Congo. Scontri a Kinshasa. Pericolo per gli italiani

In Congo, l’aereoporto di Kinshasa è stato teatro di scontri a fuoco , alcuni giornalisti sono stati presi in ostaggio

 

KINSHASA – Nelle sparatorie sono state coinvolte 24 famiglie , recatesi in Africa per riportare in Italia i loro bambini adottati. Enrico , un italiano coinvolto, scrive all’Ansa : “ Siamo in pericolo , I ribelli hanno occupato la tv di Stato di Kinshasa prendendo ostaggi. Ci sono stati spari all’aeroporto che è chiuso. Noi temiamo per l’incolumità nostra e dei nostri figli. Non siamo noi direttamente in pericolo perché stiamo in periferia ma la situazione in città non ci lascia tranquilli. Vi prego di aiutarci a sollecitare la Farnesina ad adoperarsi per farci tornare a casa“.Dal Palazzo della Farnesina il MAE invia le istruzioni antipanico alle famiglie , esortandole a rimanere nei proprio alloggi: “non uscite”. Gli uomini protagonisti di questa rivolto hanno letto un messaggio in onda in Tv rivolto, abbiamo modo di credere, al Presidente della Repubblica del Congo Joseph Kabila. L’agenzia di stampa “Reuters” ci ha riportato il messaggio: “Gideon Mukungubila è venuto a liberarti dalla schiavitù dei rwandesi”. Nel ’97 i rwandesi rovesciarono la dittatura del miliardario Mobutu Sese Seko insieme a Laurent Kabila , padre di Joseph. I giovani armati , avevano con sé pistole e machete , dichiarando di essere pedine di un misterioso leader religioso. A poche ore di distanza vengono registrati 40 morti tra l’aeroporto, la Tv di Stato e lo Stato maggiore dell’esercito. Non sono coinvolti tra questi civili o forze di sicurezza. Il governo è riuscito a riprendere il controllo dell’edificio, sottolineando che “la situazione è sotto controllo”. La Rfi “ Radio France International” afferma che verso le ore 11:00 ci sono stati spari anche nell’importante città mineraria di Lubumbashi , capitale della provincia sud-orientale dell’Haut-Katanga. Le adozioni in Congo sono state bloccate fino al settembre 2014. Ma come leggiamo su “Ansa” , una coppia di italiani (Michela Gentili e Andrea Minocchi) prossimi ad adottare un bambino di 2 anni, telefonano ai parenti a Macerata dicendo: “Aiutateci a tornare con i bambini”. Il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, si dichiara vicino alle famiglie in Congo e cercherà di risolvere positivamente questa situazione. Palazzo Chigi in un comunicato all’Ansa scrive: “(…) Le autorità congolesi si sono inoltre impegnate a consentire alle famiglie che, nell’attesa, decideranno di rientrare in Italia, di stabilire presso quale struttura in Congo potranno essere ospitati i propri figli. Da parte italiana si stanno approntando misure ulteriori di assistenza in loco ai genitori e ai figli, anche attraverso un rafforzamento dell’ambasciata. Il governo italiano continuerà a seguire la vicenda con attenzione e determinazione, a sostegno delle legittime aspettative delle famiglie italiane” 

Condividi sui social

Articoli correlati