Dopo le elezioni il rischio è l’irrigidirsi delle contrapposizioni

A chiarire subito il punto cruciale della questione ci ha pensato, senza indugi e senza una particolare grazia, Steffen Seibert, il portavoce della Cancelleria tedesca, all’indomani dell’elezione del socialista Francois Hollande alla Presidenza della Repubblica francese.

All’auspicio espresso dal neopresidente di una integrazione del ‘fiscal compact’ con disposizioni sulla crescita Berlino ha risposto che “Non e’ possibile rinegoziare il patto di bilancio” europeo, patto che al momento e’ stato sottoscritto da 25 dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea.

Una risposta fin troppo monolitica che si inserisce in quella che sembrava una certa apertura da parte tedesca.

La cancelliera tedesca Angela Merkel e Francois Hollande si sono sentiti domenica telefonicamente e avrebbero concordato di “lavorare insieme bene e intensamente”.

La  Merkel ha dichiarato sul punto “La cooperazione franco-tedesca e’ essenziale per l’Europa e entrambi vogliamo che l’Europa prevalga”.

E si annuncia a breve anche un incontro tra il nuovo inquilino dell’Eliseo e il presidente della Commissione Ue, Jose’ Manuel Barroso con all’ordine del giorno innanzitutto la crescita economica.

A proposito di crescita però è il portavoce della cancelliera tedesca, Steffen Seibert, che spaventa per integralismo, quando dopo l’annuncio già citato che “non e’ possibile rinegoziare il Fiscal compact” continua annunciando che il tempo del rigore ad ogni costo è ancora lungi dal finire e la ricetta sarà ancora a stessa “ Non c’e’ crescita attraverso la creazione di nuovi debiti. La crescita in Europa significa riforme strutturali”.

Ma il rigorismo integralista, che fino a pochi mesi fa poteva essere definita una ricetta senza cuore per il devastante impatto sociale che porta con se ma che pochi si permettevano di criticare apertamente anche sotto il profilo economico e finanziario, oggi, alla luce dei risultati elettorali in Grecia può essere definito anche senza cervello.

Dopo un voto pesantemente influenzato da sentimenti antieuropeisti, o forse antiEuro ed antitedeschi, si moltiplicano gli inviti a rispettare gli impegni sulle riforme presi a latere del fallimento asimmetrico, che qualcuno ancora si ostina a definire ‘piano di salvataggio’.

Ma se da un lato la Commissione Ue e’ “fiduciosa nel futuro della Grecia all’interno dell’Eurozona”, lo ha dichiarato la portavoce Hansen, dall’altro lato una situazione economico politica esplosiva viene trattata in maniera riduttiva sempre dal portavoce della Merkel, il tedesco Seibert  che dichiara “gli accordi vanno rispettati, sono la migliore via di uscita per la Grecia”.

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