Sicilia, un occhio al voto e uno alla decomposizione del Pdl

ROMA – Un occhio alla Sicilia dove sono chiamato alle urne 4.426.754 cittadini per eleggere il nuovo presidente della Regione e 90 deputati. 

Alle ore 19  hanno votato il 37,66%. Nel 2008 ( due giorni di votazione) il 10,16%, nel 2006 il 13,75%.Un occhio alla decomposizione del centrodestra  come da conferenza stampa di Berlusconi . Alfano spera che il voto dei siciliani per il candidato del Pdl, Sebastiano Musumeci,sostenuto anche da Pid-Cantiere popolare, La Destra, Fareitalia e Alleanza di Centro (Adc),lo aiuti a restare in sella anche se il partito di cui è segretario  pro tempore, comunque, ci lascerà le penne.  Alfano sta ancora meditando sulle cannonate sparate dal cavaliere rivolte anche all’inetro del partito. Ancora non è stato capaci di un co,mmento, così come quasi tutto il gruppo dirigente del Pdl.Il suo avversario più temibile è Rosario Crocetta, già sindaco di Gela, parlamentare europeo nelle liste del Pd, primo vicepresidente della Commissione antimafia europea,  candidato da Pd, Udc, Api di Rutelli e Psi, sostenuto da Lucia Borsellino, la figlia del ,magistrato uccisi dalla mafia..  Nell’isola si gioca una partita molto importante che avrà riflessi sul panorama politico nazionale, anche se  bisogna tenere conto delle molte “ particolarità” del panorama siciliano, dei rapporti fra  e all’interno delle forze politiche.  Anche Grillo ha puntato sulla Sicilia per un successo  di valore nazionale.  Ha fatto la nuotata nelle Stretto con tanto di pinne, solletica una vena  scissionista che risala agli anni del dopoguerra, i suoi comizi hanno richiamato tanti cittadini. Ha candidato Giancarlo Cancellieri.  In totale i candidati sono ben dieciL’astensione è un’altra incognita del voto. Si tenga conto che nelle precedenti elezioni nel 2008 votò il 66,68% e  nel 2006, elezioni in un solo giorno si presentò alle urne il 59,66%. Si vota   solo domenica fino alle ore 22 con scrutinio lunedì. Viene eletto presidente chi prende più voti. Il problema è se e quale sarà la maggioranza che lo sostiene.  Il centrosinistra si presenta diviso, Sel e Italia dei Valori, Federazione della sinistra e Verdi  hanno presentato una lista candidando Giovanna Marano, segretaria della Fiom dopo che Claudio fava  aveva dovuti rinunciare perché non aveva  chiesto in tempo la residenza a Palermo.

Crocetta: “Dobbiamo bloccare una destra autoritaria e sprecona”

 I giochi di potere sono  all’ordine del giorno. La stessa legge elettorale consente il “voto disgiunto”. All’elettore viene consegnata una scheda con la quale si esprimono due  voti, uno per il presidente  della Regione, un altro per la lista provinciale con i candidati all’assemblea regionale. Si può votare per un candidato presidente e per una lista diversa da quella che lo appoggia. E in questi giorni si parla molto di questo “voto disgiunto”, si fa circolare la voce di accordi sotterranei  di cui sarebbe protagonista un altro dei candidati a presidente, Gianfranco Miccichè,candidato per il Grande Sud, Futuro e libertà di Gianfranco Fini, Mpa di Raffaele Lombardo ex presidente della Regione. Già pupillo di Berlusconi e grande sostenitore  di Musumeci fino a pochi giorni  dalla presentazione delle candidature, Miccichè è diventato suo acerrimo nemico e si è ricollocato sotto le ali di Lombardo.   Crocetta ha più volte smentito  voci di accordi sottobanco. Cosi come sono state smentite da esponenti dell’Udc  voci   c he avrebbero fatto  mancare voti al loro stesso candidato. Crocetta   a chiusura della campagna elettorale a Mazzara del vallo ha lanciato un forte appello ai siciliani: “ Dobbiamo bloccare – una destra autoritaria e sprecona che ha distrutto il paese e la Sicilia- ha detto-. I cambiamenti reali non si producono come battaglie di testimonianza -, ma creando una vera e propria alternativa di Governo rispetto a un modo di governare che, dal dopoguerra in poi, ha stretto un patto scellerato con malapolitica, economia deviata, mafia e clientele”.”Per la prima volta nella storia della Sicilia – ha proseguito – una proposta di alternativa vera può diventare il governo reale delle istituzioni. Per questo motivo faccio appello agli elettori  di compiere quella grande rivoluzione della dignità che intende liberare il popolo siciliano dagli intrighi di potere, dalla politica di massacro sociale, dalle clientele, dalla corruzione e mafia”.  

Zoggia ( Pd). “ Combattiamo la zona grigia in cui proliferano malaffare e criminalità”

E Davide Zoggia, responsabile degli Enti locali del Pd, delinea il quadro in cui si svolgono queste elezioni. “ La Regione- dice- esce da due legislature segnate da storie di malaffare e inquinamento mafioso che hanno coinvolto sia Totò Cuffaro, con l’inchiesta sull’impero della sanità privata siciliana, sia Raffaele Lombardo con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Catania. Sono vicende la cui natura lega a filo doppio l’inquinamento mafioso delle istituzioni regionali alla crescita e allo sviluppo economico e sociale di questa splendida terra e del suo popolo.Per il Pd, l’esperienza che ha portato alcuni suoi rappresentanti locali, prima dall’esterno e poi con alcuni assessori tecnici, a sostenere il governo Lombardo è un fatto non replicabile per ragioni chiare ed evidenti. Noi combattiamo quella zona grigia in cui proliferano il malaffare e si alimentano gli interessi della criminalità organizzata. Per questo abbiamo presentato, assieme all’Udc, la mozione di sfiducia per lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale. Inoltre, la nostra lettura dei problemi della Sicilia e le proposte da noi avanzate per la loro soluzione sono incommensurabilmente distanti da quelle fatte dall’Mpa di Lombardo. “ Poi sottolinea che  la personalità e la figura di Rosario Crocetta sono totalmente incompatibili con i tentativi di accreditare futuri «inciuci» o accordi sottobanco. Non sono solo voci destituite di fondamento ma cozzano con la sua azione politica che in questa lunga campagna elettorale lo ha visto dimostrare giusta autonomia rispetto anche alle legittime aspirazioni delle stesse forze politiche che lo sostengono.”

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