Manovra. Continua il teatrino Italia, il Paese è in piena recessione

ROMA – Anche oggi alla Camera come al Senato ieri, si replica la sceneggiata padana dei teatranti leghisti, due dei quali espulsi dall’Aula per le loro dure contestazioni contro la manovra Monti. E’ bastato assistere a qualche minuto al dibattito in Aula per capire senza ombra di dubbio che siamo un Paese allo sbando, alla deriva. E per di più con o senza Monti, tanto l’opposizione vera non esiste più.

Il governo, intanto, ha posto la fiducia alla Camera sulla manovra, la quale domani sera con il voto finale sancirà una volta per tutte il “sacrificio” imposto agli italiani in nome di un’economia europeista che sta drasticamente cancellando la dignità di uomini e donne, di lavoratori e lavoratrici. Ma nessuno sembra accorgersi di questo piccolo particolare.

E la fiducia arriverà, mentre noi assistiamo al vergognoso teatrino di una politica dalle speranze perdute. Tutti ad auto-convincersi, in primis Monti, che “senza questa manovra ci sarebbero state discontinuità  nella capacità dello Stato di fare fronte ai propri impegni”. A quali impegni non è dato a sapersi. L’alternativa non è la vita senza quei sacrifici ma la vita con sacrifici molto più gravi”.  Sarà bene credere al professore bocconiano della “provvidenza” che fino a ieri parlava di equità e oggi scopriamo che il suo governo ha diminuito le tasse alle auto e alle barche di lusso. Una cospicua quota perduta che sarà recuperata con l’aumento delle sigarette.  Che manovra fantastica e soprattutto equa per i non fumatori! Nel frattempo lo Stato ha già affilato le armi e messo le mani nelle casse pubbliche, ovvero le nostre,  per sborsare 27 miliardi e 914 milioni, tanto è la cifra spesa nel 2010 per gli armamenti, come riporta l’International Peace Research Institute di Stoccolma (Sipri). Fossero solo queste le spese extra. Ce n’è per tutti in questa Italia dove un’incapace classe dirigente ha fatto man bassa, spartendosi  le grandi partite economiche dei profitti a tanti zeri, come quelli alimentati dalle grandi opere che non serviranno a nessuno se non alle speculazioni,  al malaffare dei furbetti del quartierino, come qualcuno li chiama, che guarda caso in Italia,  invece che essere rinchiusi nelle patrie galere come succede all’estero vengono addirittura emulati e applauditi.

E  qualcuno pensa ancora – sempre attraverso la manovra Monti – che l’Italia si risolleverà da questa situazione, nonostante la catastrofica sentenza del Centro studi di Confindustria: “L’Italia è già in piena recessione e l’Eurozona è caduto. E’ previsto un crollo del Pil di due punti percentuali e il fallimento di imprese e banche.” Insomma l’inverno della recessione “giunto sull’Europa, in Italia è arrivato prima e sarà più rigido. Si prevede un crollo del Pil del 2% nella primavera prossima rispetto alla scorsa estate. Tagliate le stime per il 2012 dal +0,2% al -1,6% e per il 2011 dal +0,7% al +0,5%. Probabile che “aumentino i licenziamenti”e che “il tasso di disoccupazione salga più velocemente e raggiunga il 9% a fine 2012″. Le previsioni non sono rosee: il biennio 2012-2013 si chiuderà con un calo di 800.000 unità dal 2008. La pressione fiscale effettiva, che esclude il sommerso dal denominatore, supererà abbondantemente il 54%”. Insomma peggio di così si muore. E l’Italia è già agonizzante. Neanche di questo nessuno sembra accorgersi.

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