Epifani ricorda uno sciopero della Cgil. Fu lasciata sola. Ma in piazza c’era Bersani

ROMA – “Nel  2005 la Cgil proclamò uno sciopero generale. Venne lasciata sola  dagli altri sindacati, ma anche dalle forze politiche, che ci erano più vicine.

Noi avevamo avvertito che si andava verso un declino pericoloso, la situazione stava precipitando.  Tenni un comizio a Bologna, pioveva, vicino al palco  accanto con i lavoratori, c’era Pier Luigi Bersani. Fosse solo per questo la sua candidatura  nelle primarie a presidente del Consiglio ha il mio pieno sostegno”: così Guglielmo Epifani, allora segretario generale della Cgil ed oggi presidente della Fondazione Bruno Trentin, si rivolge a lavoratori, donne, giovani, anziani che affollano l’Auditorium del  Centro Congressi Frentani. Una grande assemblea, un incontro fra la Cgil di Roma e del Lazio, il Pd e  “Laboratorio politico per la sinistra” che ha promosso  l’iniziativa.

“Laboratorio per la sinistra” incontra Pd e Cgil di Roma e del Lazio

L’associazione che si richiama ai valori e alle idealità del socialismo europeo, dell’ambientalismo e del solidarismo, nata per iniziativa di iscritti e non iscritti al Pd, come ha detto Sergio Gentili, aprendo i lavori,  sta portando avanti  iniziative nel territorio perché le primarie  del centrosinistra siano un momento di grande partecipazione, per costruire un programma alternativo che abbia al centro  il lavoro, i diritti, la legalità. Dice Carlo Ghezzi che a nome di “Laboratorio tiene la relazione introduttiva. “Serve in questa fase storica, una epocale svolta democratica, non certo dei piccoli passi. Alla globalizzazione sbagliata di questi decenni occorre contrapporre una diversa globalizzazione e soprattutto una globalizzazione dei diritti” L’incontro  che si è svolto al Centro Frentani ha un valore particolare, forse è il primo  che viene promosso da una associazione, un “laboratorio politico”, che  incontra grande sindacato, la Cgil rappresentata dal segretario generale di Roma e del Lazio, Claudio Di Berardino e il partito che alla testa del centrosinistra si candida a governare l Paese, presente con il segretario  del Pd di Roma, Miccoli e quello regionale Gasbarra.  
Grande partecipazione alla iniziativa di “ Laboratorio”

Si discute, di fronte in un Auditorium gremito di gente, non solo del  governo nazionale, a Roma e  si voterà per il Comune, nel Lazio per la Regione. E’ vergognoso che la Polverini non abbia ancora convocato le elezioni.  A sostegno della candidatura Bersani,  lavoratori  di Atac e Acead che  apprezzano  le  indicazioni programmatiche del segretario del Pd, a partire dal lavoro, dal la questione sociale, dalla questione democratica”.  E a Roma e nel Lazio le forze del lavoro della cultura, dell’impresa innovativa debbono proporre la loro idea di città e di Regione – dice Carlo Ghezzi – devono far avanzare un blocco sociale e un nuovo sistema di valori che si candidano a governare. “Laboratorio per la sinistra – prosegue – sostiene Bersani, abbiamo apprezzato i suoi incontri con i leader socialisti e socialdemocratici, da Hollande a Gabriel, i contenuti della lotta per il lavoro e contro la speculazione che mette al centro del confronto. Il nostro obiettivo è far diventare la candidatura di Bersani lo “ strumento” per la costruzione di un programma di svolta progressiste per L’Italia,”  

Il  sostegno alla candidatura del segretario del Pd alle primarie

Il sostegno a Bersani viene dal segretario della Cgil di Roma e del Lazio, dai due dirigenti del che scelte politiche di fondo per il presente e il futuro dell’Italia, dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani e delle donne.  Il quadro è quello europeo,  occorre affrontare la crisi e uscire dal pantano nel quale l’Italia è stata cacciata da un ventennio berlusconiano. Il segretario nazionale del Pd  è chiamato a definire un programma avanzato, a guidare uno schieramento progressista. Capace di vincere le elezioni in primavera.

Gli interventi di  Di Berardino, Miccoli e Gasbarra

Di Berardino nel chiedere a gran voce subito le elezioni regionali dà  un quadro drammatico della situazione economica e sociale del Lazio. Tagli e tasse decisi dal governo Monti provocano una perdita di ben 12 miliardi   che possono anche diventare 16-17. Un salasso per l’economia regionale,per i lavoratori. Le famiglie romane pagheranno  790 euro in più di tasse, quelle della provincia 760 . L’evasione vale 15 miliardi, il patto di stabilità che blocca gli enti locali vale 590 milioni.  Marico Miccoli ha richiamato il valore del modo in cui Bersani ha aperto la campagna elettorale,  delle pompe di benzina. Ha voluto indicare  che il nostro Paese ha una storia, fatta dai persone, di lavoro, di lotte, dalla Resistenza, per la democrazia. Questa storia non possiamo dimenticarla va coniugata con il nuovo. Già la “storia” di Roma – afferma – le notti bianche, l’estate romana,la conoscenza, i saperi, la qualità del lavoro, Cinecittà che deve vivere.
Per il Comune di Roma un sindaco che festeggi il 25 Aprile

E torna la violenza fascista,  contro la quale dobbiamo chiamare ad una grande mobilitazione. Si parte dal lavoro –conclude-e non dalle isola Cayman”.  E Gasbarra dice: “Ai finanziari preferisco Bersani  bisogna smascherare la trappola del liberismo. Ora ci vuole il ritorno della politica, della buona politica per curare la persona e il lavoro. Per la regione c’è il nome di Zingaretti  candidato. Va bene.

Epifani: torna la violenza fascista. Occorre  attenzione e vigilanza

“Per il Comune di Roma- conclude – ci vuole un sindaco che il 25 Aprile partecipi alle manifestazioni”.  Conclude Gugliemo Epifani richiamando l valore dell’iniziativa promossa da “Laboratorio”  “Stare insieme – afferma- e l’unica forza, l’unico lavoro da portare avanti. Stare insieme non solo quando arrivano le elezioni”.  Sabato la  piazza della Cgil,  “Prima di tutto il lavoro”, senza di loro – si chiede dove andiamo. E pone il problema del rinnovamento dei partiti, del rinnovamento della politica. Una  attenta analisi della crisi, che “da finanziaria” diventa dei debiti che hanno gli stati. Il Pd da solo non ce la fa, deve rafforzare il rapporto con i cittadini, la partecipazione, ha bisogno di radicamento politico. In tuto il mondo i partiti durano decine di anni, centinaia anche. Nessuno si sognerebbe di dire che i partiti americani sono vecchi. Da noi durano qualche anno. Il Pd deve porsi l’obiettivo di vivere perlomeno cento anni, deve dare fiducia ai cittadini“. Poi pone l’esigenza di significative modifiche alla legge di stabilità. E poi si chiede: perché torna la violenza fascista, perché ora”. La risposta sta nella nostra storia. Ogni qual volta c’è la possibilità di un cambiamento con le forze popolari che possono andare al governo del Paese  torna in camoo la violenza. ”Bisogna fare più attenzione – conclude – molta più attenzione”.

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