Alitalia Maintenace Systems. Rischio svendita. L’allarme dell’USB

ROMA – Alitalia Maintenace Systems è fallita il 30 settembre scorso. L’azienda potrebbe essere messa in liquidazione e da oggi, se non arriveranno in tempi brevi le mediazioni attese, i suoi 240 dipendenti sono più vicini al baratro della disoccupazione. E’ l’allarme lanciato dal sindacato USB.

“Per lasciare accesi i riflettori e la speranza in AMS, – annuncia in una nota il sindacato – è stato stabilito un calendario di iniziative: domani appuntamento in piazza di Monte Citorio, alle ore 16.00, mentre venerdì 9 presidio presso il MISE, dalle ore 10.00”.

  

Entrano ora in gioco i curatori fallimentari nominati dal Tribunale di Roma, ai quali è stato richiesto un incontro da parte sindacale, ed è attesa in settimana la prosecuzione degli incontri già avviati presso il MISE con il Ministro Guidi, con Alitalia Sai e con Atitech per analizzare le manifestazioni di  interesse espresse in questi giorni, e già largamente pubblicizzate, dal presidente di Atitech Lettieri.

Secondo l’USB Lavoro Privato, mentre deve essere immediatamente preso in considerazione il tema degli ammortizzatori sociali, bisogna al contempo vagliare ogni soluzione di rilancio, attraverso l’intervento del Governo,  inquadrandola in una prospettiva mirata alla creazione di un polo italiano per le manutenzioni aeronautiche di alto valore.

Alitalia Maintenance Systems è infatti un’eccellenza nel settore ed  è una società ancora appetibile, anche perché si trova nel territorio di Fiumicino Hub di Alitalia Sai, attualmente legata ad AMS da un contratto di servizio; ma potrebbe offrire le sue prestazioni a tutti gli altri vettori che operano al Leonardo da Vinci ed anche diversificare prodotti ad alta tecnologia.

Se non si arrivasse in tempi brevi ad una svolta, Alitalia Sai potrebbe essere uno degli attori per cambiare il destino di AMS. Ma c’è anche la possibilità di sondare l’interesse da parte di grandi gruppi industriali internazionali che si occupano di manutenzione aeronautica.

Nell’ultimo periodo l’USB ha espresso il massimo allarme per l’inconsistenza delle promesse fatte fino ad oggi e per le responsabilità assunte in questi anni da tutte le parti coinvolte, che ora mettono i lavoratori AMS davanti all’emergenza.

Molto di ciò deriva dalla disgregazione del gruppo Alitalia Lai nel 2008 e proprio in questi giorni si affronta la terribile situazione di migliaia di lavoratori dell’ex gruppo Alitalia, abbandonati nell’indifferenza riguardo al problema della loro ricollocazione.

Partire dunque da AMS per ridare speranza e prospettive di lavoro a tutti i reduci del disastro Lai è  l’intervento che il Governo è chiamato a fare per non lasciare tutto il settore nel declino che ora sta subendo.    

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