Elezioni. La sfida tra colpi bassi e annunci inquietanti

ROMA – Ieri sono stati consegnati ben 220 contrassegni per le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Insomma chiusa la presentazione dei simboli si apre quella delle liste dei candidati che
dovranno essere consegnate domenica 20 e lunedì 21.

C’è molta attesa per i nomi che spunteranno nel Pdl, partito che il sondaggio anticipato da Enrico Mentana per La7 darebbe a un più 2.6%. Tuttavia sui nomi si sa ancora molto poco. Di certo l’aspirazione sarebbe quella di fare delle liste pulite, ma ci sono delle condizioni. Almeno questo emerge dall’intervento del Cavaliere  a La Telefonata su Canale 5 condotta da Maurizio Belpietro, durante la quale ha annunciato che le liste saranno senza “critiche”. In pratica, dice il Cavaliere: “chi ha avuto una condanna definitiva non sarà in lista, mentre  per chi è sotto indagine abbiamo deciso che ogni singolo caso sarà deciso da una commissione”.
E poi: “Non siamo giustizialisti”. Ma non è tutto. Berlusconi oggi rivela dell’altro, durante un’intervista rilasciata alla televisione regionale toscana Italia 7. Infatti dice che da parte di certe autorità c’è una forte preoccupazione nei suoi confronti. Per questo al Cavaliere sarebbe stato consigliato di non presentarsi nelle piazze pubbliche o in luoghi affollati. “Lei sa che ci fu un tentativo di uccidermi e adesso, con l’odio che circola a piene mani, mi è stato espresso, da coloro che hanno la responsabilità della mia scorta, questa preoccupazione”, sottolinea Berlusconi. “Se poi deciderò definitivamente di recarmi nelle diverse regioni – ha proseguito Berlusconi – farò interventi pubblici in teatri o in palazzi dei congressi”.

Monti all’attacco di Berlusconi. E’ come il pifferaio magico

Silvio Berlusconi è come «il pifferaio magico» della favola che «porta i topini ad annegare». È questo il giudizio di Mario Monti, durante la registrazione di Porta a Porta, per il quale «Berlusconi ha già illuso tre volte gli italiani» e ormai «non ha credibilità, neanche all’estero». Rispondendo ad una domanda sulle promesse elettorali, Monti spiega: «Serve credibilità. Dipende da chi le dice certe cose» come la necessità di ridurre le tasse e di rilanciare la crescita. E cita il sito ‘pagella elettoralè che misura il tasso di veridicità delle affermazioni dei candidati: «Un signore Monti, dice cose vere all’89%, Bersani al 73%, Berlusconi al 51%, Grillo al 43%. Perchè è un discorso illusionistico la riduzione delle tasse se fatto da Berlusconi? Perchè è fatto da chi ha governato negli ultimi 8 anni, che è il principale responsabile dell’aumento delle tasse ed è puerile che le scarichi su chi è
stato chiamato a risolvere la situazione. È uno che già ha illuso tre volte gli italiani, e la prima volta mi sono illuso anch’io, ma ora che gli italiani possano ancora credere alla veridicità di certe promesse se arrivano da quella bocca, mi ricorda la fiaba del pifferaio che porta i topini ad annegare».

Bersani, osservatore dello scontro tra Monti e Berlusconi
Intanto Pier Luigi Bersani, come ha sottolineato nell’intervista al Washington Post, in caso di vittoria intende mettere mani sulla riforma delle pensioni, ma anche sugli esodati. “Perfino il ministro che ha elaborato la riforma, Elsa Fornero, – precisa il candidato del centro sinistra – ha dovuto ammettere che ha delle lacune che hanno creato problemi sociali, che devono essere risolti, perché minaccia di lasciare molti cittadini senza lavoro e senza pensione… Questo dovrà essere risolto”.
Due parole le spende anche per Monti e Berlusconi, senza entrare nel merito dello scontro che si sta consumando tra i due.
“Berlusconi è responsabile della caduta anticipata del governo Monti e a Monti questo non è piaciuto neanche un po’. Noi abbiamo mantenuto la promessa di sostenere Monti fino alla fine e l’abbiamo mantenuta anche se non è stato facile. Dunque adesso ce ne stiamo semplicemente a guardare”.

Vendola apre il dialogo con Rivoluzione Civile
Antonio Ingroia, candidato premier per la lista Rivoluzione Civle oggi ha lanciato una sfida a Berlusconi. “Sono disponibile al confronto con Monti e Berlusconi,”, annuncia l’ex sostituto Procuratore di Palermo. “Sono pronto al confronto con gli altri candidati leader. Monti e Berlusconi hanno forse paura di un confronto con me?».

E proprio sul movimento del magistrato, oggi è intervento anche Nichi Vendola, lasciando intendere una probabile apertura, seppur tipeida. “Il centrosinistra – ha detto il governatore della Puglia – deve interloquire e dialogare  con il Movimento Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, ma, quanto alla possibilità di un accordo di desistenza in alcune regioni  tocca a Bersani decidere”.
“Non tocca a me decidere – aggiunge Vendola – il leader della coalizione è Bersani. È positivo che gli ‘arancionì non abbiano scandito la loro presenza con lo stile della polemica a sinistra e della guerriglia fratricida, ma tocca a Bersani decidere sulla necessità o meno di un accordo di desistenza per il Senato in alcune regioni.  Credo comunque – conclude il leader di Sel – che un colloquio con l’area della società civile e delle esperienze di sinistra deve essere costruito ed è normale che si interloquisca e si dialoghi”.

Il M5S perde punti e Grillo attacca Favia

Mentre i sondaggi danno in calo il Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo attacca nuovamente il consigliere Giovanni Favia, messo alla porta per aver denunciato in un fuori onda la mancanza di democrazia nel Movimento.
Probabilmente il comico genovese non ha digerito il fatto che ora  Favia si sia candidato con la lista Rivoluzione Civile e nel suo blog ha pubblicato un video dal titolo “Le perle di Favia”. Nel filmato l’obiettivo è quello di far emergere le contraddizioni del giovane politico che parla male dAntonio Ingroia e dell’Idv.
Il video,  è preceduto da una presentazione in cui il candidato Favia viene presentato in un manifesto elettorale che lo ribattezza ‘Favialaqualunquè e che lo vede campeggiare con i vestiti sgargianti del Cetto di Antonio
Albanese, all’interno di un manifesto elettorale il cui slogan è un impegno politico chiaro: «Prima mi voti, poi ti dico se resto al mio posto».

IL VIDEO

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