Università. A Trento 7 dipartimenti di ‘eccellenza’ nazionale

Sette dipartimenti dell’Università di Trento sono stati confermati ‘eccellenza’ nella graduatoria dell’Anvur che ha esaminato le performance di 58 atenei italiani individuando 350 strutture top. “Trento conferma il risultato già ottenuto nella tornata precedente del 2018 che aveva permesso all’ateneo di aggiudicarsi un finanziamento aggiuntivo da 55,5 milioni – fa sapere il rettorato -.

Oggi il finanziamento cresce di altri 48,9 milioni di euro per la precisione, per il quinquennio 2023-27, e premia la qualità della ricerca condotta da sette dei dieci dipartimenti dell’ateneo che già nel maggio scorso avevano superato la prima fase di selezione. Tra i sette dipartimenti che sono stati giudicati di ‘eccellenza’ ben sei sono conferme. Si tratta dei dipartimenti di psicologia e scienze cognitive, giurisprudenza, ingegneria civile, ambientale e meccanica, ingegneria industriale, lettere e filosofia, sociologia e ricerca sociale. Si aggiunge a questi il dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata”. La forte competizione nazionale nelle rispettive aree disciplinari ha invece frenato la corsa dei dipartimenti di fisica, ingegneria e scienza dell’informazione e matematica che nonostante il via libera nella prima fase a maggio non sono riusciti a superare la seconda fase di valutazione.

“E’ un risultato molto buono – precisa il rettore Flavio Deflorian -. Devo ammettere che le aspettative contemplavano un risultato peggiore, perché la competizione nazionale negli ultimi anni si è fatta sempre più agguerrita. L’altra volta erano stati otto i dipartimenti premiati. Questa volta sono sette. Ci aspettavamo forse risultati finali migliori da alcune aree e può darsi queste siano state penalizzate anche dalla valutazione sui progetti. Ma nel complesso siamo ancora una volta tra gli atenei italiani che registrano il tasso più alto di successo.

L’Università di Trento è l’unico ateneo di medie dimensioni che ha ottenuto più di due dipartimenti di eccellenza. I nostri veri competitor sono quindi soltanto gli atenei di grandi dimensioni”. In merito ai finanziamenti in arrivo il rettore sottolinea che “le risorse che arriveranno sono importanti per il nostro sviluppo. Per il 70-80 per cento verranno impiegate per l’assunzione di nuovo personale accademico per la didattica e la ricerca. Un segnale molto positivo per la qualità del nostro ateneo. Questo rende ancora più importante il nostro impegno a consolidare i costi generali che saranno conseguentemente in aumento e che non saranno coperti da questo finanziamento”. CRO NG01 lbo/fed 020823 GEN 23

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