Legge di stabilità sotto tiro: Camusso, un governicchio che non sceglie

ROMA – Mettiamo in fila. Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Ugl, altri sindacati autonomi, Confindustria, Giovani Industriali, Alleanza delle Cooperative, Rete Imprese, Associazione delle Banche, Confapi, Associazioni agricole, Associazioni dei consumatori, Terzo settore per il quale viene ridotto il 5 per mille tanto per citarne alcune.

I sindacati di base hanno dato vita ad una giornata di lotta con lo sciopero generale nei servizi di trasporto, una grande manifestazione a Roma, parlano di ottantamila partecipanti.  Bersaglio primario il governo. Domani sarà il Comitato per i diritti della casa,insiema ad altre organizzazioni, i no Tav in primo luogo a manifestare nella Capitale. I segnali  di un malcontento che cresce ci sono tutti. Poi arrivano i i partiti, con obiettivi diversi, ma fortemente critici, dal Pd al Pdl con Berlusconi che la tentazione di “usare“ la legge per provocare la crisi al momento in cui verrà votata la sua decadenza, Brunetta chiede la “cabina di regia  dei gruppi di maggioranza. Il viceministro Stefano Fassina  non solo presenta linee divergenti con l’impostazione data dal governo ma  minaccia le dimissioni perché l’escutivo non ha svolto un lavoro collegiale. Lui che pure fa parte del ministro dell’economia non ha visto neppure le carte. Epifani si schiara con lui. “Ha ragione“, dice. Sempre nel Pd, Renzi gioca la sua partita e attacca a fondo, le critiche sono in abbondanza, non ci vuole molto a capire che prende di mira Letta con cui pure avrebbe stretto un armistizio. “L’Italia – dice – ha bisogno di una svolta radicale. C’è bisogno non di cambiare tutti ma cambiare tutti”. Chiaro no? Scelta civica è un rebus dopo le dimissioni di Monti, Sel, M5S.

Capolavoro del governo: in Italia mai stato un fronte della critica così largo

Davvero un capolavoro quello costruito dal governo. Non c’è mai stato in Italia una fronte così largo, così critico nei confronti di un provvedimento  così importante quale la legge di Stabilità, la bussola del nostro pese per i prossimi tre anni. Mai così duro era stato il giudizio della Cgil, della Uil, più sfumato quello della Cisl ma lunedì i tre sindacati valuteranno lunedì  la necessità di uno sciopero. Dice Susanna Camusso: “C’è il rischio che  sia una soluzione che non facendo scelta non scontenta, ma non fa interesse del Paese. A Me non piacciono le larghe intese, non si capisce dove è il punto di mediazione tra le parti diverse. Questo è un governicchio, nel senso che non sceglie. “E poi mentre tutte le associazioni imprenditoriali puntano il dito sui tagli della spesa pubblica  il segretario generale della Cgil afferma: “ Ognuno deve pagare per quello che ha, nonè un reato tassarre ricchezze, non mi urta il redditometro. Nel resto del mondo si tassano le rendite finanziarie e nessUno scappa”. A fronte del coro sui tagli della spesa pubblica proprio Stefano Fassina ha dimostrato che in Italia siamo a livelli più bassi che in altri Pese europei. Ciò non significa che non di debbano tagliare gli sprechi ma non p con le risprse che si possono raggranellare che si interviene in modo adeguato sul cuneo fiscale e sui salari dei lavoratori.

Bondi. La legge contraddice le promesse fatte ai nostri elettori

Il Presidente della Repubblica cerca di dare una mano al governo, invita i critici alla prudenza, ricorda quale è la situazione in cui si trova il Paese, la crisi che non è superata. Parla di un “ atteggiamento critico che sia sostenibilmente propositivo e consapevole di vincoli e condizionamenti oggettivi che non si possono aggirare”. Ancora ricorda che non “ possiamo sottovalutare che siamo usciti da  infrazione per deficit eccessivo: Possiamo correrei il rischio che ci si ricaschi?. Il governo dice no e penso che sia una giusta preoccupazione”. Sul versante del Pdl tiene banco, oltre a Brunetta, che sembra aver smesso leali di falco, Bondi secondo cui la legge “contraddice tutti gli impegni e le promesse fatte ai nostri elettori”.   Alfano, in questa fase, è più preoccupato di ricostruire l’alleanza con il pregiudicato, tenendolo a bada, come dicono nel suo “cerchio”.

Alfano: con Berlusconi per un grande partito di centrodestra che vinca le elezioni

Così passa il suo tempo fra pranzi e cene a palazzo Grazioli con l’obiettivo di “ricostruire un grande partito del centrodestra – dice- per vincere le elezioni.” Sono lontani, sembrano secoli, i tempi in cui i senatori del Pdl, firmavano la possibile nascita di nuovi gruppi, mandando in soffitta Berlusconi. Ora sembra essere tornato pappa e ciccia con lui.  Il quale  a sua volta ha bisogno di un partito comunque unito per tentare di evitare, non si sa come, i danni che li provocherà la sua vicenda giudiziaria, non ancora terminata, con annunci di nuove indagini e nuovi possibili rinvio a giudizio.  In realtà ancora una volta si potrebbe dire che e il  pregiudicato a dettare l’agenda. E’ vero che storicamente con la sua condanna e la sua decadenza finisce un’epoca ma solo per la storia.  Il suo peso si avverte ancora. La sua disperazione diventa ogni giorno più cupa. Ora ci si è messa anche l’intervista di  Santoro alla Bonev, regista , attrice,  che rivela di essere andata a letto con il cavaliere e  del rapporto, più di una amicizia  da lei avuto anche con la   attuale fidanzatina, Francesca, indicata come lesbica.  Subito annunci di iniziative legale, richieste di risarcimento.  La fibrillazione ora è al completo. Altro che stabilità che non si ottiene con una legge. Con questa in particolare che nessuno vuole.

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