ROMA – Una donna, Hannelore Kraft, alla testa dell’Spd ha sconfitto Angela Merkel, la donna più potente del mondo. Per la cancelliera tedesca una disfatta di dimensioni tali che neppure i sondaggi più pessimistici avevano previsto: stando alle proiezioni effettuate dalle Tv Ard e Zdf, sempre molto credibili, la Cdu
precipita dal 34 al 25,5-26 per cento, un crollo doppio rispetto alle previsioni dei giorni scorsi , che la davano attorno al 30%. Il suo capolista Norbert Roettgen, ministro federale dell’Ambiente, merkeliano di stretta osservanza, esce dalle elezioni nel Nordreno Westfalia con le ossa rotte, così come tutto l’esecutivo.
Vittoria dei socialdemocratici con il 39% dei voti
Trionfa la Spd, la sinistra europea, dopo il successo di Hollande per le presidenziali francesi porta a casa un altro risultato di grande importanza conquistando il 39 per cento. Stabili i Verdi al 12 per cento. Insieme i due partiti conquistano la maggioranza assoluta e potranno continuare governare a Duesseldorf non con un gabinetto di minoranza come è avvenuto fino ad oggi. Buon risultato anche per i liberali ( (Fdp, che sostengono la cancelliera nel governo federale) salendo all’8,5 per cento, vincono ancora una volta i Pirati al 7,5 per cento. La Linke (sinistra radicale) crolla invece al 2,5 per cento ed esce dal Landtag, il Parlamento dello Stato. Per Angela Merkel si tratta della seconda sconfitta in pochi giorni dopo quella subita nello Schleswig-Holstein. Anche quel voto era stato un chiaro segnale per il governo anche se si trattava di un piccolo stato. La cancelliera aveva fatto buon viso a cattiva sorte e malgrado la perdita della maggioranza si era trincerata dietro il fatto che il suo partito, pur sconfitto, aveva tenuto. Il voto. La disfatta annunciata dalle proiezioni avviene in uno degli Stati più importanti fra i 16 che compongono la repubblica tedesca. Il Nordreno- Westfalia conta circa 18 milioni di abitanti con 13 milioni di elettori, è il cuore industriale, minerario ed operaio, della Germania.
La cancelliera tedesca martedì a confronto con Hollande
Nel corso della campagna elettorale Hennelora Kraft è stata presa a Bersaglio da Merkel e Roettgen accusando la governatrice socialdemocratica di spese eccessive, di bilanci che non tenevano conto della politica di rigore portata avanti a livello nazionale. “Spendacciona “ è stato uno degli slogan della Cdu. La Kraft si è battuta tenacemente contro la linea della cancelliera. Una politica fatta di tagli, rigore, austerità, senza alcun intervento per la crescita avrebbero prodotto miseria, povertà, : su questo ha battuto la governatrice, riprendendo i temi sollevati anche da Hollande. “ Una serata meravigliosa, dopo dodici anni torniamo in maggioranza”, ha detto Hannelore come primo commento. IKl suo successo avrà un immediato riflesso martedì quando Merkel incontrerà alla cancelleria il presidente della Francia Un confronto di posizioni con la Merkel che si trova in condizioni imbarazzanti, indebolita nelle sua politica di austerità, imposta agli organismi della Ue, pagata a caro prezzo da tutta la Unione, con la recessione che non si allontana e la disoccupazione è in continuo aumento.
In Europa tornano a vincere le forze di sinistra
Il successo clamoroso dell’Spd dà nuovo impulso al ritorno in campo delle forze di sinistra, progressiste e democratiche . Socialisti, socialdemocratici, laburisti, anche se la maggioranza dei paesi della Ue è governata dalle destre, possono far cambiare linea alle politiche europee fondate sui tagli e il rigore nella spesa. Non solo. Più in generale la sinistra che veniva data per scomparsa torna a dimostrare la sua forza, la sua capacità di rappresentare grandi masse di popolo. Insomma la parola “ socialismo” non è scomparsa, come anche dicono alcuni illuminati esponenti liberal, nel nostro paese in particolare. Uno dei punti chiave del confronto che si svilupperà negli organismo europei è rappresentato dal fiscal compact, la “ bibbia” dei bilanci in pareggio, dei tagli ai a tutti i costi, dell’attacco alle conquiste e ai diritti dei lavoratori. Merkel non ha più la maggioranza necessaria nel parlamento tedesco , i due terzi, per una ratifica del patto di rilevanza costituzionbakle. Dovrà scendere a patti con Hollande che ha chiesto significative modifiche e anche con il presidente del Consiglio, Monti, che pur avendo approvato il fiscal compact ora avanza richieste per modifiche in direzione della crescita e dell’occupazione.
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