ROMA – In diretta streaming su Youdem si è svolto oggi il confronto fra i sei candidati alle primarie per la coalizione di centro sinistra “Roma Bene Comune”.
Domenica 7 aprile 2013, infatti, dalle 8 alle 20, tutti i cittadini (italiani e stranieri con regolare permesso di soggiorno, al di sopra i sedici anni) potranno votare il proprio candidato sindaco negli oltre 240 seggi allestiti in tutto il territorio romano. Occorrerà versare 2 euro e presentarsi con un documento di identità e con la tessera elettorale (per scoprire il proprio seggio di appartenenza basta collegarsi al sito www.romabenecomune.it).
Nello stesso giorno si voteranno anche i candidati Presidenti di Municipio.
Gemma Azuni, Mattia Di Tommaso, Paolo Gentiloni, Ignazio Marino, Patrizia Prestipino e David Sassoli si sono confrontati su alcuni temi cari ai cittadini romani, dal problema del lavoro ai costi della pubblica amministrazione, dall’emergenza ambiente alla sicurezza della città.
Obiettivo comune sembra essere la chiusura di Malagrotta, il potenziamento della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata a Roma, la mobilità sostenibile e la coesione sociale.
Scarsa attenzione è stata riservata al patrimonio culturale e alla scuola pubblica.
Non sono mancate critiche da parte di tutti alla pessima amministrazione di Alemanno.
Il dibattito è durato circa due ore, durante le quali ogni candidato ha esposto il proprio programma e le proprie idee riguardo a temi ben specifici.
Ogni candidato ha avuto un minuto e mezzo per rispondere alle domande e due diritti di replica.
Vediamo cosa hanno detto.
Lavoro.
Patrizia Prestipino: Questa è una città in cui i ragazzi giovani, soprattutto i laureati vengono lasciati indietro. Bisogna dare risposte concrete e selezionare in base al merito e sulla competenza. Non come è stato fatto con la giunta Alemanno per amicizie e parentele. Penso che una soluzione possa essere il microcredito ai giovani che potranno mettere in piedi un’impresa culturale, sociale, trovando un accordo con le banche. Penso anche allo start up delle aziende, al coworking.
Dobbiamo anche pensare ad un reinserimento lavorativo per chi rimane senza lavoro dopo i quaranta o i cinquanta anni.
Gentiloni: Oggi il diritto al lavoro è quello più importante, sul quale si fa più fatica. Molto non dipende dalle città ma da come andrà l’economia in Europa. Le città però possono occuparsi di mettere in movimento i cantieri per le piccole opere di manutenzione ordinaria, importanti per creare lavoro e per la qualità della vita. Inoltre occorrono grandi progetti di investimento, uno fra tutti il progetto dell’innovazione digitale.
Ignazio Marino: Negli ultimi cinque anni, durante la crisi economica, Roma ha sofferto molto: la disoccupazione è passata dal 15% al 24%, un aumento davvero intollerabile. Io, da sindaco, delle soluzioni le ho: abbiamo la cultura, l’arte, il turismo e, dunque, dobbiamo investire in questi settori. Poi penso al microcredito, al bike sharing, alle università e ai centri di ricerca. Dobbiamo investire in agricoltura e in biologico.
Gemma Azuni: Dobbiamo concentrarci sul diritto del buon vivere e del buon esistere, diritti che con Alemanno sono mancati totalmente. Ho sostenuto molti lavoratori, mi sono battuta per l’Idi e il San Filippo Neri. Il diritto alla casa è un altro diritto importante che viene meno con la perdita del lavoro.
David Sassoli: La città si è impoverita in questi anni, per colpa della crisi ma soprattutto per colpa di un’Amministrazione che non ha mai investito sul lavoro. Progetti concreti: usare gli artigiani dei quartieri per la piccola manutenzione, sospendere per due anni la tassa sul suolo pubblico. Abbiamo bisogno anche di investimenti, guardando all’Europa: Smart city. Non possiamo più sprecare un euro e dobbiamo riprenderci la regia dell’amministrazione di questa città.
