ROMA- Dopo appena 6 anni dalla sua fondazione Sinistra Ecologia e libertà si scioglie. Lo annuncia direttamente i Nichi Vendola: «Sel non ha presentato i propri simboli nella competizione delle regionali. Abbiamo già avviato l’allargamento. Ora siamo pronti a costituire gruppi nuovi sia alla Camera che al Senato».
Vendola lancia addirittura l’appello per una grande sinistra: «Partiamo con chi ci sta», ha detto. Un obiettivo che ricorre da parecchio tempo, ma che finora ha dato dei risultati completamente opposti.
Ora però la compagine politica è assai diversa rispetto ai tempi del “bertinottismo”. Tra l’altro con l’uscita ieri di Pippo Civati dal Partito Democratico è probabile che si apra la possibilità di riunire tutti quei soggetti politici che riconoscono ancora i valori fondanti di una sinistra che manca nel Paese.
«Il nostro progetto politico non è la conservazione di un piccolo partito, vogliamo creare una grande sinistra innovativa sul piano politico-culturale», dice Vendola. «Nel paese c’è un’ opposizione sociale che cresce, che non accetta la religione dell’ obbedienza, la politica ridotta a marketing e ritiene sia giunto il momento di tradurre politicamente la domanda di cambiamento che ha riempito le piazze, denunciando l’insopportabilità delle scelte dell’ex Pd», che «ormai è il partito della Nazione», mentre «la scomparsa di quella che Bersani chiamava la ‘dittà è già un fatto». «La ‘coalizione socialè di Landini è una prospettiva necessaria a ricostruire vincoli di solidarietà. Ma c’è bisogno di costruire non la somma algebrica delle sinistre sconfitte, bensì una nuova agenda di governo, un nuovo vocabolario di una sinistra che non vuole essere nè omologata nè minoritaria», dichiara Vendola. Sull’ipotesi che il leader sia Giuliano Pisapia, «non è male ricordare che è il miglior sindaco d’Italia, un vero riformatore. Incarna l’immagine di una sinistra dei diritti e delle libertà. Detto questo non tocca a me incoronare o tirare per la giacca».