A tu per tu con Enrico Casartelli: un autore che descrive solo ciò di cui ha esperienza

Enrico Casartelli, manager ed esperto di informatica, ritorna alla narrativa con “Elly, l’avatar delle emozioni”, dopo aver ottenuto premi e riconoscimenti con le sue precedenti opere. Gli chiediamo di presentarci il suo nuovo libro.

“Elly, l’avatar delle emozioni”: un titolo particolarmente evocativo. Chi è dunque Elly?

“Elly” è il nome di un programma d’intelligenza artificiale in grado di analizzare, studiare e replicare le emozioni umane ed è un avatar in quanto, secondo la terminologia moderna, ha delle proprie sembianze virtuali e un profilo ben definito: donna, quarantacinque anni, milanese, manager d’azienda, separata e con un figlio quindicenne.

E in che modo viene sviluppata “Elly”?

Devo appunto specificare come nasce “Elly”: tre giovani amici milanesi si incontrano nelle ore libere in uno studio da anni abbandonato; hanno caratteri e culture diverse, ma sono accomunati da un’unica passione: l’informatica e in particolare l’intelligenza artificiale. Giorgia è la più competente; laureata in ingegneria e socia di un’azienda d’informatica, trascura il suo look, un po’ da maschiaccio, perché spende tutte le proprie energie sul lavoro e su questo progetto. Lorenzo, laureando in filosofia, è piuttosto introverso in quanto tormentato da tristi e reconditi ricordi d’infanzia che tiene per sé: ha un aspetto trasandato, con la folta chioma rossa sempre arruffata e il passo ciondolante. Al contrario Sonia, avvocato, ha un carattere deciso e razionale, e cura molto la propria immagine: pure lei è appassionata dell’informatica. Questo tre giovani svilupperanno “Elly”. 

Da cosa o da chi ha tratto ispirazione per questo romanzo?

Devo innanzitutto precisare che non amo la fantascienza e che quindi tutte le reazioni di “Elly” sono frutto di mie esperienze o di fatti reali accaduti in laboratori di I.A. (Intelligenza Artificiale). Il romanzo, questo così come i precedenti, nasce da una mia diretta esperienza: sono un vecchio “boomer” e mi occupo di informatica sin dagli anni ‘90. Ho lavorato nei primi programmi di intelligenza artificiale, detti “sistemi esperti”, e ne sono tuttora impegnato anche se sempre più marginalmente. Vorrei, però, sottolineare un punto fondamentale: il romanzo non è assolutamente tecnologico e non riporta alcun termine tecnico; più che altro si può definire psicologico perché “Elly” analizza progressivamente le sei emozioni fondamentali –  gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto e sorpresa – fino ad arrivare a comprendere quasi duecento secondo le teorie di vari psicologi americani, ad esempio la “Ruota delle Emozioni” di Robert Plutchik. 

Gli avatar progettati dall’uomo, nel futuro, potranno a suo avviso sostituirci in alcune mansioni?

Ci sono già grandi progressi dell’intelligenza artificiale soprattutto in un settore delicato quale la medicina: gli algoritmi di apprendimento dell’I.A ottengono informazioni sempre più precise sulla diagnostica, sui processi di cura, sulla variabilità del trattamento e sui risultati dei pazienti.  Gli avatar o i cosiddetti umanoidi, soprattutto quelli sviluppati nei paesi asiatici, sono dotati di micro-cellule artificiali che ne formano la cute e ne imitano le nostre reazioni: rossori, gonfiori e se colpite da urti inviano al cervello artificiale segnali che simulano il dolore umano o altre sensazioni. Se aggiungiamo a questi le capacità dell’intelligenza artificiale otteniamo dei perfetti umanoidi. Un esempio concreto sono le famose “Amelie” e “Sophia”, di cui si trovano ampia testimonianza su YouTube. Il grosso rischio è “innamorarsi” del proprio assistente virtuale oppure chiudersi in un mondo simulato come quello del “Metaverso”. In Korea e in Giappone purtroppo ci sono già frequenti casi di questo tipo. Non credo, invece, che ci sostituiranno. Qualche scienziato ipotizza una tragica apocalisse nella quale noi umani diventeremo schiavi degli umanoidi oppure che questi distruggeranno internamente il nostro pianeta e ci annienteranno. Io, al contrario, sono ottimista e mi piacciono le teorie di James Lovelock, famoso scienziato britannico secondo cui l’Antropocene (l’era dell’uomo) terminerà e sarà sostituita da una nuova (Novacene): un’era in cui esseri umani e “cyborg” conviveranno pacificamente e faranno di tutto affinché Gaia – la Terra – sarà salva.

Qual è l’obiettivo profondo che “Elly”, la protagonista, si prefigge?

Lo scopo preciso di “Elly”, o meglio dei tre giovani che la sviluppano, è diventare un evoluto assistente virtuale e quindi, una volta apprese le emozioni umane, suggerirci le azioni più appropriate nelle decisioni lavorative che in quelle di vita quotidiana.

A chi consiglierebbe questo romanzo?

Lo consiglierei a tutti quelli che amano le emozioni, le passioni, le vicende di tre giovani molto diversi tra di loro, ma stretti in un forte sentimento di amicizia; e infine a tutti i curiosi di sapere come un programma di intelligenza artificiale si possa comportare nei nostri confronti. 

Come lo definirebbe in una parola

Un romanzo che incuriosisce e che appassiona.

Ha già in cantiere il prossimo libro?

Sono due i libri in programma. Il prossimo uscirà a novembre ed è il “diario di una donna in carriera”. La protagonista è un’affascinate consulente d’immagine, proprietaria di un’azienda di successo specializzata nel marketing politico. Ha un carattere prettamente freddo e cinico e tratta gli uomini con cui ha delle brevi relazioni come dei veri “usa e getta”. Superati i quarant’anni, però, inizia a porsi delle domande e ad avere dei dubbi sul proprio comportamento: la sua indole razionale e calcolatrice oscilla. Un evento doloroso, episodi avvincenti ed emozioni forti si accavalleranno in modo vertiginoso e sconvolgeranno il suo carattere e la sua personalità fino a mutarla profondamente. Il secondo, finito qualche settimana fa, è un romanzo storico ambientato a Berlino Est, nel periodo che va da gennaio ’89 ai primi mesi del ’90, quindi a cavallo del crollo del muro e della riunificazione della Germania. Per completarlo, mi sono avvalso del supporto e della verifica dei contenuti da parte di una docente universitaria, esperta di storia germanica moderna. 

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