Primarie Pd. A Modena vincono i giovani. Intervista a Giuditta Pini

ROMA – A Modena e provincia ha sbaragliato tutti, perfino i veterani della politica del centro sinistra. Si chiama Giuditta Pini, ha 28 anni ed è lei una delle novità delle primarie parlamentari del Partito Democratico.

Ha partecipato ai movimenti studenteschi dell’Onda nel 2008, prima di entrare nel Pd. Delegata all’università per i giovani democratici della provincia di Modena fino al marzo 2012, viene eletta Segretario Provinciale. Ha frequentato l’istituto d’arte, ha una laurea in mediazione culturale e a brevissimo prenderà la seconda in Storia Contemporanea. Insomma Giuditta Pini porta con la sua vittoria  un segnale inequivocabile: qualcosa sta veramente cambiando.

La tua vittoria, oserei dire inaspettata, assieme ai risutati di queste primarie hanno il sapore di un vento di cambiamento. Sei d’accordo su questa affermazione?
E’ stata una vittoria collettiva, la vittoria di un gruppo di ragazzi e ragazze e non solo, che dopo anni di lavoro vicino alla gente e lontano dai riflettori sui territori, hanno dimostrato che il vero rinnovamento esiste anche dentro al PD. Sicuramente non ci aspettavamo questo tipo di risultato, che ci onora e ci da la forza di cominciare da subito la campagna per le elezioni vere di febbraio, per far vincere le elezioni al centro sinistra e cambiare questo Paese.

“Per convincere davvero c’è bisogno di più sinistra”. E’ una tua frase. Eppure all’interno del Pd spesso affiorano evidenti contraddizioni. Come pensi di portare avanti questa istanza?
Il PD è un grande partito che accoglie al suo interno visioni differenti, ma unite nel progetto del centro sinistra. Il successo di partecipazione delle primarie, l’entusiasmo che sta nascendo intorno alla creazione della proposta politica ci fanno dire che, nonostante ciò che afferma Monti, in Italia destra e sinistra esistono ancora, eccome. Certo non sono più quelle di cinquant’anni fa, ma sono sicuramente due visioni differenti del mondo e del futuro. Milito nel PD perchè credo che sia il partito in cui si possano coniugare al meglio le proposte di sinistra e di centro sinistra capaci di far ripartire concretamente il nostro Paese.

Il Pd ha raccolto molti consensi dopo la caduta di Berlusconi e anche durante il governo Monti. Cos’altro dovrebbe fare per recuperare quei militanti o elettori che si sono allontanati dopo la caduta del governo Prodi?
Credo che il modo migliore per recuperare consenso, e far di nuovo appassionare alla politica i cittadini, sia tornare a fare politica tra le persone. Aprire i circoli, fare assemblee pubbliche in cui si spiegano e si accolgono proposte, sembrano cose banali, ma sono quelle che ci hanno permesso di tornare ad essere presenti sul territorio. Lontani dai riflettori e vicini alle persone.

Quali sono i temi, che senti più tuoi, di cui vorresti occuparti in caso venissi eletta alla prossima legislatura parlamentare?
Sicuramente la ricostruzione della Bassa modenese colpita dai terremoti di maggio e giugno scorsi, poi credo sia necessaria una riforma molto incisiva della legge 30 sul lavoro.
Tutto questo deve avere alla base una forte e chiara discussione sui diritti: diritti civili, diritto al lavoro, allo studio, diritto alla decisione sul proprio corpo, lo scollamento che c’è tra la società e la politica è dovuto al fatto che le persone si sentono non tutelate sui propri diritti, a cui si chiede sempre un sacrificio. Tornare alla Costituzione e ai suoi principi base ci aiuterà a far ripartire l’Italia.

Infine un’ultima domanda. Al momento abbiamo 4 candidati a premier. Se dovessi stringere un’allenza con quali di questi senti più affinità? Chiaramente intendo tra Ingroia e Monti…
Per il 2013 scelgo l’agenda Bersani.

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