Egitto. Ultimatum dell’esercito a Morsi. Accordo coi rivoltosi o road map

Aria di Golpe, manifestanti in agitazione. Gli esperti: “Morsi delegittimato dall’esercito”

IL CAIRO – Un termine perentorio di 48ore perché il presidente egiziano Mohammed Morsi trovi un accordo con i rivoltosi. Se non accadrà saranno costretti a lanciare una road map “che controlleremo direttamente”. In pratica sarebbe un golpe militare, o qualcosa di simile. Successe già nel febbraio del 2011 con la caduta di Hosni Mubarak. In quella circostanza le forze armate guidate allora dal maresciallo Hussein Tantawi portarono alla caduta del Rais.

Gli ultimi risvolti gettano una pressione immensa su quello che è il primo presidente musulmano eletto democraticamente in Egitto. Secondo quanto comunicato lo’esercito pronto ad entrare a piazza Tahrir. E’ il nuovo pericolo che incombe sull’Egitto, da giorni scosso dalla marea di manifestanti che stanno chiedendo le dimissioni di Mohammed Morsi.

“Ha tempo fino a domani, martedì 2 luglio, alle 17, per lasciare il potere e consentire alle istituzioni di prepararsi per elezioni presidenziali anticipate”. Altrimenti “inizieremo una campagna di assoluta disobbedienza civile”. Questo l’ultimatum gridato dalla folla al massimo esponente dei fratelli musulmani. Un comunicato dato in precedenza alla reazione dell’esercito. Una mossa accolta positivamente dai manifestanti, che hanno visto nella reazione dei militari che dal loro punto di vista si sarebbero schierati “accanto al popolo”.

Ma il comunicato delle forze dell’ordine rigettato al mittente da parte dei fratelli musulmani. “Tutti respingono la dichiarazione delle forze armate. La soluzione (alla crisi) sarà trovata nella cornice della costituzione”. Fratelli musulmani che si sono visti arrestare 15 guardie del corpo del leader dei Fratelli Musulmani di Khairat al-Shater dopo la chiusura. Segnali di una rottura imminente, che seminano più di un sospetto su possibili nuovi scontri. “l’epoca dei colpi di Stato è finita” ha concluso il comunicato del potentissimo partito egiziano. Ma la questione sembra tutt’altro che sulla via della risoluzione pacifica.

Secondo il capo analista politico di Al Jazeera Marwan Bishara il comunicato dell’esercito rivolto a Morsi rappresenta una delegittimazione del presidente agli occhi del popolo. “L’esercito ha voluto far capire chi è il capo” l’opinione dell’esperto. Che ha anche aggiunto che “agli occhi della gente da stamattina la figura di Morsi è cambiata”.

Particolarmente dure, infatti all’interno dell’ultimatum sono le parole in direzione del partito del presidente che “non sarebbe all’altezza della sua responsabilità”.

La giornata si era aperta con gli scontri presso la sede del Partito dei Fratelli Musulmani ad est della capitale. Tafferugli che hanno portato anche ad un sequestro da parte dei rivoltosi di un uomo presente all’interno dell’edificio. Dopo esser stato liberato l’uomo è stato pugnalato e le sue condizioni appaiono critiche. Durante l’occupazione dell’edificio di sei piani sarebbero stati portati via documenti importanti. Mentre immagini di emittenti locali mostrano fumo dalle finestre della palazzina.

Si tratta dell’ultima mossa dei manifestanti. Un ondata oceanica che secondo le stime dell’opposizione sarebbe stimabile in 17 milioni. Un po meno quelle del governo, che però nella giornata odierna perde pezzi. Oggi i ministri del Turismo, dei Rapporti col parlamento, delle Telecomunicazioni, dell’Ambiente e delle Risorse idriche hanno presentato una lettera di dimissioni insieme. Si uniranno ai manifestanti in virtù della contrarietà alle politiche del governo.

Manifestanti che incitata dalle forze d’opposizione, Tamarod su tutti, stanno incitando la marea di protestanti a rimanere per le strade. Sulla questione si è espresso anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha manifestato preoccupazione per la situazione egiziana. “Tutti debbono contenersi e dare prova di moderazione” il succo delle dichiarazioni. Tutto questo mentre il bilancio degli scontri è salito a 20 morti e 783 feriti.

Condividi sui social

Articoli correlati