Alfano, chi mal comincia

ROMA – La sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, parla a fatica,ha il volto segnato dal dolore più che dalla stanchezza, vorrebbe piangere, gridare la sua ira al mondo. Di vede dalle immagini che si trattiene a stento.

Il  suo mare, l’isola  dei conigli, l’ultimo lembo di Italia, una terra magnifica, una popolazione che sì merita l premio Nobel, cui si aggrappano tanti disperati, donne e uomini, bambini, giovani e anziani, il suo mare, dicevamo ormai è noto nel mondo come il mare della morte. Nessuno sa bene quanti cadaveri abbiano avuto come tomba le acque splendide, cristalline di quello che poteva essere un paradiso terrestre si trasforma in un inferno orribile.

La denuncia della sindaca di Lampedusa

La sindaca  ha una rabbia in corpo che riesce a stento a trattenere. Sa che si poteva fare di più per prestare soccorso. Il racconto di chi con la sua barca ha raccolto decine e decine di naufraghi, ha lanciato l’allarme, in splendido isolamento in un mare molto frequentato dai pescherecci, dice molte cose. Nell’isola la “voci” hanno sempre corso, ora è la sindaca a darle fondamento, ufficialità se così si può dire. Racconta che tre pescherecci, forse non di Lampedusa. non avrebbero prestato soccorso per paura di essere processati per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Se potesse lo griderebbe con rabbia, si trattiene quasi, lei è il sindaco non uno qualsiasi ma le sue parole sono un atto di accusa pesante: “Chiediamo al governo – dice – di cancellare immediatamente il reato”.

Epifani: La legge Bossi-Fini è da buttare 

La legge che prevede questo è la famigerata Bossi-Fini con  l’aggiunta immessa da Maroni quando era ministro, di qualche aggravante. Forse un giorno ci domanderemo quanti  naufraghi potevano essere salvati  se non avesse prevalso il razzismo della Lega, se il centrodestra non avesse votato quella legge. La domanda è puramente retorica ma è bene che ce la poniamo perché quel bestiale razzismo leghista non è scomparso. Neppure una tragedia di quelle dimensioni consiglia i leghisti a un minmo di decenza. No, il vicepresidente del Senato, che non dovrebbe essere l’ultimo arrivato, uno zoticone leghista, Gianluca Pini, parla e sparla in continuazione e nella padania che non esiste ci sono legisti che stracciano i manifesti listati a lutto. Non meritano alcun commento. Lo merita invece il vicepremier, segretario del Pdl, ministrino, capofila dei “rinnovatori”, delle colombe. Se la prende con Epifani che ha criticato duramente la legge Bossi-Fini “pensata e approvata sull’onda del sentimento e della paura-dice il segretario del Pd- mentre il tema va affrontato dal punto di vista del rispetto. E con Vendola che ha parlato “ di strage frutto delle leggi fasciste che l’Italia ha voluto costruire a causa di un populismo che semina veleni, intolleranza, cattiveria.”

Il vicepremier: ”Ma che c’entra ora quella legge?

Ecco la risposta di Alfano: ”Ma cosa c’entra ora la Bossi-Fini”. Ancora, parla di “polemiche pretestuose  mentre si raccolgono i morti  per raccattare qualche voto non bene odorante. “Davvero non comincia bene il nuovo Alfano. E’ andato a Lampedusa, ha parlato con la sindaco, vuole o no ascoltare il suo grido di allarme. Che c’entra con i morti? Forse potevano essere vivi. Dimentica, provato dalle fatiche di questi giorni, l’abbraccio a Lampedusa con il vescovo di Agrigento, Monsignor Montenegro, che critica in modo aperto la Bossi.Fini. “Qualcosa  deve cambiare – ha affermato –  in Europa comeel nostro Paese, che ha leggi che devono essere modificate. La Bossi-Fini ha bisogno di correttivi. Abbiamo tutti sulla coscienza queste morti”. E poi ci sono il presidente del Senato, il quale dice che “portare soccorso non può essere un reato, la ministra Bonino, il ministro Lupi timidamente afferma che lui quella legge l’ha firmata, se si può “migliorare” facciamolo, sindacati, associazioni . Giustamente il vice premier dice che “faremo sentire la nostra voce in Europa”. Bene. Forse potrebbero ascoltarci di più e meglio se in casa nostra fossimo a posto, con leggi adeguate e non segnate dal razzismo. Proprio dall’Alto Commissario Onu per i diritti umani Cecile Kyenge e Laura Boldrini hanno ricevuto un ringraziamento per  “il ruolo guida” nel cambio di atteggiamento delle autorità italiane “verso l’immigrazione testimoniato dalla giornata di lutto nazionale” dichiara il portavoce dell’Alto Commissario Navy Pillay. Il Presidente della Repubblica ha telefonato al vicepremier esprimendogli “apprezzamento“ per il suo impegno. Bene, allora faccia un passo avanti. Anche se Berlusconi è il fraterno compagno di merende di Bossi pensiamo non abbia né il tempo né la voglia di prendersela a male.

 

 

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