RIMINI – Almeno una volta nella vita, al Meeting di CL, devi andarci. Per capire com’è. Come funziona. Per guardare negli occhi delle persone. Per provare a toccare con mano una parte importante del nostro Paese.
E così, dopo un accredito difficoltoso (“Dazebao come si scrive?” mi chiederà l’addetta ndr), perso tra mille stand coloratissimi, sopravvivendo a un fiume di gente felice sommersi da tonnellate di gadget e di marketing, si riesce finalmente a infilarsi in una sala per seguire un dibattito. Quello su media e notizie sembra il più interessante.
Il tema è complesso, delicato e quanto mai cruciale di questi tempi: qual è oggi il ruolo dei media? Se si pensa che lo scandalo intercettazioni ha quasi stritolato l’informazione del Regno Unito nel triangolo ‘Stampa-Politica-Polizia’ e che Google ha lanciato il nuovo algoritmo ‘Panda’ per fare piazza pulita di fonti di informazione di scarsa qualità, l’incontro con Antonio Preziosi, Direttore di ‘Rai Radio 1’ e del ‘Giornale Radio Rai’ e con Virman Cusenza, direttore de ‘Il Mattino’ era davvero irresistibile. Roba che anche l’apparizione a sorpresa del presidente della Fiat, John Elkann, nel cuore del rovente pomeriggio romagnolo, è passata in secondo piano.
“La certezza che noi possiamo dare”, ha spiegato Preziosi, “è che le notizie dei nostri giornali radio sono certificate, verificate e credibili”. Per di più, un canale radiofonico sempre in diretta deve “arrivare primo sulla notizia, ma tutte le notizie devono essere valutate e verificate. Noi non vogliamo arrivare primi a discapito della veridicità. Rifiutiamo la superficialità e cerchiamo di avere il massimo rispetto dell’individuo”. Insomma, “la notizia può attendere se non è verificata”.
“Il giornalista – ha argomentato Cusenza – è un raccontatore di fatti che vanno verificati”. “La verifica della notizia è essenziale anche se spesso una conferma al mille per mille non è possibile”. La carta stampata, che spesso si trova a fare un lavoro mediato da altri media”, ha infine chiarito il direttore della testata partenopea, “ha il dovere di dedicarsi all’approfondimento, di non essere dipendente dalle altre fonti e di elaborare un proprio lavoro di scavo e di ricerca”.
In altre parole: i media hanno il compito di garantire la certezza della notizia. O almeno di verificare le informazioni. Ragionevole, viene un dubbio: non è che mi sono perso le testate online?