Amara sorpresa per Formigoni, rinviato a giudizio

MILANO – All’indomani della nomina di Presidente della Commissione Agricoltura a Palazzo Madama, una sorpresa amara per l’ex-Governatore della Regione Lombardia Roberto Formigoni: rinvio a giudizio, con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione, ma il “Celeste” non si scompone: “Non ho assolutamente nulla da temere” ha precisato” sono sicuro di me stesso e della correttezza di tutto quello che ho fatto, l’avviso di garanzia è infondato e insussistente”. 

  Al centro delle indagini la pavese Fondazione Maugeri, che secondo l’accusa avrebbe ottenuto rimborsi indebiti per circa 200 milioni di euro e una parte di quei soldi, 61 milioni di euro, sarebbero stati sottratti dalle casse per creare fondi neri. Secondo i pm, Formigoni sarebbe stato uno dei promotori di una collaudata e stabile organizzazione, tra il 1997 e il 2011. Altri favori, secondo un’inchiesta parallela, sarebbero stati elargiti invece per il San Raffaele tra il 2002 e il 2011. In cambio delle delibere, circa una quindicina, sempre secondo l’accusa, Formigoni avrebbe ricevuto benefit per ca. 8 milioni di euro, tra cui le “celebri vacanze ai Caraibi”. Con lui andranno a processo altri 11 indagati tra gli altri, l’ex-segretario regionale della Regione Lombardia Nicola Maria Sanese, il potente ex direttore generale dell’assessorato alla Sanità del Pirellone Carlo Lucchina,, l’ex dirigente regionale Alessandra Massei, il reato contestato anche per loro è di associazione a delinquere e corruzione. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Pierangelo Daccò, il faccendiere già condannato per il caso San Raffaele, per l’ex-assessore Antonio Simone, per la moglie Carla Vites e per Alberto Perego amico del governatore lombardo.
La richiesta di processo è stata firmata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Laura Pedio, Antonio Pastore e Gaetano Ruta. L’udienza si terrà nei prossimi giorni e spetterà al gip valutarla e decidere in merito.

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