Israele adotta misure per i palestinesi prima dell’arrivo di Trump

GERUSALEMME – Il governo israeliano ha adottato ieri sera, alla vigilia dell’arrivo di Donald Trump, una serie di misure volte a facilitare la vita dei palestinesi e a sostenere la loro economia.

La decisione è stata “presa su richiesta del presidente americano Donald Trump”, ha precisato un funzionario israeliano, per creare un clima di “fiducia” utile a una ripresa dei negoziati. Il governo israeliano ha così deciso di allungare gradualmente le ore di apertura del valico di Allenby (o ponte del re Hussein), importante punto di transito per i palestinesi tra la Cisgiordania e la Giordania, fino ad arrivare a un’apertura 24 ore su 24, sette giorni su sette, ha detto il funzionario. Israele controlla tutti gli accessi alla Cisgiordania. L’esecutivo ha anche deciso di ampliare il punto di valico tra Cisgiordania e Israele nei pressi di Tulkarem, nel Nord della Cisgiordania, dove transitano decine di migliaia di palestinesi che lavorano in territorio israeliano. Sono anche state prese misure riguardo all’uso della terra, ma il funzionario non ha fornito maggiori dettagli. Secondo la stampa israeliana queste misure riguardano una questione molto sensibile all’interno del governo: il rilascio di permessi ai palestinesi per costruire nella cosiddetta zona C, ossia l’area su cui Israele ha il pieno controllo militare e civile e che rappresenta circa il 60% della Cisgiordania. Oggi ottenere tali permessi nella zona C è praticamente impossibile per i palestinesi. La misura ha suscitato la dura reazione di due ministri israeliani, Naftali Bennett e Ayelet Shaked, convinti sostenitori delle colonie, che si trovano nella zona C, e fortemente contrari alla creazione di uno Stato palestinese indipendente.

Condividi sui social

Articoli correlati