Grillino vince a Parma, il centrosinistra ovunque, Pdl e Lega in rotta

ROMA – Scorrono le immagini, compaiono i numeri dei ballottaggi, le prime proiezioni, poi i voti reali,primi commenti, chi vince, chi perde.

Scompaiono i voti, i volti dei sindaci in pectore, le immagini si trasferiscono, strazianti a Mesagne, lo Stato rende omaggio, dà l’ultimo saluto a Melissa, volti  tirati di migliaia di persone, le lacrime delle compagne di scuola della giovane , vittima di un atroce crimine, manifestazioni di cordoglio, lutto in tutto il Paese, forze politiche, sociali, per una volta unite, persone, singoli cittadini che depongono un fiore. Compaiono altre immagini: i campanili, simbolo di una storia millenaria di questo Paese,crollati, morti, migliaia di persone senza casa,senza tetto, il terremoto colpisce   i paesi dell’Emilia. Ancora: un uomo getta i suoi due bambini dalla finestra e poi li segue in un volo mortale.

Il voto, Melissa, il terremoto immagini di storie diverse

Immagini di storie  del tutto diverse, ma un dato comune ce l’hanno: la sofferenza di un Paese che non vede, non assicura futuro ai sui cittadini. Il voto è un segnale inconfondibile  di un cedimento della democrazia. Erano chiamati a recarsi alle urne quattro milioni e mezzo di cittadini. Solo poco più del 50% ha messo la scheda nell’urna. Hanno rinunciato a esprimersi per eleggere il primo amministratore, il sindaco, della propria città, grande o piccola che sia. Le forze politiche, tutte, non possono che prendere atto di una profonda disaffezione. E’ questo il dato più eclatante di una tornata elettorale che si è svolta nel pieno di una crisi economica che colpisce le fasce più deboli , i lavoratori,i pensionati.

A Parma Pizzarotti (5 stelle) è il nuovo sindaco

Insieme quello  più  clamoroso, quello che fa notizia, è la vittoria del candidato  della lista del Movimento 5 stelle , Pizzarotti, che  sconfigge il candidato del centrosinistra, Bernazzoli, presidente della Provincia rimasto al palo”, grazie anche ai voti del Pdl,come hanno confermato gli ex ministri  Gelmini e  La Russa . Nel ballottaggio col centrosinistra 5 Stelle perde a Budrio, porta a casa anche i sindaci di Mira e Comacchio. E Grillo esultante esclama “ Forza belin,  dopo Stalingrado ora ci aspetta Berlino”.  Senza dubbio un dato che non può essere visto solo come espressione di un voto amministrativo,  perché anche al primo turono al Movimento5 Stelle sono andati voti in molti altri centri del Nord. Ma questo risultato, a Parma, dove governava il centrodestra che ora ha fatto confluire i suoi voti su Pizzarotti, non può oscurare il dato complessivo che emerge da questa tornata, pur caratterizzata da una astensione massicci, dalla frammeztazione politica.

Il centrosinistra conquista 92 comuni. Ne aveva 45

 il centrosinistra prima amministrava 45 comuni di quelli andati al voto ora ne ha conquistati 92.  La Lega  ha perso  tutti e sette ballottaggi in cui era presente. Il Pdl è un partito in rotta, un “fantasma”, dice il direttore del Tempo, Giuliano Ferrara va giù ancora più brutto, parla di un partito che non c’è, non ha programma, non ha leader. Guardiamo ai comuni capoluogo. Su 26 comuni capoluogo che rinnovavano l’amministrazione, il centrodestra ne aveva 17 e il centrosinistra 9. Lo schieramento che fa capo al Pdl ne conserva  6. Il centrosinistra  arriva a a 14 ai quali si  sommano Palermo e Belluno (considerandoli come area) e, Agrigento, dove il sindaco uscente Marco Zambuto ha ottenuto il 74% ed ha vinto alleandosi  con l’Udc, sconfiggendo  il candidato di centrodestra.  Il centrosinistra vince a Genova, con Doria, all’Aquila con la conferma del sindaco Cialente,a Piacenza, a  Taranto, perde Frosinone che passa al centrodestra.

Conquistate  roccaforti del Pdl e della Lega

Conquista alcune città che erano fino ad oggi  territorio proibito per il centrosinistra, roccaforti della destra e della Lega, da  Rieti (Simone Petrangeli col 67,2%), a Como (Mario Lucini 74.2%),  Monza (Roberto Scanagatti 63,4%) , Alessandria (Maria Rita Rossa 68%), da Asti (Fabrizio Brignolo, 56,9%) , Lucca (Alessandro Tambellini 69,8%)  fino a  Isernia (Ugo De Vivo 57,1), il centrosinistra scala montagne che sembravano irraggiungibili. A Trapani invece  il candidato di centrodestra Vito Damiano batte un altro candidato di centro con 54,1%. Successi in tanto comuni non capoluogo, dalla conferma a Sesto San Giovanni ai comuni della Toscana, a partire da Camaiore dove dopo dieci anni torna il centrosinistra, della Lombardia, la Brianza ,in Abruzzo, nel napoletano, una lunga lista di risultati positivi. I commenti sulle reti televisive sono infiniti. Ma i numeri parlano, questa volta come non mai. Riflessi sul governo? Dice il segretario del Pd,Pierluigi Bersani: “ noi Abbiamo vinto le elezioni, senza se e senza ma. Mi auguro che il governo capisca il messaggio, anche per lui, da queste elezioni”. Dal Pdl un coro: urge ricostruire un alleanza delle forze di destra, moderate, cattoliche , Lega e chi più ne ha più ne metta. Ancora: paghiamo il sostegno dato al governo Monti. Più esplicito un autorevole esponente come Crosetto: “ Se Monti fosse un politico-dice- salirebbe al Quirinale. O no?”. Il presidente del Consiglio aveva un altro impegno: i funerali di Melissa, a Mesagne.

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