Ultima chance per formare un governo, in Grecia tensione alle stelle

ATENE – ’ l’ultima occasione. Dopo, solo nuove elezioni, ma di certo in un clima che si preannuncia bollente. Le consultazioni per formare un governo diventano febbrili man mano che le ore passano e rischiano di far fallire anche questo terzo, ultimo, tentativo.

Secondo la legge greca, infatti, i primi tre partiti in termini di consensi elettorali, ricevono consecutivamente l’incarico di formare un governo finché l’esito di tale incarico non risulta positivo.
Al termine di questo processo, in caso di fallimento per tutte e tre le formazioni politiche, la parola torna agli elettori. I conservatori di Nea Dimokratia, partito di maggioranza relativa che ha in cascina il premio di maggioranza, e la sinistra radicale di Syriza hanno già bruciato le loro chance di guidare un nuovo governo.
Ora la sorte del futuro politico della Grecia è nelle mani dei socialisti del Pasok, ma le prospettive appaiono fosche al momento. La frattura tra i partiti che hanno sostenuto il governo di salvezza nazionale a guida Papademos, Nea Dimokratia e Pasok, e i partiti che sono esplosi nei consensi anti europeisti, Syriza in testa, non sembra ricomponibile.
Anzi, la ferma opposizione proprio di Syriza ad appoggiare, anche a termine, un governo di unità nazionale, sta avendo il consenso di un numero sempre maggiore di Greci. Questo infatti dicono i sondaggi: in una possibile nuova tornata elettorale, Syriza rischia di diventare il primo partito del Paese. E ciò proprio per il suo netto “no” al piano di austerity imposto dall’Unione Europea.
In questo clima arroventato, tra accuse e rancori, tra conferme e smentite di appoggio ad un possibile governo a guida Nea Dimokratia-Pasok, l’occhio dell’Europa va ai mercati e alla loro reazione rispetto ai titoli greci.
I Greci, invece, sembrano averne davvero le tasche pieno di mercati, euro e misure di austerity e gridano a gran voce ai loro politici di imboccare una nuova strada.
Una strada di maggiore equità sociale, che potrebbe però portare il Paese ancora più lontano da Bruxelles.

(elezioni, Grecia, Pasok, Syriza, Nea Dimokratia, Chrysi Avgi, Alba dorata, Antonis Samaras, Alexis Tsipras)

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