Enrico Letta difende il Colle e va all’attacco di Beppe Grillo

ROMA – E’ stato un Enrico Letta ottimista quello che si è presentato ieri davanti ai giornalisti per la tradizionale conferenza di fine d’anno. Un Presidente ottimista, ma che non ha mancato l’occasione di attaccare duramente il comico genovese Beppe Grillo, per i suoi attacchi al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

Tema importante questo, ma che noi releghiamo all’ultimo posto del nostro umile resoconto sulla conferenza stampa del Premier Letta, per la scarsa importanza del valore politico e di proposta di Beppe Grillo e del suo movimento. Ed è per questo che riteniamo utile per la Nazione, posizionare sia le riflessioni di Letta, che gli attacchi di M5Stelle e Beppe Grillo, all’ultimo posto tra le priorità di questo Paese. Tornado alla Conferenza Stampa, il Presidente del Consiglio ha esordito con una proiezione sul futuro della Nazione: “ L’Italia ce la farà, ce la farà perché ci troviamo ora dietro le spalle la parte più complessa di questioni”. La Conferenza stampa è stata comunque aperta con un ricordo per il carabiniere Giuseppe Giangrande, che nel giorno del suo insediamento, era stato gravemente ferito a pochi passi da Palazzo Chigi, sede del Governo. Poi Letta non ha potuto sviare sull’emergenza economica e sociale, che ormai da anni attanaglia il nostro paese: “La fatica sociale è stata evidente a tutti, è il cuore della vicenda che abbiamo davanti e alla quale stiamo dando risposte”. Il 2013, ha puntualizzato ancora Letta, “è stato l’anno di una svolta senza precedenti, quello della generazione dei quarantenni. Io farò la mia parte fino in fondo – ha poi aggiunto – perché la svolta generazionale riesca”. Poi una metafora che rende più che chiara la situazione in cui versa l’Italia: “Il Paese come un incidentato è stato portato prima al pronto soccorso, poi in sala operatoria. Ora ne è uscito, è in fisioterapia e penso che nel 2014 tornerà alla normalità”. Letta poi ha preso le distanze da un possibile rimpasto nel suo Governo, anche se leggiamo bene la sua dichiarazione, non è affatto escluso: “Non è all’ordine del giorno (ma potrebbe essere inserito ndr) la discussione è sul programma”. Il Presidente del Consiglio ha poi aperto una riflessione sulle riforme, tanto auspicate dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “Il prossimo anno le istituzioni si riformeranno in mondo completo e compiuto. Le riforme saranno un fatto compiuto, a partire dalla legge elettorale”. Poi l’annuncio: “Nel 2014 risolveremo il problema del bicameralismo”. Ma naturalmente da questa conferenza stampa c’era grande attesa per la parte relativa alle dinamiche del lavoro. In queste ore altissima è stata la tensione su questioni primarie come il precariato, l’articolo 18 e il contratto unico al primo impiego: “La riduzione delle tasse sul lavorocon i proventi da spending review e lotta all’evasione”. Per creare lavoro, ha detto ancora Letta, “Ci devono essere le condizioni minime per cui la gente ha fiducia per poter investire” e per attrarre investimenti, servono, tra l’altro, “tasse che non siano oppressive” Altro capitolo è quello sensibilissimo relativo alla tassazione sugli immobili di proprietà, anche su questo punto Letta ha dispensato positività: “Sono convinto che nel prossimo anno il carico fiscale sulla casa sarà inferiore rispetto a come è stato nel 2012”. Letta ha poi tenuto a precisare che non è possibile fare un confronto con il 2013 perché il tributo sulla prima casa non è stato pagato. Sui temi economici più vicini ai cittadini, Letta ha voluto precisare che sulle questioni fiscali l’impegno del Governo è di terminare entro il mese di gennaio l’iter della Delega Fiscale. Con questa arriveranno misure per intervenire sui capitali illegalmente esportati, e quindi per il loro rientro e misure contro l’autoriciclaggio allo scopo di combattere l’illegalità e la criminalità finanziaria. Ma la Conferenza stampa di fine d’anno non poteva ignorare temi come quello della Riforma Elettorale, da fare “prima delle elezioni europee”. Letta si dice poi convinto che il nuovo segretario del Partito Democratico Renzi “faccia bene a parlare con Forza Italia sulle riforme”. Visto che “devono essere fatte con una apertura vera fuori dalla maggioranza”. Altri temi centrali del dibattito politico affrontati dal Premier sono quelli della Giustizia. Su questo punto Letta si aspetta una megariforma. Poi sull’immigrazione: “Proporrò e lavorerò – fa sapere ancora Letta- perché una riforma della cittadinanza e lo ius soli facciano parte del contratto di governo a gennaio. Quando saranno discussi alcuni aspetti della Bossi-Fini. Il governo, inoltre, ha intenzione, da subito, di mettersi al lavoro per una revisione complessiva degli standard dei Cie”. Altro tema cruciale è quello dei giochi sui quali Renzi ha imposto un aut – aut al Governo: “Ci sarà un cambio radicale”. Il governo secondo il premier, interverrà con un “piano d’azione fatto di impegni concreti”, perché il settore dei giochi d’azzardo “ha fatto danni sociali molto evidenti e forti”. Letta è stato poi sollecito dai giornalisti sui temi della scuola e così ha voluto rispondere: “Per la prima volta alla voce istruzione non c’è stato alcun segno meno. Sono primi passi e ce ne vogliono sicuramente molti di più, ma andremo sicuramente in quella direzione”. Infine, ultimo e non ultimo, le riflessioni su Berlusconi e Napolitano. Sulla sentenza che ha mandato fuori dal parlamento il Cavaliere Letta dice la sua: “quest’anno ci sono state turbolenze in parte dovute all’intreccio tra fattori esterni e politica, in particolare in relazione alla sentenza che ha riguardato uno dei tre leader che hanno fatto nascere questo governo. Ci sono cose che avrei potuto fare meglio, ma le tengo dentro”. Poi il messaggio rivolto, sia all’ex Premier Berlusconi, che al suo rinato partito Forza Italia: “Non si facciano prendere la mano e non scelgano una deriva nichilista e populista: sarebbe un errore per loro, per l’Italia”. Quanto poi al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il Premier non nasconde la sua ammirazione: “Ha salvato l’Italia che stava sbandando e stava finendo fuori strada. E’ un punto di riferimento essenziale. Con la sua azione, la sua credibilità anche nei rapporti internazionali, ha svolto un ruolo fondamentale”. Infine, e non poteva mancare, l’attacco frontale contro Grillo ed il suo movimento 5Stelle: “Le critiche sono legittime, nessuno è esente. Ma credo che in queste ultime settimane si sia passato il limite rispetto agli attacchi al Capo dello Stato con l’uso di parole fuori luogo”.
 

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