Berlusconi si candida alle Europee per essere escluso e passare da vittima

L’uomo immagine Toti annuncia la candidatura dell’anziano leader di Forza Italia. Vannino Chiti (Pd): “La condanna per frode fiscale sembra titolo di merito per candidarsi”

ROMA – Non finiremo mai di stupirci. Il Cavaliere, l’inossidabile, Silvio Berlusconi, il più volte Presidente del Consiglio, disarcionato da una condanna in via definitiva, non s’arrende e prepara la sua candidatura di bandiera alle prossime elezioni Europee. Ad annunciarlo l’uomo comunicazione di Forza Italia Giovanni Toti che ormai da la cosa per fatta. Con ogni probabilità la scelta è legata ai sondaggi, che in questi giorni di metà marzo sono decisamente impietosi. Senza Berlusconi in lista, o meglio capolista, i nuovi ‘Azzurri’ rischierebbero di soccombere, sia rispetto a Matteo Renzi, che alla variopinta formazione dei 5Stelle. L’annuncio è arrivato ieri mattina dalle colonne del quotidiano della famiglia Agnelli La Stampa, al quale Toti ha affidato l’anticipazione: “Certo che si candida. “Forza Italia andrà molto bene. Ci sono tutte le condizioni per una grande affermazione. Abbiamo un buon programma, ottimi candidati, un grande entusiasmo attorno ai club e la determinazione di Berlusconi a candidarsi e guidare le liste di Forza Italia. Berlusconi ha guidato Forza Italia in tutte le elezioni. Ritengo che lo farà anche questa volta -prosegue Toti-. L’Europa sta vivendo una fase di grandi cambiamenti e tutte le delegazioni nazionali dovranno portare il loro contributo. Il Cavaliere porterà quello dei moderati italiani. Riterrei una grave lesione al diritto di rappresentare i moderati italiani se Berlusconi non potrà candidarsi. Se qualcuno dovesse impedirlo si assumerebbe una grave responsabilità davanti a milioni di italiani”. La minaccia di ‘Totarello’ sembrerebbe però più ad uso e consumo della platea elettorale che della possibilità per l’anziano leader di essere parte della competizione. Secondo Francesco Saverio Marini, professore di diritto Costituzionale all’Università di Tor Vergata, certamente Berlusconi potrà presentare la domanda per candidarsi alle prossime elezioni “ma sicuramente l’ufficio elettorale lo escluderà dalle Liste.

I problemi di Berlusconi sono di due tipi – spiega il costituzionalista – uno riguarda la legge Severino, l’altro riguarda l’interdizione ai pubblici uffici di cui non c’è ancora una sentenza definitiva”. Tra l’altro, sottolinea Marini,  “c’è il precedente del Senato che ritenendo applicabile la legge Severino”, ha escluso Silvio Berlusconi. Ora “l’ufficio elettorale prenderà, probabilmente, la stessa decisione”. Presentarsi alle elezioni, pur sapendo di non riuscire a farlo, potrebbe essere, secondo il costituzionalista, una ulteriore “occasione per tentare un’altra via giudiziaria. Non condividendo la scelta del Senato che lo ha espulso, potrebbe impugnare la decisione dell’ufficio elettorale e quindi provare a chiedere a un altro giudice di sollevare la questione alla Corte Costituzionale”. Sul punto, secondo quanto riporta l’Huffington Post, sul contenzioso, da tempo i legali del Cavaliere si starebbero attivando. Si tratterebbe secondo il quotidiano da sempre vicino alle sorte della Destra, di una strategia dell’escalation, per rompere la cortina di silenzio sulla sua persona e sul suo partito da qui al voto europeo con l’obiettivo, ancora una volta, di prendersi la scena. E di polarizzare la campagna elettorale. In sostanza i legali del Cavaliere, hanno, già messo nel conto la sua esclusione dalla corsa per il Parlamento Europeo. Ed è proprio dalla date certa di questa cancellazione che partirà la controffensiva. Secondo le anticipazioni di Libero, si tratterà di una “campagna politica martellante con Berlusconi in campo nel ruolo della vittima cui viene negata l’agibilità politica: Berlusconi – dice un azzurro di rango – è candidabile, ma se glielo negano anche quello diventa uno spot”.

E così le tappe successive sono il Tar e poi al Consiglio di Stato, dove i legali presenteranno ricorso. Basta un appiglio, una riserva in un pronunciamento e la battaglia nei tribunali è possibile. Fino ad arrivare, dopo il Consiglio di Stato, alla Corte di giustizia europea del Lussemburgo. È questo il punto di approdo -conclude l’Huffington Post-  Perché, spiega una fonte vicina al dossier, su una cosa del genere non si è mai pronunciata e non ci sono precedenti”. Sul punto da registrare la presa di posizione di Vannino Chiti per il Pd: ”In Germania il presidente della squadra di calcio del Bayern Monaco Hoeness è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per frode fiscale e ha anche rinunciato all’appello. I cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge: potenti e ricchi compresi. In Italia la condanna per frode fiscale sembra possa costituire titolo di merito per candidarsi alle elezioni europee. Berlusconi, condannato in via definitiva, pretende di farlo, come ha detto il suo consigliere politico Giovanni Toti, e ad ora senza grande reazione di sdegno nella nostra società.  Forse sta anche in questa adesione ad un sistema di valori e non solo nell’economia la differenza tra la Germania e il nostro paese”.

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