NAPOLI – Il sindaco pd di Ischia, Giuseppe Ferrandino, è stato arrestato insieme ad altre nove persone nell’ambito di un’inchiesta sulle opere di metanizzazione che hanno interessato i comuni dell’isola. Le misure cautelari sono state emesse dal Gip del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, che ha concordato con le risultanze delle indagini coordinate dalla procura di Napoli – procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e i sostituti procuratori Woodcock, Carrano e Loreto.
Sono stati i Carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente in collaborazione con i colleghi dei Comandi provinciali di Roma, Napoli, Caserta, Modena, Mantova, Terni e Savona ad eseguire le misure cautelari emesse dal Gip. I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione (anche internazionale), dalla turbata libertà degli incanti al riciclaggio, all’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Oltre al sindaco di Ischia sarebbero finiti in carcere anche il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl, Francesco Simone; il presidente, Roberto Casari; il responsabile dell’area Tirreno, Nicola Verrini; il responsabile del nord Africa, Bruno Santorelli; il presidente del Cda della Cpl distribuzione, Maurizio Rinaldi, l’imprenditore Massimiliano D’Errico e i fratelli Giuseppe e Massimo Ferrandino. Arresti domiciliari per Silvano Arcamone e obbligo di dimora nel comune di residenza per Massimo Continati e Giorgio Montali, rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno del Gruppo.
Da quanto si apprende, secondo gli investigatori, Francesco Simone, 58 anni, responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Cpl, con la complicità dei direttivi della società, avrebbe costituito “fondi neri mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (Tunita sarl), riconducibile allo stesso Simone”, utilizzati prevalentemente per pagare le tangenti. In particolare il prezzo pagato dalla Cpl per la corruzione del sindaco di Ischia, Ferrandino consisterebbe nella stipula fittizia di due convenzioni nell’albergo della famiglia di Ferrandino, l’Hotel Le Querce di Ischia, per un totale di 330 mila euro, l’assunzione come consulente del fratello e almeno un viaggio in Tunisia. Questa sarebbe stata dunque la ricompensa da parte della Cpl per ottenere da Ferrandino l’assegnazione dei lavori di metanizzazione dell’isola. Un modello al quale i dirigenti della Cpl avrebbero fatto sistematicamente ricorso per ottenere accordi con sindaci, amministratori locali, pubblici funzionari, ma non solo, anche esponenti della criminalità organizzata. L’ex presidente del gruppo, Roberto Casari, già il mese scorso era stato iscritto nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta sui lavori di metanizzazione compiuti tra il 1999 e il 2003 a Casal di Principe e in altri sei comuni del Casertano. la Cpl si sarebbe aggiudicata l’appalto con l’appoggio della fazione dei Casalesi guidata da Michele Zagaria; i subappalti sarebbero stati poi distribuiti alle ditte locali indicate dai boss.
Per quanto concerne invece le presunte tangenti pagate dalla Cpl per la metanizzazione di Ischia, l’ordinanza si custodia cautelare non entra nel merito di ipotetici collegamenti tra la cooperativa e la criminalità organizzata.
La Cpl Concordia
La CPL Concordia è una cooperativa storica, nata nel 1889, con sede a Concordia sulla Secchia, nel Modenese. Definita una “tra le più antiche cosiddette ‘cooperative rosse'” conta 1.800 addetti e 70 società controllate e collegate in tutto il mondo con un fatturato consolidato di 461 milioni nel 2014. Si tratta di un gruppo cooperativo cosiddetto ‘multiutility’, che si occupa di energia in tutti i suoi aspetti: dall’approvvigionamento e distribuzione alla vendita e contabilizzazione di gas ed elettricità, alla produzione mediante sistemi tradizionali o impianti rinnovabili. Il presidente attuale è Mario Guarnieri, dopo che il predecessore Roberto Casari, arrestato stamani, era andato in pensione il 30 gennaio scorso.