divino Amore, era chiaro quale piega avrebbe preso la manifestazione al centro di Roma.  A questo punto spero che Alemanno e la Belviso si plachino e che smettano di strumentalizzare quei cittadini che, nello scontro tra Alemanno e Marino, rischiano di essere gli unici perdenti”.

Ora, l’attenzione ritorna sull’allarme lanciato dai comitati, che con tanto di relazioni alla mano, chiedono di trovare un luogo alternativo dove realizzare questa discarica per evitare l’ennesimo scempio nell’agro romano.  
«Sinceramente – ha detto il primo cittadino  –  non sono nelle condizioni di rispondere se c’è o meno una soluzione alternativa. Risponderei senza tener conto di tutto l’approfondimento che verrá fatto dai tecnici. Insomma, questo lavoro deve essere concluso nel più breve tempo possibile e con il massimo approfondimento perché stiamo parlando di una decisione che rappresenta la fine del capitolo Malagrotta”.
E poi Marino al termine dell’incontro fa sapere che continuerà  il  percorso di valutazione e di studio e che, “come abbiamo detto dall’inizio, sarà basato essenzialmente sulle condizioni idrogeologiche degli studi fatti e sui rischi per la salute dei cittadini. Appena avremo altre notizie sugli approfondimenti fatti certamente le comunicheremo”.
“Un patto di fiducia” è quello che chiedono ai comitati  anti-discarica Marino, il vicesindaco  Luigi Nieri e l’assessore capitolino all’Ambiente, Estella Marino. “Sappiamo che in questi anni c’è stata unacontinua forzatura, – ha spiegato Nieri al termine dell’incontro – dobbiamo mantenere aperto questo dialogo, cercando di far vedere a tutti le carte e ragionando insieme”.

Tuttavia  al momento non vi sarebbe un’alternativa a Falcognana, anche se è stata manifestata la disponibilità a prendere in considerazione nuove proposte.
Lo riporta Massimiliano De Julis, Vice Presidente Del Consiglio del Municipio IX : “Ci è stato comunicato ufficialmente che che non esistono siti alternativi e immaginiamo, quindi, che  il lavoro  che si sta portando avanti sia solo finalizzato a superare le difficoltà tecniche affinché questa discarica si apra! Noi – continua il consigliere – resteremo al fianco dei cittadini, alle iniziative che vorranno intraprendere e fedeli al documento votato all’umanità in consiglio municipale. Andremo avanti con le iniziative finché questo scempio non verrà definitivamente accantonato, il Divino Amore non può diventare la pattumiera di Roma”.

Critiche arrivano, invece,  dal M5S. «Il sindaco di Roma – afferma il  consigliere regionale Devid Porrello – continua ad indicare in unanuova discarica la soluzione al problema dei rifiuti di Roma, delegando ai tecnici la responsabilità della scelta per il nuovo sito. Marino, come purtroppo troppi altri esponenti politici laziali e romani, sembra non voler capire che il problema si risolve con una raccolta differenziata ai livelli richiesti dall’Europa e con un maggiore impegno per un ciclo veramente virtuoso dei rifiuti che tenda a loro riuso e trasformazione invece che alloro accatastamento, che gli studi scientifici dimostrano essere nocivo perla salute dei cittadini».

Nel frattempo mercoledì mattina ci sarà il tavolo tecnico con i rappresentati del Comune di Roma Capitale, con il Ministro dell’Ambiente e il Commissario Sottile. L’amministrazione capitolina, dal canto suo,  si è impegnato a farsi portavoce della  contrarietà dei cittadini e valutare tutti gli eventuali approfondimenti tecnici. Ma potrà bastare?, si chiedono i comitati, timorosi di rivivere la stessa situazione del 2003, quando fu realizzata la discarica dell’Ecofer. Insomma, pare certo, che  al chilometro 15 dell’Ardeatina la lotta continuerà con il presidio attivo giorno e notte. Almeno fino a quando non vi sarà una certezza assoluta, che qui la discarica non si farà. “La tutela della salute non è un optional, ma un diritto”.

 

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe