Laziogate. Polverini si dimette. Ora tutti a casa, si torna a votare

ROMA  –  Renata Polverini, la presidente della Regione ha rassegnato le dimissioni. Le sue intenzioni non solo le aveva  comunicate questa mattina ad Angelino Alfano, ma aveva giò avvisato ieri Monti e pure Napolitano sulle sue future intenzioni.

E così è stato, l’ex sindacalista ha fatto quello che l’opposizione le chiedeva  da giorni.  D’altra parte lo scandalo dei fondi del Pdl,  le spese pazze, le ammissioni di Fiorito durtante le sue apparizioni televisive, hanno ben raccontato che cosa stesse succedendo nel palazzo della Regione e questa strada era l’unica alternativa..
“Comunico anche a voi stasera ufficilalmente stasera quanto avevo già comunicato ieri sera a Napolitano e a l premier Monti ed oggi pomeriggio al segreatrio Pdl Alfano: la mia decisione di rassegnare le dimissioni irrevocabili dall’incarico di governatrice della Regione Lazio”.
Queste le prime parole dell’ex governatrice annunciate alla stampa  al residence Ripetta della capitale.
E poi: “Sono  meravigliata che governatori che siedono sulle loro poltrone da oltre vent’anni pensino solo oggi di mettere all’ordine del giorno l’autoriforma della loro regione La nostra giunta arriva a questo punto  pulita  che interrompe la sua azione per colpa di un Consiglio regionale che considero non più degno di rappresentare gli elettori del Lazio. Li mando a casa io: basta sceneggiate”.
E ancora:”Io me ne vado a testa alta non so se i consiglieri regionali potranno farlo e non so se potrà farlo il presidente del consiglio del Lazio, Mario Abbruzzese.
Mi auguro che abbia fatto bene ma ho dei dubbi”.
“Bisogna spiegare bene – aggiunge ancora la Polverini –  che la giunta ha un ruolo e delle responsabilità pesanti, ma che il Consiglio regionale è in grado di condizionare l’attività di tutte le giunte”.

 “Le ostriche alla Regione Lazio – ammette la Polverini – non le ha inventate il Pdl, viaggiavano liberamente nel palazzo della giunta anche prima di me”. Quasi volesse giustificare anche gli altri. “Io non ho mai avuto carte di credito e da domani tutti quelli che vorranno approfondire mi troveranno a disposizione. Questa storia nasce per una faida interna al partito del popolo della libertà”.
Insomma, l’ex presidente è un fiume in piena. E’ indubbio che non abbia digerito la sporca faccenda, tant’è che non manca di attaccare le forze politiche dell’opposizione: “Con questi malfattori di Pd, Idv e Sel non ho nulla a che fare. Il mio gesto lo devo alle persone leali, che hanno lavorato con me e lo devo all’Udc, che mi è stato  vicino fino all’ultimo. E poi: “Volevo vedere fino a che punto questo Consiglio si mostrava vile e l’abbiamo visto. Codardi come sono hanno approvato una riforma sperando poi di fare un inciucio”.

E poi in conclusione la Polverini si congeda dai cronisti con una battuta ironica: “Mi fate andare a cena? Ci andiamo con le nostre carte di credito, come abbiamo sempre fatto in questi due anni e mezzo”. E poi tra gli applausi lascia il residence.

Ora dopo giorni di agonia l’opposizione può tirare un filo di sollievo. “Il vecchio signore un pò sordo l’ha mandata a casa e la Polverini ha finito la sua breve esperienza senza stile, così come l’aveva iniziata”, ha detto  il capogruppo Pd alla Pisana Esterino Montino, facendo riferimento all’appellativo che la Governatrice ha usato parlando di Montino nella conferenza stampa dopo le dimissioni. “Per questa Regione – afferma Montino –  si chiude un capitolo che ha creato danni inenarrabili. Oggi, finalmente, si apre una stagione nuova”.  
“Le dimissioni di Renata Polverini sono dovute, ma comunque esprimo rispetto per il gesto compiuto”, commenta invece il segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra, che ha aggiunto: “Ora è necessario che le elezioni vengano convocate con la massima rapidità prevista dall’ordinamento”. E ora – come ha detto Pierluigi Bersani – è necessario introdurre nuove regole per  svoltare veramente pagina.

“Le dimissioni Polverini  sono il segno di una crisi profonda del centrodestra – commenta Sergio Gentili, esponente di Laboratorio politico per la sinistra, membro della direziona nazionale, che aggiunge: “Crisi  morale e programmatica , fonte del dilagare di  corruzione e malaffare . Un governo  che non ha affrontato i gravi problemi della crisi economica  lontano dalla  vita  dei  cittadini, delle famiglie, incapace di dare risposte sulle questioni del lavoro, dei  servizi  sanitari e sociali,  dei trasporti della  difesa dei beni culturali, dell’ambiente a partire dallo smaltimento dei  rifiuti creando tensioni fra le popolazioni interessate. Ora è finalmente possibile aprire  una nuova fase  politica che possa rinsaldare il rapporto  logorato fra i cittadini e le istituzioni”.

“Ora –  come riporta la Federazione della Sinistra in una nota – ,  è meglio andare subito alle elezioni e non cadere nelle mani di un altro Monti”, in salsa regionale. La Polverini dal canto  suo – ha detto –  continuerà a fare politica a testa alta, “guardando le persone negli occhi”. Un consiglio a questo punto è d’obbligo: oltre agli occhi sarebbe opportuno guardare anche le mani veloci, quelle che con molta disinvoltura si sono messe in tasca i soldi pubblici, ovvero i nostri.
Perchè, è cosa risaputa, in Italia spesso la storia si ripete.

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