Berlusconi chiede scusa. Idv verso il divorzio. Basta! Il segreto di Di Pietro

ROMA – Silvio Berlusconi chiede scusa agli italiani. Lo fa con un metodo alquanto bizzarro, anzi, sembra più una mossa politica legata al marketing editoriale, visto che le scuse sono annunciate sull’ultima fatica di Bruno Vespa, ovvero il libro “Il Palazzo e la Piazza. Crisi, consenso e protesta da Mussolini a Beppe Grillo”.

Insomma, il premier ha pensato bene di chiedere scusa agli italiani solo perchè non ce l’ha fatta. “La crisi ha cancellato i nostri sforzi, anche se noi abbiamo lasciato la disoccupazione al punto più basso degli ultimi vent’anni”. Così risponde alle timide domande del conduttore di Porta a Porta. Ma come? Il patron di Mediaset, il guru del tubo catodico che ha occupato per anni le vite degli italinai con le sue televisioni private e pure quelle pubbliche, quando ha potuto,  che addirittura ci ha fatto sentire più volte la sua voce in diretta, anche quando non era stato invitato, ora chiede scusa attraverso un libro di Bruno Vespa?

Di sicuro le sue scuse arrivano tardivamente rispetto ai tempi e soprattutto  suonano come una presa in giro anche per il suo elettorato con il quale non ha mantenuto quelle promesse che  aveva annunciato a milioni di telespettatori, guarda caso, sotto i riflettori proprio di casa Vespa.

E se Berlusconi sembra aver intrapreso la via della purificazione, in casa Idv tira aria di una imminente separazione e per niente consensuale.
Prima lo scandalo di Report che ha gettato ombre su Antonio Di Pietro, poi l’accordo, a detta di molti suoi colleghi premeditato,  con Beppe Grillo, che lo ha già nominato Capo di Stato, infine l’intervista nella quale rottama il suo partito e ora spunta un presunto simbolo elettorale nascosto nella cartellina dell’ex magistrato di mani pulite. Un grande cerchio al cui interno compare su sfondo viola una scritta che recita “BASTA”. Almeno così riportano le cronache. Di Pietro si sarebbe fatto scoprire durante la riunione dei vertici di partito, probabilmente aprendo la cartellina senza accorgersi che qualcuno lo stava osservando. Infatti qualcuno ha chiesto subito spiegazioni, ma il fondatore dell’Idv avrebbe minimizzato con un “nulla di importante”. Sarà, ma visto il clima glaciale tra Di Pietro e il suo partito, non ci crede nessuno, nonostante i dipietristi continuino a smentire tale ipotesi.
Il responsabile del lavoro Idv, Maurtizio Zipponi, arriva perfino a lanciare un attacco alla trasmissione Report, definendo la puntata su Di Pietro come un’azione di killeraggio.  Mentre   il parlamentare Carlo Monai scioglie le riserve che fanno presagire le prossime mosse: “Rimango con Di Pietro e lo invito fin da subito a un’alleanza strategica con Beppe Grillo”.

Nel frattempo la situazione in casa Idv si complica. Oggi, Gabriele Cimadoro,  un altro deputato dell’Italia dei Valori, nonchè cognato di Antonio Di Pietro, è stato iscritto nel registro dei 54 indagati sull’inchiesta della Procura di Bergamo su una serie di questioni immobiliari legate al paese di Palazzago, dove l’onorevole risiede. Per Cimadoro si ipotizza il reato di concorso nell’abuso d’ufficio perché avrebbe fatto pressione in Comune (quando però non faceva più parte dell’amministrazione) per indirizzare licenze edilizie e cambi di destinazione d’uso riguardanti alcuni terreni. Insomma tempi bui per l’Idv, che ora dovrà uscire dalla crisi interna  e fare un bel ripulisti.

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