ROMA – La nebbia si dirada ed emergono tutte le magagne della politica economica del governo. Renzi è davvero ammirevole nel dipingere tutto di rosa.
I media per giorni e giorni hanno “venduto” gli “ottanta euro ottanta” che poi non sono ottanta che i lavoratori troveranno nelle buste paga come il toccasana per risolvere la crisi che attanaglia il nostro Paese. A nessuno, o quasi, è venuto in mente di non dare per scontato ciò che scontato non era. Fino a poche ore prima della decisione., molto sofferta si dice ora, presa dal consiglio dei ministri veniva dato per scontato che c’era la copertura per intervenire anche a favore degli incapienti. E giù tabelle, numeri, a partire proprio da ch ha un reddito, sui fa per dire, inferiore agli ottomila euro lordi. I quotidiani on line fino a qualche minuto prima dell’inizio della riunione del governo davano certo che il “mago“ Renzi- Mandrake, assistito dal fido Delrio-Lotar erano riusciti a trovare la copertura per cui una ventina di euro sarebbero finiti nelle tasche degli ultimi. A pochi, quasi nessuno, veniva in mente che forse chi era più povero doveva avere di più.
Renzi scopre che il “bonus” presenta delle debolezze
No, in realtà la “scala“ di Renzi si muove al contrario: chi guadagna di più avrà un bonus più alto. Sia chiaro si tratta di una guerra tra poveri. E’ finita che gli incapienti sono stati rimandati non si sa bene a quando. Non solo, ora Renzi scopre che si è commessa una ingiustizia. Dice che nel bonus “c’è un elemento di debolezza”. “Ottanta euro dati ad un single hanno un impatto diverso rispetto ad un padre di famiglia monoreddito con quattro figli”. Ma a Renzi questa “debolezza” era stata segnalata, anche da parte dei sindacati. Figuratevi se lui ascolta chi rappresenta milioni di persone e forse ne sa qualcosa di questi problemi. Lesa maestà e, a testa bassa, rischia di sbattare. Ora promette che rimedierà, che un intervento ci sarà anche per i pensionati. Quando, come, con quale copertura non è dato saperlo.
Il premier: mai nessun contratto ha dato ai lavoratori quanto il bonus. Una balla
Già che c’era una frecciata contro i sindacati non poteva mancare. Dice il premier.” Nessun rinnovo contrattuale sindacale ha mai dato ai lavoratori quello che abbiamo dato noi con il decreto.” Una colossale bugia, il suo staff lo ha informato male. Ministri come Padoan, Poletti, Guidi, sa nno bene che gli aumenti retributivi dei contratti rinnovati sono più alti. E’ vero invece che più di otto milioni di lavoratori sono in attesa del rinnovo del contratto. Circa tre milioni sono dipendenti pubblici. Renzi dovrebbe saperne qualcosa.
Un ”pin” a tutti gli italiani che, però, non hanno un computer
Ancora: il premier e segretario del Pd nella foga di “cambiare verso”, vede una Italia che oggi non c’è. Afferma che entro un anno verrà data una “identità digitale” a tutti. E spiega che si tratta di dare un “pin“ ad ogni italiano e userà quel codice per entrare in tutti gli uffici della pubblica amministrazione restando a casa”. Si potrà fare così la dichiarazione dei redditi e pagare le tasse. Bene. Se non andiamo errati ci vuole un computer, occorre saperlo usare. Quante famiglie hanno un computer? Oppure ci si dovrà rivolgere ai Caf, magari quelli dei sindacati che il premier vede come il fumo negli occhi?
Si prevede il taglio di uno, leggasi uno, aereo F 35. Forse
Fra le magagne una, colossale se confermata, riguarda il taglio degli aerei F 35. Si parla di 150 milioni di euro, il costo di uno, leggasi uno, aereo. Infine una curiosità: a Bruxelles, alla Commissione Ue, è stato spedito dal governo un “Piano nazionale di riforme” di più di 700 pagine. Qualcuno ne sa qualcosa? C’è un parlamentare che lo conosca”? In quale sede è stato redatto? Visto che Renzi non è abituato a scrivere, così come il suo staff, usa le slide, twitta e cose simili, a Bruxelles pare non prendano sul serio le 700 pagine. Le considerino una cosa buttata lì, una improvvisata, una bufala per parlar chiaro, polvere negli occhi della Commissione che già ci guarda con molti sospetti. Ci mancava anche questa.