Con la Carta della Repubblica vietato giocare

ROMA – Inopinatamente il presidente del Consiglio, intervenendo al festival dell’Economia a Trento, a poche ora di distanza dalla Festa della Repubblica , annuncia che “ non  è può più possibile eleggere il Capo dello Stato con  il sistema dei grandi elettori.

Quella di metà aprile è stata una settimana drammatica per la nostra democrazia”. . Quando gli viene chiesto se si tratta di una apertura al presidenzialismo risponde che non è compito suo, in quanto premier, definire  i contenuti della riforma ma ribadisce che  “ non è  accettabile un clima come quello vissuto in quei giorni con ciò che è successo a Marini e Prodi”. Giusto. Allora perché questo intervento che immediatamente ha suscitato una ovazione di massa da parte del Pdl, il suo vice, ma pari grado, sembrano il dottor Jekill e Mister Hyde, una vera e propria “ola”, come si usa sui campi di calcio?

 Inopinato e inopportuno intervento di Letta che apre al presidenzialismo

Inopportuno, proprio mentre si festeggia la Repubblica di cui la Costituzione è espressione vitale, “ regole” di vita dello Stato nato dall’antifascismo e dalla Resistenza, da una lotta di popolo. E  anche  Enrico Letta non può ignorare che cambiando la seconda parte della Costituzione qualche “ ritocco “ andrebbe fatto anche alla prima parte. Così come non può ignorare che nella parte seconda ci sono due sezioni che riguardano la magistratura, cibo succulento per il cavaliere.  Ancora. Las rikscrittura della Costituzione ha bisogno di tempo, come dicono giuristi di chiara fama, occorrono perlomeno tre anni. Ma prorio Letta continua a parlare di governo “ eccezionale”. Dal vocabalario dei sinonimi e dei contrari si legge alla vice suddetta: straordinario,raro speciale, inconsueto, anomalo, insolito e via dicendo. Ma un governo che dura tre anni è chiaro che va fino a conclusione della legislatura. Oppure quando è tutto è pronto per innalzare Berlusconi al soglio, il Pdl toglie la spina a Enrico Letta..

Alfano e Schifani: Berlusconi è il nostro candidato premier

Non è un caso che il presidente dei senatori berlusconiani, in sintonia con Alfano, abbia detto a chiare note che il candidato premier, nel l’auspicato sistema semipresidenziale alla francese è “ solo e sempre Berlusconi”. Punto e basta. Un altro per rospo da ingoiare per il Pd. Perché il nuovo ordinamento dello Stato viene messo in relazione con l’0abbattimento dell’Imu e la  “ riforma” della magistratura.  Nel caso sarebbe proprio Berlusconi a diventare presidente del Consiglio superiore della Magistratura. Una barzelletta tragica, il suicidio annunciato del partito democratico. L’inopportunità della sortita di Letta è data anche dal fatto che la direzione del Pd convocata per i prossimi giorni ha all’ordine del giorno proprio questi problemi, a partire dalla legge elettorale.  Non basta. vsto che il conflitto di interessi non fa parte della “ larghe intese” e che iol Pdl ha posto un veto potrebbe verificarsi che il presiedente della repubblica sia ilo padrone indisturbato  dei media, non solo tv ma anche carta stampata. Unico caso al mondo.

Napolitano:”Basta inconcludenze”. Ma ignora i veri responsabili

 La situazione si fa sempre più pesante tanto che il presidente della Repubblica, negli ultimi giorni, è intervenuto inviando messaggi in occasione della Festa della Repubblica ponendo all’attenzione delle forze politiche, del governo due problemi: quello del lavoro e quello della modifica della legge elettorale, In particolare quando il Capo  dello Stato ha accettato di rimanere al proprio posto come richiesto da partiti della attuale maggioranza aveva chiesti ed ottenuto l’impegno prioritario a mandare al macero il “ porcellum”. Nel messaggio  del “ 2 Giugno” fa presente che “ vigilerà sulla inconcludenza”, mette in guarda dai rischi per “ la stabilità politica e istituzionale”, fa capire che i veti incrociati non portano da nessuna parte, che una nuova legge elettorale, le riforme istituzionali sono “ più che mai necessarie”.. Dà tempo fino al giugno dell’anno prossimo. Perché l’Italia si dia “ una prospettiva ,nuova, più serena e sicura.” A chi si rivolge il Capo dello Stato ? In questi casi la chiarezza sarebbe opportuna, visto che chi mette veti ha un nome e un cognome, si Chiama Silvio Berlusconi, il quale, se ne fosse bisogno, ha ribadito che  il “ porcellum non va demonizzato “ e  se si dovesse tornare alla urne una legge “ ci sarebbe”, bastano minime modifiche. “ In casa Pd l’uscita di Letta  sta provocando, come al solito, nuove divisioni, .

“Libertà e giustizia” con 100 associazioni. no a manomettere la  Costituzione

 Il presidenzialismo alla francese trova sostegno in Veltroni, Matteo Renzi, ultimo arrivato Romano Prodi. Lo stesso Epifani, stando a indiscrezioni di stampa, si sarebbe convertito  a questa ipotesi che, in passato, ha spesso contrastato. Ma l’ala sinistra del partito, Rosy Bindi , anche alcuni prodiani, molti altri esponenti, dalemiani si dice, mettono in guardia dai rischi che venga stravolta la Costituzioni. Da Bologna dove, per iniziativa di Libertà e giustizia” si è svolta una manifestazione cui hanno partecipato più di cento associazioni. Presenti Rodotà, Zagreblesky,Saviano In piazza Susanna Camusso, Nichi Vendola, Pippo Civati,Daria Bonfietti, Beppe Giulietti per articolo 21, esponenti del Movimento 5 Stelle, malgrado i veti di Grillo, viene un secco no a manomissioni della Costituzione. Il titolo della iniziativa dice tutto: “ Non è cosa vostra”.

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