Mattia Di Tommaso: Noi siamo la generazione che ha studiato di più, ma in termini di occupazione ha avuto di meno. Dobbiamo riattivare le periferie, delocalizzare gli eventi, riattivare l’economia dei piccoli commercianti che lavorano nel territorio e consentire alla cittadinanza di riappropriarsi dei propri territori, dando aiuto alle associazioni culturali e no profit.
Emergenza ambiente
Gentiloni: Io non definirei l’ambiente un’emergenza, l’ambiente è una chiave di lettura sull’intero governo della città. Bisogna rispondere al problema del diritto alla casa ma senza ledere alle condizioni ambientali. Poi c’è il problema dei trasporti pubblici, dell’inquinamento, dare una priorità al trasporto pubblico. Ambiente significa anche verde storico e verde urbano. E ambiente significa anche il tema dei rifiuti e fotovoltaico.
Marino: Partiamo proprio da Malagrotta. Io prendo un impegno chiaro: da sindaco chiuderò Malagrotta. Ci sono dei dati scientifici pubblicati nel 2012 che dimostrano che chi vive intorno a Malagrota ha un’incidenza sui tumori, soprattutto per le donne. Poi c’è il problema delle polveri sottili e l’inquinamento acustico.
Azuni: L’ambiente è un serio problema per Roma, per l’uso del cemento che si sta facendo sul territorio. Dobbiamo fermare questa azione. Roma non ha un servizio geologico, dobbiamo pretendere dal sindaco che la cementificazione debba finire. Risolvere il problema dei rifiuti e dell’inquinamento delle acque. No alle discariche e recuperare il degrado delle periferie.
Sassoli: Ambiente e protezione del grande patrimonio agricolo. Istituirò per la prima volta l’Assessorato all’Ambiente, Agricoltura e all’Agroalimentare. Dobbiamo difendere l’ambiente urbano, con la riduzione delle macchine private. Abbiamo bisogno di ritrovare la qualità della vita in città attraverso il trasporto pubblico. Rifiuti: la discarica di Malagrotta deve essere chiusa. Dobbiamo investire sulla raccolta differenziata, e dare valore ai nostri rifiuti, attuando un serio piano di riciclo industriale con il lavoro congiuto di Acea e Atac.
Di Tommaso: La Green Economy è un tema che ci appassiona tanto. Dobbiamo diminuire Co2. Malagrotta va chiusa e bonificata. Roma è sporca e va ripulita, soprattutto nelle periferie. Dobbiamo valorizzare i nostri parchi che vanno messi a disposizione della collettività.
Prestipino: Bisogna fermare la cementificazione e l’abuso del suolo pubblico.
Bisogna investire nel verde pubblico e va potenziata la rete dei comitati ambientali, dialogando con i cittadini. Dobbiamo poi sostenere la raccolta differenziata e riutilizzare ciò che viene riciclato. L’ambiente sono anche gli animali, presenti nel mio programma.
Trasporti pubblici
Marino: Ogni giorno entrano a Roma 600 mila persone, una mole impressionante. Investire sulle corsie preferenziali e sul bike sharing.
Azuni: A Roma manca un piano trasporti, un piano che colleghi le grandi periferie con il centro. Per me fondamentale sarà la creazione del Parco dei Fori. Dobbiamo favorire il trasporto su tranvie. Metropolitane leggere e corsie protette per i pedoni e per la ciclabilità romana. Il degrado va combattuto per la salute dei cittadini.
Sassoli: Occorre organizzare un grande piano per i trasporti. Subito bisogna terminare i lavori in corso. Dobbiamo puntare sulle metropolitane di superficie, puntare su corsie preferenziali e incentivare l’uso quotidiano della bicicletta, creare quindi corsie ciclabili.
Di Tommaso: Sono anni che Roma non investe in grandi progetti per la mobilità. Dobbiamo incentivare l’uso della metropolitana che deve rimanere aperta anche di notte, nel fine settimana, per permettere ai giovani di spostarsi in sicurezza. Occorre incoraggiare il bike sharing, i bus ecologici. La tessera Atac deve essere ridotta per gli studenti e i meno abbienti.
