Gentili (Pd). Lazio subito al voto. Si può e si deve. Regione e Capitale nel segno del lavoro

ROMA – “ No, così non può continuare. Ogni giorno il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, invita la Polverini  a indire al più presto  le elezioni. Lei non ne ha alcuna intenzione.

E’ troppo interessata allo shopping, all’acquisto di scarpe, borse  nei negozi di gran lusso. Ha fatto sapere che entro il 2012 non si andrà a votare. Il ministro ha  detto ancora una volta che non si può fare niente, solo “ moral suasion” perché spetta al Presidente indire le elezioni. Ci permettiamo di dire che non è così, che il commissariamento della  Regione è possibile.

 

Il ministro Cancellieri applichi l’articolo 126 della Costituzione
Meraviglia che il ministro  dimentichi l’articolo 126 della Costituzione. Per “atti contrari alla Carta o gravi violazioni di legge “ con decreto motivato del Presidente della Repubblica   si può attivare la procedura per commissariare l’Ente e decidere la data delle elezioni.  E impedire ai cittadini di votare è palese violazione della Costituzione.”Così Sergio Gentili, della direzione nazionale del pd e esponente di Laboratorio politico  per la sinistra. E in questa stessa direzione si muovono alcuni parlamentari del  Pd, Zanda,Gasbarra, Cosentino, Touadi. Non si può consentire a una destra allo sbando di impedire ai cittadini di pronunciarsi. C’è il rischio che  cresca la sfiducia nella politica, nelle istituzioni.  “I Democratici, in questa vicenda, hanno avuto un buon inizio-afferma Gentili – consapevoli che occorre rinnovare radicalmente  il gruppo Pd e, soprattutto candidando Nicola Zingaretti al presidente della Regione” .

La partecipazione dei cittadini, di movimenti, associazioni

Decidere la data delle elezioni,  da svolgere entro la fine dell’anno, come è giusto e possibile, consente di aprire da subito  una discussione che coinvolga cittadini, movimenti, associazioni che vada al fondo delle ragioni per cui  prima con l’elezione di Alemanno a sindaco e poi con quella della Polverini, la destra ha vinto.” Si chiede Gentili: “ Solo grazie al vento berlusconiano, alla indigesta staffetta Veltroni-Rutelli e al caso Marrazzo? La caduta di consenso è stato favorito  anche dalle pratiche elettoralistiche presenti nel Pd e da un modo di governare chiuso? Il “modello Roma” con le cose fatte non è stato vincente, come mai?” La risposta si deve dare “ guardando in avanti. Oggi con quale idea di città e di partecipazione, con quali scelte programmatiche si propone di fronteggiare la recessione, la precarizzazione del lavoro, la crisi delle piccole e medie imprese, la decadenza urbana, il taglio dello stato sociale e della ricerca, la violenza sulle donne e sui bambini, l’omofobia, il degrado ambientale? Senza dare risposte credibili a queste domande non si andrà lontano.

Siamo già al toto-candidato sindaco. E i programmi?

Di più, mentre ci si logora sulla data delle elezioni regionali, siamo già al toto-candidato a sindaco.  Invece dei programmi si cerca la persona nuova, dalla forte immagine, che risolverà tutto. “ Il rischio è quello di avvitarsi  nella spirale rovinosa della personalizzazione della politica e nell’elettoralismo, senza tuttavia mettere mano- dice Gentili- alle ragioni di fondo per le quali, negli ultimi anni, la sinistra ha perduto il Governo della Capitale: rischi, quelli della personalizzazione, strutturati nell’elezione diretta e nelle preferenze ma anche nella cultura politica di  una gran parte del PD. “ Poi parla del “fallimento morale e politico  e della crisi della destra  anche a  Roma e nel Lazio, “ espressione populista di un blocco d’interessi legati all’affarismo, alla spesa pubblica e clientelare, all’illegalità, all’evasione fiscale, alla speculazione urbanistica e sostenuto da un potente asse tra rendita e finanza speculativa “ Ne sono state condizionate nel passato anche le scelte del centro-sinistra.  “

La destra  in crisi ma ancora in grado di giravolte gattopardesche

“Stiamo  attenti-sottolinea l’esponente di “ Laboratorio”-.la destra è ancora in grado di fare giravolte gattopardesche.Per questo bisogna chiarire  le responsabilità della crisi di Roma che ha  lacerato le forze popolari e il ceto medio , le periferie,  il lavoro, l’impresa, l’artigianato e il commercio responsabile, i diritti e gravemente  degradato l’ambiente, la cultura e la bellezza della città”. Non solo, serve una idea del Lazio e di Roma alternativa alle destre.  “Ma vuol dire –sostiene Gentili-anche  essere radicalmente innovativi rispetto alle esperienze passate del centro-sinistra. Vuol dire proporre come ricambio di classi dirigenti e di personale politico una Roma del lavoro, un blocco formato sull’alleanza tra le nuove forze popolari e del lavoro, l’intellettualità, le professioni, il ceto medio urbano pubblico e privato, in alternativa alla rendita e alla speculazione. Vuol dire protagonismo di donne e di giovani, vuol dire una nuova idea di una città,”dell’uguaglianza, solidale, risanata moralmente e sostenibile, la città della green economy, la città di una grande e innovativa industria della cultura.

Spetta al Pd proporre e realizzare il cambiamento
Spetta al PD proporre, realizzare e rappresentare questo cambiamento. Anche la candidatura a primo cittadino, quindi, va cercata e scelta guardando a questi valori e al mondo dei lavori.Le primarie possono riavvicinare le energie popolari alla politica ma la politica deve dare loro la possibilità di scegliere non solo una persona ma un modello di città e  proposte per fronteggiare la recessione. Alcune proposte vanno subito messe in circolazione in quanto necessarie per creare lavoro e rivitalizzare le imprese “ Gentili in sintesi indica:
la riduzione del consumo del suolo con un grande piano di recupero degli immobili, delle periferie, delle aree dismesse e da bonificare con incentivi fiscali e l’utilizzo del patrimonio pubblico;
la tutela dei beni comuni come l’acqua con il governo pubblico del servizio idrico integrato e un immediato intervento di manutenzione e di adeguamento della rete idraulica.

Il sistema culturale da valorizzare con una nuova economia, con strutture  per i beni culturali, artistici e naturalistici, filmici e teatrali, figurativi e musicali;
la definizione di politiche industriali e agricole, irrobustite dai distretti per il riciclaggio dei rifiuti;
l’abbattimento dei livelli d’inquinamento dell’aria con un  piano regionale e urbano per l’efficienza energetica degli immobili e per le fonti rinnovabili;
la mobilità sostenibile, puntando al ridurre l’uso del’auto, con priorità al pendolarismo, attraverso la funzionalità dell’anello ferroviario, la ristrutturazione delle tratte regionali ferroviarie, l’efficienza delle tramvie, la bicicletta come una modalità di trasporto
la realizzazione di un grande sistema della ricerca scientifica.;
il nuovo modello di stato sociale urbano di tutela dei diritti delle donne, dei servizi alla salute e all’assistenza, del diritto allo studio e alla casa per i giovani e i “nuovi italiani” .

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