Priebke, boia anche nel testamento offende i familiari di chi ha ucciso

 

ROMA – Verrebbe voglia di dire stendiamo un velo di silenzio, senza pietà alcuna, su un nome, quello di Erich Priebke, perfino disgustoso a pronunciarlo. La legge dei media non ce lo permette e lui, il boia , anche da morto ci disturba, invade le nostre coscienze, ci costringe a raccontare le ultime  malefatte.

Anche quell’avvocato, Paolo Giachini, il suo legale, che lo ha intervistato, nella casa romana poco prima di morire non ha reso un bel servizio alla sua professione. C’era bisogno di diffondere  il video girato poco prima della morte? C’era bisogno di fare male, di nuovo, anche da morto a tanti cittadini, ai familiari delle vittima, a un popolo intero? C’era bisogno di far conoscere al mondo, quasi un gesto eroico, le menzogne che anche prima di spirare  questo boia ha raccontato proposito dell’attentato di via Rasella,?. 

Il  criminale nazista:L’attentato di via Rasella fu compiuto apposta dai Gap comunisti

Fu compiuto apposta-dice- dai” Gap comunisti”? Ascoltiamo il delirio ante mortem del boia:  . “L’attentato di via Rasella – dice – fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poiché Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia”. “Questo è risaputo – prosegue – e loro lo hanno fatto a proposito perché pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione.. I boia sarebbero i “ Gap comunisti” e lui un povero esecutore costretto a commettere la strage.  Ci faccia il piacere, avvocato,  verrebbe voglia di dire con Totò. Ma la cosa è tragica, non si può scherzare Il boia ancora una volta si giustifica.  L’eccidio della Fosse Ardeatine ? Non era possibile rifiutarsi. “L’ordine fu dato dal capitano Schultz che  afferma il boia- fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile”.  

L’intervista  video fatta dal suo legale, una farsa che offende le vittime

L’avvocato Giachini gli domanda se fosse possibile rifiutarsi, Priebke risponde: “Naturalmente non era possibile rifiutarsi”.. “Naturalmente “, che si aspettava illegale che il suo protetto dicesse “Si , potevo rifiutarmi”? Il criminale nazista  a proposito di Schultz  prima della rappresaglia disse a tutti: questo è un ordine di Hitler che dobbiamo eseguire e chi non vuole farlo, meglio che si metta con le altre vittime perché sarà anche lui fucilato”. Il video messaggio si conclude con  la frase letta da Priebke nel corso dell’udienza del 3 aprile del 1996 davanti al Tribunale militare di Roma: “Sento, dal profondo del cuore il bisogno di esprimere le mie condoglianze per il dolore dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine… Come credente non ho mai dimenticato questo tragico fatto, per me l’ordine di partecipare all’azione fu una grande tragedia intima… Io penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore”. Criminale nazista, boia, spudorato. Non una parola di pentimento, ma le condoglianze ai parenti. Ma fu lui a farli  uccidere, l’ordine di partecipare all’azione “ una tragedia intima: Per i parenti non fu tragedia intima, per gli ebrei non lo fu, per gli italiani non lo fu. Fu un eccidio contro l’ umanità, un dolore pubblico, se così si può dire. La video intervista  porta  il titolo “Vae victis”, guai ai vinti., dalla autobiografia del capitano delle SS.  Il legale Giachini non contento della video intervista  nega l’evidenza, dice che “ non è vero che non si è pentito. 

Il mio assistito si è più volte comunicato e confessato. Subito la smentita

Il mio assistito si è più volte comunicato e confessato in chiesa ed ha incontrato, in forma privata, alcuni familiiari dei caduti delle Fosse Ardeatine: Chissà perché mai quel pentimento che avrebbe mostrayo nei confessionali non lo ha reso pubblico. Ma la smentita a quanto afferma l’avvocato arriva da parte di Giulia Spizzichino, ebrea, 86 anni, la sua famiglia sterminata ad Auschwitz e alle Ardeatine. “ Giammai- dice-nella vita. Non è mai successo. E’ una balla grossa quanto una casa!”. Poi prosegue “Priebke mi ha rovinato la vita. Semmai potrei perdonarlo io per quello che ha fatto a me. Ma non sono autorizzata a farlo anche per loro.  L’avvocato non contento della intervista-testamento fa la voce grossa a proposito della sepoltura. Annuncia: “Abbiamo  preso contatto con il console dell’ambasciata tedesca in Italia che in queste ore si sta occupando della questione sepoltura in una riunione con l’ambasciatore. Attendiamo notizie dopo la nostra richiesta che la salma sia mandata in Germania”. Poi davvero un avvocato coraggioso, afferma “Non sono a conoscenza di dove sia in questo momento il corpo di Priebke, e questo è scandaloso. Denunceremo tutto alle autorità competenti”. Forse non si rende conto. In casi come questo il silenzio è d’oro, anzi è consigliato.

 

 

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