Ucraina. Continuano gli scontri e le proteste

ROMA – La situazioni in Ucraina non da segnali di speranza, anzi la temperatura non fa che scaldarsi.

Solo nella giornata di oggi sono state contate ventuno vittime, nella città di Mariupol, tutti facenti parte del gruppo dei separatisti fatta eccezione per una vittima che apparteneva alle forze dell’ordine.

I disordini durante i cortei sono ormai all’ordine del giorno, e insieme ad essi anche feriti e morti, a causa dei forti scontri che vedono protagonisti i filorussi e i militari che non accennano “ritirata” per proteggere la cittadinanza da attacchi definiti “terroristici”.

Nonostante la massiccia presenza militare, i filorussi continuano per la loro strada e rispondono alla richiesta del presidente Vladimir Putin di posticipare il referendum di qualche giorno, con un deciso no. Putin giustifica il suo volere affermando che non si vuole posticipare per evitare il referendum, ma per permettere la distensione dei conflitti con Kiev; la giustificazione non convince i filorussi che sono sempre più convinti di effettuare il referendum tra due giorni.

Le forze dell’ordine e l’ufficio del sindaco di Donetsk, luogo in cui avverrà il referendum, hanno comunicato poche ore fa che non interverranno in nessun modo per impedire l’allestimento dei saggi, anche perché le loro risorse per contrastare le forze filorusse sono scarse e non farebbero che incrementare l’aria di tensione. 

Gli innumerevoli scontri hanno provocato anche dei feriti tra i giornalisti, inviati sul posto per raccontare la reale situazione al resto del mondo, l’ultimo proprio oggi , colpito da un proiettile allo stomaco nonostante il giubotto antiproiettile, la sua situazione non è ancora chiara, ma i medici hanno fatto sapere che è grave.

Tutto ciò mentre in Crimea si volgeva la parata, annunciata già da qualche settimana ma mai ufficializzata, per celebrale la vittoria sui nazi-fascisti nella seconda guerra mondiale ; Alla celebrazioni hanno partecipato più di tremila persone, compreso il presidente russo.

Il pesante e difficoltoso momento attraversato da questo paese spaccato in due è continuamente monitorato dall’ Europa e dalla NATO, i quali non vedono di buon occhio l’operato di Putin, e lo invitano a tener fede alle proprie promesse e impegni presi ormai più di mesi fa, anche se oltre a gli innumerevoli “ultimatum” e alla condanna etica che danno alla Russia, non si decidono di prendere decisioni e applicare delle serie sanzioni.

Pamela Giuliani

Condividi sui social

Articoli correlati