SEUL – La Corea del Nord sfida ancora il mondo lanciando un missile a lunga gittata che, dopo aver percorso una traiettoria di alcune centinaia di chilometri, è esploso a sudovest dell’isola sudcoreana di Jeju. Un fatto inaccettabile che rischia di compromettere le già precarie relazioni diplomatiche.
La televisione pubblica giapponese, NHK, ha addirittura interrotto le trasmissioni per dare la notizia del lancio. L’emittente ha mostrato anche le immagini delle batterie di missili sull’isola di Okinawa pronte all’azione per abbattere gli eventuali detriti del razzo in arrivo. Secondo quanto riporta l’NHK il lancio da parte della Corea del Nord sarebbe stato effettuato alle 9:31 orario giapponese (l’1:31 in Italia).
Immediata la reazione di condanna di Usa, Giappone e Corea Sud che hanno chiesto la convocazione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il segretario di Stato americano, John Kerry ha sollevato aspre critiche, sottolineando che il lancio viola le risoluzioni dell’Onu. Anche la Russia si è unita al coro di condanne. In una nota, il ministero degli Esteri di Mosca ha sottolineato come sia”evidente che queste azioni conducono ad un serio aggravamento della situazione nella penisola coreana e nell’Asia del nordest”. Il lancio, prosegue la nota,”è molto dannoso per la sicurezza dei Paesi della regione, in particolare per la stessa Corea del Nord”.
Lapidaria anche la condanna cinese: “in merito alla sua reale natura, il lancio rimarca uno sviluppo negativo della situazione nella penisola coreana dato che ha suscitato ansia e preoccupazione su vasta scala nel mondo”.
Anche la Francia si indigna per l’accaduto ed esorta ad “una reazione rapida e severa della comunità internazionale al Consiglio di sicurezza” delle Nazioni Unite che si riunirà. In una nota l’Eliseo ha denunciato con “la più grande fermezza la nuova violazione plateale della Corea del Nord delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, il lancio di un missile, un mese dopo il nuovo test nucleare, è una provocazione insensata”.
