Per Monti Roosvelt sarebbe un pericoloso bolscevico

ROMA – Quando frequentavamo la scuola media c’era un professore che se ti vedeva muovere un muscolo facciale, ti diceva con voce chioccia, sgradevole, “fai silenzio”, anche se  non avevi pronunciato parola. 

E passi, in fondo in  classe ci si va non per parlare con il  compagno di banco mentre il prof spiega qualcosa. Questo prof però ti intimava “fai silenzio” anche quando gli volevi far presente qualcosa che secondo te non andava, un brutto voto che ti aveva affibbiato e che tu ritenevi ingiusto, sbagliato. Fai silenzio è espressione odiosa, il segno di un comando esercitato nei confronti di chi si trova in posizione subordinata. Il “silenzio” è cosa che non ai adatta ai rapporti fra le persone, non a caso viene definito di volta in volta gelido, agghiacciante,mortale. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Vogliamo sperare che a Monti sia sfuggita l’espressione rivolta a Bersani quando gli ha chiesto di avere il coraggio di “silenziare” le “frange estreme” da Stefano  Fassina a Nichi Vendola, a Cgil e Fiom. Ed ha aggiunto: “Tagliare le ali  è una brutta espressione, ma tagliare gli estremismi è cosa buona”. Di male in peggio. Forse il prof tutto preso ad occupare gli spazi televisivi e radiofonici messi a disposizione da direttori  che non sono che dei servitori ha perso la bussola. Non si rende conto della gravità delle sue affermazioni.

“Silenziare”, parola pericolosa, segno di autoritarismo

E , se per caso le sue parole sono studiate,  allora la cosa è  ancora più grave. Non  è concepibile che chi si candida a presiedere il governo di un grande Paese democratico intimi al leader del più forte partito, il Pd, di “silenziare”, di “tagliare la ali”. Parole in libertà, assurde,pericolose, il segno di una vocazione autoritaria che non fa onore ad un bocconiano. Ci domandiamo: come è possibile silenziare  la Cgil che conta quasi sei milioni di iscritti?  O la Fiom che rappresenta il più forte sindacato dei metalmeccanici? E come si fa a silenziare persone come  Stefano Fassina, un giovane dirigente di primo piano del Pd, componente della segreteria nazionale, l’uomo che dirige il settore economico e del lavoro, che nelle primarie registra a Roma un grande successo con più di undicimila voti. E Vendola, non solo leader di un partito come Sel che fa parte della coalizione di centrosinistra, ma anche una autorità istituzionale visto che è presidente della Regione Puglia. Per silenziarli cosa dovrebbe fare Bersani? Imbavagliarli fino alla fine della campagna elettorale, mozzarli la lingua, tramortirli con una  bastonata sulla testa, imprigionarli in una cella con pareti costruite di materiali isolanti, farli partecipare all’Isola dei famosi magari su utilizzando uno sperduto atollo? Per quanto riguarda la Cgil e la Fiom la cosa è più difficile.

A “ silenziare” milioni di persone c’è chi ci è riuscito

A “silenziare” milioni di persone però c’è chi ci è riuscito, negli anni quaranta, seconda guerra mondiale. Ci sono ancora dei superstiti che potrebbero raccontare come si otteneva il silenzio, perpetuo, una volta per tutte. Infine una ciliegina sulla torta che disvela un Monti che sempre più assomiglia a quei dottor Jekyll e Mister Hyde  descritti da Robert Louis Stevenson ed immortalati in una splendido film del 1941, interpreti Spencer Tracy, Ingrid Bergman., Lana turner che il prof ben conoscerà. Uno sdoppiamento  di personalità e persona che faceva rabbrividire gli spettatori. Ancora ci domandiamo cosa abbiamo  detto e e fatto Cgil, Fiom, Camusso, Landini, Fassina, Vendola da scatenare gli istinti peggiori del professore. Un vero e proprio odio politico. Ma non basta al bocconiano. A Bersani invia un altro messaggio. “ Silenziati” quelli che lui non sopporta, tagliate le ali estreme, si augura che il segretario del Pd “convinca“ ma “non vinca”.

Il New Deal  che non piace al bocconiano

Lui deve tornare a Palazzo Chigi, tutto al più Bersani potrebbe fare il suo vice. Fortunatamente Monti non è vissuto all’epoca di Franklin Delano Roosvelt , il presidente del New deal Usa perché, non c’è dubbio, avrebbe chiesto a qualcuno di  “silenziarlo”. Fra i provvedimenti che prese si possono ricordare l’istituzione della Tennessee Valley Authority, agenzia che impiegò milioni di disoccupati nella costruzione di imponenti dighe al fine di sfruttare le risorse idroelettriche del bacino del Tennessee; l’istituzione della  “Works Progress Administration”  altra agenzia governativa che gestiva la realizzazione di importanti opere pubbliche; l’approvazione del Wagner Act che sanciva il diritto di sciopero e della contrattazione collettiva;
l’approvazione del National Industrial Recovery Act che imponeva l’adozione per ogni azienda di un codice di disciplina produttiva limitando la sovrapproduzione, rinunciando al lavoro nero e a quello minorile. La legge prevedeva inoltre dei minimi salariali; l approvazione del  “Social Security Act” che istituiva un moderno welfare state di cui i lavoratori statunitensi erano stati sino ad allora sprovvisti.  Altro che  Fassina,  Vendola, Camussoi, Landini. Per il professore Roosvelt sarebbe stato un pericolo bolscevico.

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