Italicum, la democrazia prende il treno e va in vacanza

ROMA – Un giorno e una notte di telefonate. Chissà cosa si sono detti Matteo Renzi e il pregiudicato Bwerlusconi per arrivare al nuovo accordo sulla riforma della legge elettorale, quell’Italicum che troppo ricorda l’Italicus, una tragedia per il nostro Paese.

Se la legge  sulla quale si è stabilita una seconda  “ profonda sintonia “ e quella delineata dal nuovo accordo non si tratta di una tragedia, ne abbiamo viste di peggio, leggi Porcellum tanto per non andare troppo in là nel tempo. E’ certo comunque che si tratta di uno sfregio alla democrazia proprio in uno dei momenti fondamentali, quello in cui i cittadini sono chiamati ad esprimere le loro opzioni politiche che devono andare di pari passo con la governabilità. Se una prevale su l’altra sono guai e ne sappiamo qualcosa. L’Italicum, a quanto ne sappiamo, perché un testo scritto non è stato ancora reso noto, punta tutte le sua carte sulla governabilità Da qui un vero e proprio odio contro i piccoli partiti che devono essere eliminati. A loro vengono addebitate tutte le disgrazie del nostro Paese-  Uno dei più stretti collaboratori di Matteo Renzi , di fronte al nuovo accordo, ha esultato perché , appunto. elimina i partitini. Da tenere presente che un partito che prende circa tre milioni di voti rappresenta parte consistente dell’elettorato, poco meno della metà di quelli  presi da Berlusconi. 

 

 

Uno sfregio al criterio di rappresentanza

Un sfregio alla democrazia, al criterio di rappresentanza Allo stato si sa solo che il segretario del Pd e il cavaliere hanno solo fatto una operazione matematica, una media fra due numeri. Per aggiudicarsi il premio di maggioranza, passato dal 18 al 15% per paura dei “forconi” della Corte Costituzionale era impossibile una media esatta e fra il 35 e il 40% si è scelto il 37 %. Per la soglia di sbarramento in relazione ai partiti che fanno parte di coalizioni  è stato più facile, fra il 4 e il 5 il punto è stato fissato al 4,5%.  Per i partiti che non fanno parte di coalizioni resta la soglia dell’8% e per le coalizioni del 12%. Come prima, peggio  di prima. Restano le liste bloccate, i parlamentari eletti dai segretari dei partiti. Solo una considerazione. Torniamo ai piccoli partiti. Se abbiamo letto bene è stato inserito nella legge il “salva Lega”. Se in tre circoscrizioni prende il 9% elegge i deputati. Mettiamo che in queste circoscrizioni ottenga cinquecentomila voti, alla luce dei sondaggi è già un regalo, porta i suoi in Parlamento, in omaggio , viene detto, a criteri di territorialità. Ma non è scritto nella Costituzione che  il Parlamento deve rispondere a criteri di  territorialità. Giustamente vengono criticati quei parlamentari che di fronte a disegni di legge omnibus presentano emendamenti “ territoriali” leggi clientela. Ma c’è di più :un partito che nazionalmente prende il triplo dei voti della Lega non ha diritto a eleggere deputati.

 

  I  grandi partiti come vampiri, succhiano il sangue dei piccoli

 

 C’è di più. I piccoli partiti ,tanto disprezzati, sono utilissimi per le coalizioni dei “grandi”. lo ha detto bene il ministro Gaetano Quagliarello che chiama la legge “ Vampirellum”, segnalando un “ fenomeno” che è rimasto nascosto nel dibattito sulla legge. Ha spiegato che i voti assegnati  ai partiti che no0n raggiungono la soglia di sbarramento, il 4,5% nelle coalizioni, “non possono essere spalmati su quelli vincitori”. La Costituzione grida vendetta e la sentenza della Corte è stata chiara. Si capisce stante questo meccanismo perverso perché Renzi e Berlusconi ce l’abbiano a morte contro i piccoli partiti. In particolare il pregiudicato che può contare s un nuvolo di partitini che possono farlo ingrassare. Il Pd non ha questo “retroterra” e rischia anche di non avere i voti di Sel, se decide di correre da sola.

 

I deputati non sono solo dei passacarte

 

 Che dire? Le democrazia ha preso il treno, l’Italicum ed è andata in vacanza.   A meno che i deputati non rinunciano al loro ruolo  rifiutando di essere semplici passa carte . Questo riguarda in particolare la minoranza del Pd i cui esponenti hanno ritirato ( ritiro tecnico significa che possono ripresentarli in aula) una trentina di emendamenti  essenziali per cambiare segno alla legge, su richiesta di Renzi perché avrebbe agevolato la nuova trattativa: I risultati si sono visti. E’ ancora più chiaro che per ora la partita l’ha vinta il pregiudicato.

 

 

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