L’Huffington Post taglia le teste. Arianna: “nessuno se ne accorgerà”. Giornalisti in sciopero

NEW YORK – All’ultimo post. E’ lo scontro che si sta consumando tra Arianna Huffington, creatrice del fenomeno web del secolo, e la sua redazione dopo l’acquisizione del blog da parte del gruppo editoriale American On Line.

Ma se c’è una legge che insegnano in qualsiasi master di economia al mondo è che non ci si deve meravigliare se a seguito di una acquisizione segue poi una ristrutturazione. E’ un fenomeno piuttosto fisiologico. Così, a seguito dell’acquisizione dell’Huffington Post da parte di AOL, era lecito aspettarsi una ristrutturazione. L’operazione, dal controvalore di 315 milioni di dollari, è stata piuttosto impegnativa per il colosso editoriale statunitense al punto da costringerlo a rimetter mano ai bilanci. Se quindi in un primo momento l’atteso taglio sembrava riguardare soltanto la parte amministrativa, lo staff in altri termini, adesso ecco invece arrivare la prima notizia: la scure si abbatterà anche sulla redazione, forte di 143 giornalisti considerati troppi.

 

A questa prima notizia poi se ne aggiunge una seconda: alle dichiarazioni di sciopero di uno dei fornitori di contenuti dell’HuffPost, Arianna Huffingston avrebbe replicato con un chissenefrega: “Coraggio, scioperate, nessuno se ne accorgerà”, le parole esatte. Le richieste dei blogger sono semplici: “Bill Lasarow”, spiega Repubblica, “una delle menti dietro Visual Art Source, chiede di stabilire una tabella di retribuzioni per chi collabora col Post, al momento inesistente. Inoltre, chiede la dissociazione di contenuti forniti a titolo gratuito dalle inserzioni pubblicitarie e dai comunicati stampa”. Per tutta risposta la Huffington ha dichiarato che la retribuzione dei blogger è la visibilità che ne ricevono dalla collaborazione. Infine l’affondo: “Se qualcuno decide di andarsene, sono in tanti a voler occupare quegli spazi”.

Condividi sui social

Articoli correlati

Università

Poesia

Note fuori le righe