ROMA – Viste le polemiche scoppiate sulla tragica vicenda di Lampedusa, pare un’impresa titanica far capire al premier Matteo Renzi che non si elimina il fenomeno dell’immigrazione clandestina additando chi tira in ballo false strumentalizzazioni sulle vittime.
Oppure accusando chi fa leva sulle solite posizioni ideologiche di una sinistra a cui il premier non è mai appartenuto, come se servisse un passaporto politico per salvare delle vite.
“Il problema non è Mare Nostrum o Triton, – dice Renzi – si può chiedere all’ Europa di fare di più e domani lo farò, ma il punto politico è risolvere il problema in Libia, dove la situazione è fuori controllo”. Oggi la priorità è tutt’altra, anche se per i cinici può sembrare poco popolare, ovvero quella di salvare o meno vite umane. Uomini, donne e bambini in carne e ossa che fuggono dalla disperazione, vittime succubi e silenziose dei tanti “caronte” delle traversate senza ritorno. La domanda da porsi è semplice: quanto vale una vita in un sistema dove il soldo fa sempre da padrone?
Sì, perchè Mare Nostrum costava 9,5 milioni di euro al mese, si spingeva oltre le nostre acque territoriali e con i mezzi a disposizione aveva come priorità quella di salvare le vite in mare. Sono stati tratti in salvo 160mila migranti e ben 366 scafisti sono stati consegnati alla giustizia. Cosa ben diversa dal progetto Frontex, il cui obiettivo è quello di operare il controllo delle frontiere e, solo in caso di necessità, di soccorere i malcapitati. Per questo alla luce dei recenti accadimenti possiamo affermare con assoluta certezza che l’operazione europea Triton, costo 2,9 milioni al mese con 6mila migranti salvati dal primo novembre 2014, è stata fin dall’inizio un fallimento completo, come ha fatto ben intendere la presidente della Camera Laura Boldrini. “L’Europa deve dotarsi di un sistema di monitoraggio e salvataggio ben più efficace di quello ora in vigore. Altrimenti ogni espressione di dolore per le tragedie avrà il segno dell’ipocrisia”, ha precisato la Boldrini.
Eppure Triton era stato criticato pesantemente fin dalla sua nascita, da organizzazioni, associazioni, da persone e volontari che ogni giorno raccontano le storie dei soravvissuti. I governi, come scimmie, si tappano la bocca, le orecchie e gli occhi per ignorare una questione che, nonostante i rimpalli, rimane senza una soluzione. Matteo Renzi ha polemizzato con Enrico Letta che, in un tweet postato ieri, auspicava il ritorno di Mare Nostrum. C’è poco da sperare. Se per alcuni è stato sempre meglio andare alla Leopolda, mentre lavoratori e lavoratrici in grande sofferenza chiedevano di essere ascoltati, pensate che abbiano un peso degli sconosciuti migranti?
Adesso anche l’Europa si faccia carico di questa carneficina, altrimenti non ha più senso appartenere ad una comunità dove l’essere umano è considerato carne da macello.