Roma – L’economia statunitense è in netta ascesa dopo la crisi che ha colpito il mondo nel 2008; gli USA sono riusciti a creare 288mila posti di lavoro nel mese di aprile, un numero oltre le attese.
Così come oltre le attese è anche la percentuale della disoccupazione scesa al 6,3%, livello minimo dal settembre del 2008, periodo in cui ci fu il fallimento della Lehman Brothers Holdings, evento che scatenò la crisi finanziaria e successivamente economica. Questi dati, emessi dal Dipartimento del Lavoro di Washington, sono dati decisamente importanti, poiché sconfessano i dubbi nati dal congelamento inatteso del prodotto interno lordo degli Stati Uniti che da gennaio a marzo 2014 era cresciuto soltanto dello 0,1%. Quasi sicuramente sarà stato il maltempo che ha caratterizzato il primo trimestre dell’anno a rallentare notevolmente l’economia, che però è in netta ripresa.
Tra questi dati assolutamente positivi, non bisogna però dimenticare un fattore allarmante quale quello della partecipazione alla forza lavoro: il calo al 62,8%, peggior dato da 35 anni a questa parte. Con questi dati, non si può non dare un’occhiata anche al tasso di disoccupazione dell’Europa: nell’Eurozona si segnala l’11,8% di tasso di disoccupazione di marzo, rimasto stabile rispetto a febbraio, ma calato rispetto al 12% del 2013. Per quanto riguarda l’Italia, sono arrivate buone notizie per quanto concerne l’indice manifatturiero PMI, salito a 53,4 punti con il nostro paese ai massimi livelli da tre anni. Altri dati allietanti erano arrivati dagli USA nella giornata di ieri, coi mercati europei chiusi, riguardanti l’aumento della spesa dei consumatori: gli acquisti delle case sono aumentati dello 0,9%, maggior impennata da 5 anni e l’indice ISM manifattura è invece arrivato a 54,9 ben sopra le attese. Le Borse europee rimangono così contrastate: Piazza Affari di Milano e Londra sono in leggero rialzo rispettivamente con lo 0,5% e lo 0,1%, mentre Francoforte e Parigi cedono lo 0,3% e lo 0,5%. Tra i singoli titoli, salgono Bpm e Fiat, mentre Tod’s e Luxottica rimangono deboli. Inoltre, dopo l’annuncio di voler varare la riforma della Pubblica Amministrazione, da parte di Renzi il prossimo 13 giugno, lo spread rimane stabile sotto quota 160 punti base. Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio è in calo di 40 centesimi, arrivando a 99,82 dollari al barile, mentre l’oro avanza di 2,20 dollari, stabilendosi a 1281,20 dollari l’oncia. L’euro è in leve calo sul dollaro: adesso un euro si scambia con 1,3862 dollari, poco sotto la soglia di 1,387 registrata nella chiusura della giornata di ieri.
N.B.: la fonte dell’immagine inviata in allegato è AMECO