ROMA – Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta, che lo ha informato sullo svolgimento dell’incarico ricevuto.
Terminato il colloquio con il capo dello Stato, Letta si è recato a Palazzo Chigi dove ha incontrato l’attuale premier Mario Monti, con il quale ha parlato di programma e architettura del Governo. E’ prevedibile, secondo quanto trapelato dall’ entourage del premier incaricato, che domani Letta scioglierà la riserva e se così fosse il nuovo esecutivo potrebbe giurare domani stesso. Oggi pomeriggio il presidente incaricato proseguirà i suoi contatti, soprattutto telefonici; non è scontato che ci possa essere un incontro con Silvio Berlusconi, ma i contatti sono in corso. La giornata di oggi servirà poi anche per limare il programma e impostare il discorso alle camere, che dovrebbe vertere sui tre punti già indicati ieri da Letta: uscita dalla crisi economica, riforma della politica ed Europa.
L’imu una spina sul fianco
Enrico Letta fa intendere che l’incarico di formare il nuovo Governo non sarà cosa facile, ma non è neppure cosa impossibile. Certo che uno dei temi di cui si è abbondantemente parlato ieri è la restituzione o meno dell’Imu sulla prima casa.
Silvio Berlusconi, rimane fermo su questo punto, ma anche alla volontà di non rinunciare alla sostanza del programma economico proposto, onde evitare strappi in questa compagine di larghe intese: “la restituzione dell’Imu non è un totem e se il nuovo esecutivo farà propria la sostanza dell’agenda economica del centrodestra il nome e cognome dei prossimi ministri non è certo un problema. Nessuno veto e nessuna richiesta da parte nostra”, ha sottolineato il cavaliere. L’unico no pregiudiziale riguarda il dg di Bankitalia Fabrizio Saccomanni perché “abbiamo già dato con i tecnici”.
Un fallimento di Letta, per il Cavaliere, sarebbe disastroso: “Non voglio nemmeno pensarci – ha detto Berlusconi che reclama per sè un ruolo nella convenzione per le riforme, se ci sarà, oppure come ministro dell’Economia -. Bisogna muoversi subito, bisogna uscire dalla recessione che uccide l’economia. Letteralmente: ci sono imprenditori che si suicidano, lo vedete anche voi. E io, che sono anche imprenditore, vedo ovunque situazioni terribili, aziende con le spalle al muro. Non c’è tempo da perdere. Ma ho sentito Alfano, sia lui che Brunetta erano soddisfatti: mi sembra che le cose si stiano mettendo bene”.
Brunetta, ha rincarato la dose ribadendo che la restituzione dell’Imu rimane un punto “fondante” sulla partecipazione al governo. “Noi – ricorda Brunetta – avevamo cancellato l’Ici perché consideravamo questa tassa sulla casa in cui si abita aberrante. Monti l’ha introdotta moltiplicandola per due, noi allora siamo stati costretti a votarla dicendo che non ci piaceva e che l’avremmo tolta alla prima occasione. Questa è la prima occasione possibile. Si può togliere, ci sono le coperture. E questo per noi è un fattore determinante, la nostra credibilità nei confronti di 10 milioni di persone che ci hanno votato”.
Pd e anche Scelta Civica sono propensi ad apportare qualche cambiamento sulla tassa, ma la cancellazione dell’Imu non sarebbe cosa fattibile. E per quanto riguarda la restituzione di quanto già versato dagli italiani il centro destra propone il rimborso attraverso l’emissione di titoli di Stato a 10 anni.
Nel frattempo interviene sulla questione il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, il quale auspica che la riduzione dell’Imu non faccia saltare il tentativo del presidente incaricato Enrico Letta di formare un governo. “Il mio auspicio – ha precisato Bonanni – è però che si discuta di riforma fiscale piuttosto che di Imu. Poi ci sono tanti balzelli ed è chiaro che questo dell’Imu è il più odioso per la povera gente. Se c’è tutta questa voglia di intervenire sul fisco – ha aggiuinto – si tagli, le tasse a lavoratori e pensionati e per gli imprenditori che investono”.
Insomma il nodo legato alla tassa sull’Imu rimane, anche perchè il problema è come e dove trovare le risorse. Lo Stato per l’Imu ha incassato nel 2012 ben 23,7 miliardi di euro e come ha ricordato Bankitalia e la Corte dei Conti, si può benissimo abolire questa tassa, ma solo se viene sostituita da una equivalente. Oppure, peggio ancora, ci vorrebbe una nuova manovra. Ipotesi che metterebbe ulteriormente in ginocchio i cittadini. Al momento, questo sembra essere un punto determinante sulla futura alleanza di governo. Tuttavia, se Letta riuscirà a trovare una soluzione in grado di mettere tutti d’accordo potrebbe salire al Quirinale già sabato o domenica per presentare al Capo dello Stato la lista dei ministri e passare subito al rituale del giuramento.
L’opposizione scalpita
Giustamente l’opposzione non è affatto contenta di come stanno andando le cose. Sel ha fatto la sua scelta prendendo le distanze dal Pd, mentre il M5S non si vuole mescolare nella maniera più assoluta. L’invito di Letta che aveva chiesto alla delegazione del M5S di “scongelarsi”, non ha avuto nessun effetto. Ieri Beppe Grillo in una nota aveva ribadito il suo fermo no a larghe intese e oggi nel suo blog ha postato un articolo che chiude definitivamente con questa maggioranza di larghe intese: “Il governo che sta nascendo è un’ammucchiata degna del miglior bunga bunga”, scrive Grillo. “Una mescolanza che sconfina nell’incesto, lettiana, che ha in sé il profumo di famiglia, da Mulino Bianco dell’Inciucio. Zio e Nipote Letta si sono alternati come sottosegretari alla presidenza del Consiglio negli ultimi vent’anni. Cambiava il presidente, ma la famiglia Letta era sempre presente. A garanzia di chi? E’ una coincidenza singolare questa successione monarchica. Una famiglia di predestinati.”