Priebke. Il nazista morto che nessuno vuole. La salma ancora ferma a Pratica di Mare

ROMA – La salma di Erich Priebke, il boia nazista delle Fosse Ardeatine è ancora bloccato all’aeroporto di Pratica di Mare. Sono in corso infatti colloqui tra il prefetto Giueseppe Pecoraro e il governo tedesco che però si chiama fuori.

“Spetta ai parenti del criminale di guerra nazista decidere cosa fare con la sua salma. “Non riesco a vedere alcuna responsabiltà o ruolo del governo federale per quanto riguarda questa vicenda”, ha sottolineato un portavoce del ministero degli Esteri, che poi ha aggiunto: «Come regolarsi con le spoglie di un cittadino tedesco (deceduto) all’estero è essenzialmente una questione dei famigliari”. Il governo di Berlino ha aggiunto di non aver ricevuto alcuna richiesta ufficiale per la sepoltura dell’ex ufficiale delle Ss, ma ha ammesso che ci sono stati “contatti informali” con Roma su cui non ha fornito dettagli. Il portavoce ha comunque sottolineato di non vedere alcun motivo che “potrebbe impedire a un cittadino tedesco morto all’estero di essere sepolto in Germania”. 

Intanto è ancora polemica sulla decisione di Pecoraro con il primo cittadino dei Castelli che afferma che i “problemi visti ieri erano prevedibili” e Nichi Vendola di SeL che chiede spiegazioni. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, chiedendo le dimissioni del prefetto, ha invece dichiarato: “La vicenda Priebke è stata gestita in maniera vergognosa ed offensiva non solo per chi è morto alle Fosse Ardeatine ma per tutti coloro che hanno dovuto subire l`occupazione nazista: il Prefetto rassegni le dimissioni”. “La salma di Priebke venga rispedita in Germania e si ponga così fine a questa vergognosa vicenda così indegnamente gestita”.

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Scontri ad Albano Laziale davanti alla casa dei Lefebvriani San Pio X dove si trova la salma del gerarca nazista Eric Priebke.  Lanci di bottiglie davanti alla casa, e fumogeni da parte delle forze dell’ordine

ALBANO LAZIALE (ROMA) – Perfino da morto fa indignare Eric Priebke, il criminale nazista le cui esequie si celebreranno nell’Istituto San Pio X alla cappella dei padri lefebvriani ad Albano Laziale, senza che l’amministrazione comunale ne fosse al corrente.

Un fatto che nella cittadina dei Castelli Romani ha fatto scatenare l’ira di Dio contro il boia delle Fosse Ardeatine. Il carro funebre è stato preso a calci e pugni, decine di giovani hanno manifestato cantando “Bella Ciao”, altri hanno inveito con cori “Priebke boia”, altri con slogan scritti sui cartelloni, come: “Portate Priebke alla discarica”. Perfino il sindaco ha provato a far approvare un’ordinanza con l’intenzione di fermare il transito del feretro, ma il Prefetto, Giuseppe Pecoraro, ha rigettato la richiesta.

Insomma, questo funerale ha sollevato un vero e proprio coro di proteste. Quelle dell’Anpi in primis: “È una decisione inaccettabile che i cittadini e le istituzioni democratiche debbano subire un tale affronto. Albano è la città di Marco Moscati, partigiano ebreo assassinato da Priebke alle Fosse Ardeatine. L’Anpi provinciale è sul posto per un presidio con i cittadini. Ciò che scongiuravamo sta accadendo, la sicurezza pubblica è messa in pericolo dall’arrivo dei neonazisti ad Albano, le forze dell’ordine devono impedirlo”.

Anche Emanuele Fiano ha duramente stigmatizzato la decisione di far celebrare i funerali  e di consentire l’arrivo di un gruppo di neonazisti. «Fino a quando dovremo sopportare in questo paese manifestazioni neofasciste e neonaziste?», ha chiesto il deputato del Pd prendendo la parola in Aula alla Camera.  «Priebke non era un soldato semplice, era un capitano, l’aiutante di Kappler», ha ricordato, «è il simbolo di quelli che hanno perso o oggi non saremmo qui. Per questo noi antifascisti italiani, di qualsiasi partito siamo, ci battiamo perchè non sia dato spazio ai nipotini di coloro che hanno perso e vorrebbero riscrivere la storia».

Dunque, «siccome non vogliamo che costoro tornino, siamo allibiti e scandalizzati per il fatto che si sia permesso a un pullman di neonazisti di andare in un Comune, che aveva proibito il funerale e che non lo voleva, a celebrare il maiale Priebke», ha aggiunto. 

Al contrario i gruppi neonazisti al passaggio della bara hanno alzato il braccio destro a mò di saluto fascista. Alcuni di loro, tutti con le sciarpe nere sul volto, sono arrivati davanti alla cappella, ma a circa 200 metri dall’ingresso dell’istituto San Pio X di Albano sono stati bloccati.  Alcuni nel gruppo di ‘simpatizzantì dell’ex capitano delle SS indossano dei caschi, altri hanno il volto coperto con cappucci e sciarpe.

«Vergognatevi, non si accoglie così un morto. Avete fatto il teatrino per la stampa» hanno detto ai manifestanti. Un altro ragazzo, alla richiesta di spiegare i motivi della sua presenza, ha detto: «Volevamo essere qui per partecipare ai funerali di una persona che per noi è stata grande». Il piccolo gruppo viene tenuto a distanza dalle forze dell’ordine, per evitare il contatto con la folla che nel frattempo continua a sostare davanti ai cancelli dell’istituto di via Trilussa.

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