Europee, alla Corte Costituzionale la soglia di sbarramento al 4%

Il Tribunale di Venezia passa la palla alla Consulta su un ricorso del Costituzionalista, Felice Besostri. Non è esclusa una decisione immediata della Consulta

ROMA – Magistratura in campo per la legge elettorale che regola le elezioni europee ed in particolare la norma che regola l’eleggibilità dei parlamentari europei, attraverso le soglie di sbarramento. La decisione di rinviare i faldoni alla Corte Costituzionale, è stata presa dal Tribunale di Venezia, una decisione presa nel merito di un ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, costituzionalista che per altro si era già reso protagonista dell’affondamento del Porcellum (bocciato proprio dalla Consulta ndr). La decisione presa a Venezia è assolutamente la prima maturata nel merito. Va detto che ricorsi analoghi, ed in attesa di sentenza, sono in itinere a Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste. Nella sostanza il ricorso chiede di abolire la soglia del 4%. L’elezione dei 73 parlamentari italiani si terrà il prossimo 25 maggio – in una tornata che prevede anche il rinnovo di oltre 4.000 comuni e due regioni, Piemonte e Abruzzo. E se la Corte Costituzionale dovesse ammettere la questione, la distribuzione dei seggi italiani all’Europarlamento potrebbe essere rivista. Sul punto, però, secondo quanto riporta l’edizione on line de Il Fatto Quotidiano, nulla dovrebbe cambiare nelle dinamiche di questo turno elettorale. Ma sulla questione interviene e rilancia lo stesso Besostri, che auspicherebbe una decisione della Corte già la prossima settimana. “Si tratta di una prima parziale vittoria dei ricorsi promossi. C’è solo un problema di tempi per la decisione”. Questo significa, che non è esclusa una valutazione prima dell’apertura dei seggi. “L’esito è certo anche per i precedenti del Tribunale Costituzionale Federale tedesco. Le norme costituzionali sul diritto di voto sono uguali nella Costituzione tedesca (art. 38 GG) e italiana (art. 48 Cost.) e la giurisprudenza costituzionale tedesca in materia elettorale è un riferimento anche per la Consulta, che ne ha fatto uso nella sentenza sul Porcellum. Gli italiani (ed in questo caso il parere di Besostri sembrerebbe già orientato in un accoglimento del suo ricorso ndr) –sono ora più liberi di votare per le liste di gradimento, senza paura di sprecare il voto”. Poi Besostri rilancia anche su altri due ricorsi pendenti a Cagliari: “Ora si attende la decisione del Tribunale del capoluogo sardo, che affronti anche le altre questioni delle minoranze linguistiche, del riequilibrio di genere e della deroga alla raccolta di firme di presentazione delle liste”.

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