Dario Fo e il suo impegno civile nel cinema indipendente

Caso Alitalia e crisi economica. Così Dario ha voluto darmi supporto per denunciare l’aggressione di chi ha solo abusato dell’Italia

Semplicemente lo chiamai al telefono, mi rispose e disse: sì, lo voglio, lo devo fare. Questa fu la risposta di Dario quando gli chiesi di fare un intervento nel documentario che produssi sul caso Alitalia. Continuò la sua denuncia con grande vigore quando, con Francesco Cordio, regista del documentario “Tutti giù per aria – L’aereo di carta”, abbiamo girato l’intervista presso la sua accogliente casa di Milano. Era il 2008 ma lo ricordo bene come fosse ieri. Dario era arrabbiato, indignato per quanto si stava consumando ai danni dei lavoratori della vecchia compagnia di bandiera. 

Con la sua amata Franca, Dario ci riservò un’ospitalità, un trattamento che si dà a un figlio o a un nipote, finanche redarguendoci nel suggerirci di non essere morbidi nell’accusa. E così noi facemmo. Nella sua denuncia lui fu spietato e non risparmiò nessuno.

Il film fu un autentico successo. Si attestò come un caso cinematografico. Dario si prodigò non poco per perorare la causa di 20.000 lavoratori in pericolo di perdere il proprio posto di lavoro. Era, nei limiti delle sue possibilità, ovunque era possibile essere per promuovere il film. Anche quando, invitato per un convegno sull’annoso caso Alitalia presso l’ateneo della Bicocca, l’allora rettore Fontanesi lo censurò perché non esperto di trasporto aereo.

La risposta di Dario, così come l’invito della Università Statale, non si fece attendere e la proiezione del film alla presenza del Maestro ebbe un pubblico ancora più numeroso e più interessato. 

L’uomo libero, il grande innovatore non mi stupì più di tanto quando gli chiesi nuovamente aiuto per girare il mio nuovo documentario sulla crisi nel nostro Paese dal titolo “Suicidio Italia – Storie di estrema dignità”. Anche in quel caso non esitò un istante e si mise immediatamente a nostra disposizione. Il film vinse numerosi premi tra cui il Globo d’Oro come miglior documentario e venduto in molti paesi del mondo. Il supporto di Dario diede grande impulso al film aldilà dei suoi importanti contenuti e della qualità della pellicola.

La prerogativa sua e di tutta la sua famiglia è sempre stata quella di far sentire tutti a proprio agio. In qualunque luogo mi ha dato il benvenuto, da Cesenatico a Milano ad Alcatraz, ero a casa con un padre del tutto eccezionale.

Mi mancherà terribilmente…

 

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