Prestipino: Ventotto persone su cento usano a Roma il trasporto pubblico, un livello bassissimo. Occorre quindi potenziarlo. Il trasporto non può essere solo quello della metropolitana, ma riallargare il trasporto delle ferrovie e costruire la ciclabilità urbana, per realizzare una mobilità sostenibile.
Gentiloni: La questione del trasporto pubblico non è semplice. La mia priorità si chiama tram, perché realizzabile in tempi rapidi e con costi contenuti.
Sicurezza
Sassoli: Ripristinare il principio di eguaglianza dei cittadini, in periferia ci sono molto meno poliziotti rispetto al centro, abbiamo bisogno di una dislocazione delle forze dell’ordine nei territori, non vogliamo sceriffi, ma persone che diano sicurezza ai cittadini, alle donne, ai giovani.
Legalità. Ho proposto una commissione antimafia, perché l’80% delle operazioni che si svolgono su questo territorio sono sospette.
Di Tommaso: Io sono contrario alla militarizzazione dei quartieri e favorevole a dare più servizi alle forze dell’ordine. Dobbiamo creare una città dell’integrazione e della tolleranza. Lotta senza quartiere alle mafie che strozzano le attività dei commercianti.
Prestipino: Roma non è un territorio controllato, c’è il problema della micro e macro criminalità e una città moderna come Roma non può permettersi di trovare una soluzione. Sarebbe bello organizzare dei comitati dei quartieri anti degrado, cittadini volontari che si occupano dei propri spazi nel territorio.
Gentiloni: Il sindaco di Roma deve combattere l’infiltrazione della micro criminalità, del dilagare delle forme di abusivismo, il Comune devi controllare il territorio.
Marino: Io credo che sicurezza e legalità siano due temi centrali per Roma. Oggi, da romano, so che ci sono molti pericoli, per le donne soprattutto. Il sindaco può fare molto, può video sorvegliare e mettere in sicurezza alcuni luoghi. E mettere in sicurezza le persone vittime di violenza familiare.
Azuni: Ho proposto la commissione di indagine per le infiltrazioni mafiose e la microcriminalità. Codice etico della carta di Pisa: tutti dobbiamo lavorare con grande trasparenza e legalità. La sicurezza a Roma è stata terribile, soprattutto per le donne, dentro e fuori le case. Dobbiamo tutelare tutte le persone, per le donne, per i disabili, per gli anziani, con servizi adeguati e assistenza.
Costi pubblica amministrazione e trasparenza
Di Tommaso: Chi ruba alla collettività è un ladro, questo è il principio dal quale si deve partire.
Vogliamo graduatorie on line, trasparenza per i cittadini dei movimenti
Prestipino: Taglio di tutto ciò che è superfluo: auto blu del Comune di Roma, consulenze, uscire dalle dinamiche partitocratiche. Tutte le gare e i concorsi devono essere trasparenti, con tutti i dati messi on line.
Gentiloni: La politica oggi è in crisi, perché ha dato esempi pessimi. Almeno due cose si possono fare subito: dimezzare i costi di staff, degli organi politici del sindaco e lavorare sui consigli di amministrazione delle società comunali. Recuperare dei soldi per investirli ad esempio in asili nido e servizi sociali.
Marino: Trasparenza e merito in Campidoglio significa per me che i manager non siano scelti dai partiti, ma per meriti e per le loro competenze. Il campidoglio deve essere una casa di vetro. Bilanci chiari e di libero accesso ai cittadini che vogliono controllare le spese.
Azuni: Per quanto riguarda gli sprechi, occorre eliminare le consulenze. Chi governa le società deve legare l’indennità di funzione agli obiettivi raggiunti. Eliminare gli incarichi esterni. Recuperare l’evasione Ama. Tutto deve essere trasparente, bene lo streaming.
Sassoli: Subito una ristrutturazione del Bilancio. Non più bilancio consolidato ma lavorare e finanziare progetti e su questi impegnare l’amministrazione. Rendicontazione prima di tutto, ogni euro speso va dichiarato, perché non si possono più sprecare soldi.