Cgil a Marino: basta attacchi, ascolti i lavoratori. Clima pesante nel centrosinistra

ROMA –  La polemica fra il sindaco Marino e i sindacati è durissima.  Al primo cittadino di Roma non va giù, come del resto anche al vicesindaco Nieri cui compete anche la gestione del personale, lo sciopero generale deciso dai sindacati di categoria con il pieno sostegno delle tre Confederazion romane, Cgil, Cisl e Uil.

Non  va giù che la partecipazione sia stata altissima malgrado una lettera inviata ai dipendenti, un tentativo di ”sabotaggio” affermano i segretari generali di Cgil di Roma e del Lazio e di Funzione pubblica Cgil.  Se è nel pieno diritto del  Sindaco di rivolgersi ai lavoratori capitolini appare perlomeno inopportuno che proprio alla vigilia di uno sciopero venga compiuto un atto del genere che, senza dubbio, non serve certo a a facilitare la conclusione di una vertenza che riguarda non solo la difesa del  salario dei lavoratori, l’indennità accessoria, ma più in generale il funzionamento della “macchina” amministrativa e di conseguenza lo stato dei servizi per i cittadini.

Pesante accusa al sindaco: “ Ha provato a sabotare lo sciopero”

Il  Sindaco Marino – affermano in una nota congiunta Claudio Di Berardino  e Natale di Cola, “invece di ascoltare le richieste delle migliaia di lavoratrici e lavoratori che  hanno scioperato e manifestato per cambiare il volto dei servizi capitolini, continua ad attaccare i rappresentanti dei lavoratori.” E qui arriva una denuncia pesante da parte dei dirigenti sindacali.”Non pago di aver provato -sottolineano- senza peraltro riuscirci, a sabotare lo sciopero inviando una lettera ai dipendenti, ci accusa ora di non rispettare le leggi e di aver chiuso gli occhi per sei anni. Le sue parole ci lasciano semplicemente sconcertati e sono evidentemente il frutto di una conoscenza approssimativa della materia”. In particolare colpiscono parole come “ aver chiuso gli occhi per sei anni”. Non è il primo a pronunciare un simile atto di accusa contro i sindacati, in particolare contro la Cgil.  Ha preso a prestito un “ vezzo” che fa parte della personalità e del linguaggio del  presidente del  Consiglio Ma quando ci si trova di fronte ad uno sciopero “ storico”, il primo che vede impegnati , tutti insieme, in un colpo solo, 24 mila dipendenti che  si astengono dal lavoro con una percentuale che supera l’80% con punte di quasi il 100% in alcuni servizi significa che i sindacati hanno il consenso e la fiducia di coloro che rappresentano. Verrebbe da dire che, forse, hanno recuperato fiducia e consenso in questi mesi partecipando in massa, molte  migliaia, alle assemblee che si sono svolte e in più di diecimila al corteo di venerdì. Una testimonianza viene da quei giornali che usano titolare non sull’avvenimento, lo sciopero, ma sulle conseguenze. A volte gli incidenti, i tafferugli, a volte il blocco di una città. Questa volte  traffico in tilt, blocco di Roma, sportelli chiusi,scuole deserte,parole comparse in alcuni titoli dovrebbero far riflettere  il sindaco  e la Giunta.

Sprechi, consulenze esterne, superminimi, continuità con la dirigenza alemanniana

Durissima la replica del segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio e di quello della Funzione pubblica. “Per la Cgil conta il merito –  contrattaccano i sindacalisti – e negli anni scorsi abbiamo infatti contrastato le scelte sbagliate della giunta Alemanno e portato avanti iniziative e manifestazioni contro il bilancio e in difesa del’acqua pubblica, nonché denunce, esposti e battaglie per il rispetto della legalità tanto al Comune di Roma quanto nelle sue società partecipate. Forse il sindaco non sa o fa finta di non sapere che, come denunciato quotidianamente dalla Cgil, a quasi 400 giorni dal suo insediamento, in aziende come Ama permangono super minimi di oltre 40mila euro, erogati al di fuori delle leggi e relativamente ai quali non ci risulta un suo intervento. In questo caso è previsto un conguaglio come si fa per i dipendenti con stipendi bassi?”. “Al sindaco – concludono – consigliamo di abbandonare la retorica antisindacale più sterile e di ascoltare le nostra denunce, a cominciare da quelle sugli sprechi su cui la sua amministrazione colpevolmente tace”. Già gli sprechi, i cosiddetti  “uffici di scopo”, consulenze esterne, regalie ad alti funzionari per obiettivi tutti da verificare che  ha lasciato da pagare la giunta Alemanno e che l’attuale amministrazione forse prima di sborsare avrebbe dovuto fare perlomeno una verifica. Può essere che quegli obiettivi non siano mai stati raggiunti.  E la stessa dirigenza della “macchina amministrativa”mostra una continuità con il vecchio gruppo dirigente insediato in posizioni di primo piano,strategiche,  che frenano cambiamento e rinnovamento.

Si rincorrono voci di crisi, rimpasti e rimpastini

L’attacco ai sindacati si inserisce in un clima pesante, in voci che si rincorrono su rimpastini e rimpasti,dimissioni di assessori, di crisi , rottura con il Pd, di commissariamento e si fanno anche i nomi dei possibili successori del sindaco. Primo fra tutti quello della ministra Madia, non proprio ben vista dai dipendenti pubblici. E addirittura si indica anche  chi sarebbe la candidata della destra, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

Ci domandiamo:come è possibile che la giunta di centrosinistra traballi, si muova pericolosamente su molti, troppi problemi, prenda di mira i sindacati che certo non sono oro colato, ma hanno una solida rappresentanza dei lavoratori, offenda migliaia di capitolini che hanno partecipato allo sciopero? Come è possibile che il  “socio” di maggioranza del centrosinistra proprio mentre realizza alle elezioni europee un risultato storico,il 43% dei voti, rischi di essere travolto da una crisi tipica delle faide interne, malgrado la buona volontà, le buone intenzioni, la linea di buon senso seguita dal segretario della Federazione di Roma, Lionello Cosentino? E’ possibile, purtroppo. Torniamo al punto di partenza, la lotta dei capitolini, lo sciopero. Se la vertenza trovasse una soluzione positiva, se venisse recuperato un rapporto con i sindacati e i lavoratori,l’atmosfera potrebbe diventare meno pesante. Una schiarita per il bene della città e dei cittadini che con il voto hanno affidato a Marino e alla Giunta non solo il compito di rimediare ai disastri provocati da Alemanno ma di indicare e ad aprire la strada ad un futuro diverso, con una città che riprende a vivere, anche economicamente, offre ai giovani occasioni di lavoro,ritrova bellezze e splendore. Come richiede una  grande capitale europea.

Alessandro Cardulli

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