La “tre giorni” del Pontefice a Milano. Nessuna apertura sui temi sensibili

ROMA – I milanesi hanno ripreso oggi la loro normale vita quotidiana in seguito al grande dispiegamento di uomini e mezzi messo in piedi per accogliere il pontefice nella loro città. Dopo Rio de Janeiro, Manila, Valencia, Città del Messico e Roma l’incontro mondiale delle famiglie organizzato dalla Chiesa cattolica è infatti approdato a Milano, una “tre giorni” scandita da un calendario straordinariamente fitto per il Pontefice, apertosi venerdì 1 giugno con il saluto alla città in Piazza Duomo e conclusosi domenica 3 giugno con la celebrazione della Santa Messa al campo volo di Bresso.

L’ARRIVO A LINATE E IL SALUTO IN PIAZZA DUOMO

L’Airbus A319 CJ dell’Aeronautica Militare, messo a disposizione dalla Presidenza del Consiglio, parte dall’aeroporto militare di Ciampino alle 16.20 ed atterra poco dopo le 17 all’aeroporto di Linate. Ad attendere il Pontefice sulla pista il ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi e una delazione di altre 13 persone, composta da autorità civili e religiose rappresentative della città.
Dopo avere salutato le famiglie dei lavoratori dell’aeroporto venute a dargli il benvenuto, il Papa lascia Linate per dirigersi in città e ricevere il primo “abbraccio” dei milanesi, in una piazza Duomo messa in sicurezza per l’occasione.  Il Santo Padre arriva poco prima delle 18, fa il giro della piazza sulla Papamobile e poi sale sul palco. Di fronte a lui ci sono 60mila persone arrivate da tutte le parti del mondo, che lo accolgono con bandiere dei loro paesi d’origine, striscioni e applausi. Affiancato sul palco dall’Arcivescovo di Milano Angelo Scola e dal sindaco Giuliano Pisapia, nel suo discorso il Papa rivolge un saluto particolare ai rappresentanti delle famiglie provenienti da tutto il mondo. , nessuna apertura

IL CONCERTO ALLA SCALA

 Venerdì sera per la prima volta Benedetto XVI entra, da Pontefice, in un teatro, accompagnato dal Sindaco di Milano e Presidente della Fondazione Teatro alla Scala Giuliano Pisapia e dal Sovrintendente e Direttore Artistico della Scala, Stéphane Lissner. Affiancato dalle numerose autorità presenti, il Pontefice assiste al concerto del maestro Daniel Barenboim, il quale in suo onore dirige la Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 per soli, coro e orchestra di Ludwig van Beethoven. Al termine dello spettacolo e della standing ovation rivolta al maestro Barenboim, il Papa, citando Arturo Toscanini e la ricostruzione della Scala dopo la guerra, ricorda le popolazioni italiane vittime del terremoto degli ultimi giorni alle quali Stéphane Lissner, prendendo parola prima dell’inizio della serata, dedica il concerto.

LA CELEBRAZIONE DELL’ORA TERZA E L’INCONTRO CON I CRESIMANDI

  La giornata di sabato inizia con la celebrazione dell’Ora Terza, in occasione della quale, sotto le volte del Duomo, si uniscono in preghiera con il Pontefice 7000 religiosi e religiose di diversi ordini monastici provenienti da tutto il mondo. Al termine della liturgia il Papa si dirige verso San Siro e fa il suo ingresso per la prima volta nello Stadio Meazza. Ad accoglierlo oltreché gli 80mila ragazzi, anche il capitano dell’Inter, Javier Zanetti, e lo storico capitano del Milan, Franco Baresi, entrambi felici di donare al Pontefice le maglie personalizzate con i colori distintivi dei rispettivi club.

L’INCONTRO CON POLITICI E IMPRENDITORI

Sabato pomeriggio, in una Sala del trono gremita, al primo piano dell’appartamento episcopale, il Santo Padre riceve politici lombardi e esponenti del mondo imprenditoriale, economico e accademico. Nel suo discorso, Papa Ratzinger auspica collaborazione tra potere politico e Chiesa, parla del ruolo della politica, la crisi economica nel rispetto della laicità dello Stato, ma  su temi temi delicati quali il matrimonio, l’aborto, l’eutanasia, i temi cosiddetti sensibili il no del Pontefice è netto, nessuna apertura, la laicità dello Stato torna nell’ombra.
LA FESTA ALL’AEROPORTO DI BRESSO

 Poco dopo le 20.30 Papa Benedetto XVI arriva a Bresso per partecipare alla parte serale della Festa delle Testimonianze dal titolo “One world, family, love”. Ad accoglierlo oltre 350mila persone che sin dalle prime ore del pomeriggio hanno invaso l’area. Il Santo Padre partecipa alla festa rispondendo ad alcune domande poste da fedeli scelti tra i tanti presenti sul tema centrale dell’incontro: la famiglia. Tra una domanda e l’altra Benedetto XVI assiste all’esibizione di vari artisti, noti e meno noti, del panorama italiano e internazionale, poi al termine del Padre Nostro, impartisce la benedizione solenne e torna in Arcivescovado per la notte, sebbene la festa sulla pista di Bresso continui con altre esibizioni

LA MESSA CONCLUSIVA

 Nella giornata conclusiva di Family 2012 il popolo dei pellegrini si ritrova al campo di Milano Parco Nord- Aeroporto di Bresso per ascoltare la messa e le riflessioni di Papa Bendetto XVI su matrimonio e famiglia. Il Pontefice ripete che la famiglia è “fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna. Dio ha creato l’essere umano maschio e femmina, con pari dignità, ma anche con proprie e complementari caratteristiche” perché dice il Papa, “i due fossero dono l’uno per l’altro, si valorizzassero reciprocamente e realizzassero una comunità di amore e di vita”. Oltre alle migliaia di fedeli, in prima fila ad ascoltare il Papa ci sono il presidente del Consiglio, Mario Monti, i ministri Andrea Riccardi, Lorenzo Ornaghi e Renato Balduzzi, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, i presidenti di Regione e Provincia, Roberto Formigoni e Guido Podestà, Rosi Bindi, Umberto Bossi, Maurizio Lupi, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni e il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, commissario straordinario dell’evento.
Al termine della celebrazione religiosa Papa Benedetto XVI sale sulla Papamobile e lascia l’area di Bresso per dirigersi a Lainate e far ritorno in Vaticano nel pomeriggio di domenica.

Quanto è costata la visita del Pontefice

 Terminata la festa è tempo di bilanci. A fronte del grande successo riscontrato tra i fedeli, accorsi in massa a Milano, in termini economici sarebbero costati circa 10,5 milioni di euro la visita del Papa e il Settimo Incontro Mondiale delle Famiglie. Una cifra considerevole che, stando a quanto riferisce don Davide Milani, responsabile della comunicazione, sarebbe stata donata alla Fondazione Milano Famiglie 2012, presieduta da monsignor Erminio De Scalzi, dall’Arcidiocesi, dalla Cei, dai privati (Intesa Sanpaolo, Eni, Enel, Poste Italiane, Milano Serravalle/Tangenziali, A2A, Italcementi, Fiera Milano e il MiCo), e dalla Regione Lombardia, che ha destinato due milioni di euro oltre al 27esimo piano del Pirellone per gli uffici.

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