Dal Mare Artico verrà monitorato l’effetto dei gas serra

Gli scienziati russi stanno iniziando a creare un sistema di monitoraggio climatico ed ecologico dei mari artici russi per monitorare le concentrazioni di gas serra che incidono sui cambiamenti climatici. 

“Le prime due stazioni sono state equipaggiate alla stazione polare North Pole 41 e nell’arcipelago Severnaya Zemlya”, ha detto Alexander Makarov, direttore dell’Antarctic Research Institute di San Pietroburgo.

“È necessario controllare i gas serra per valutare i tassi di riscaldamento. Nell’Artico – ha spiegato lo scienziato – il clima si riscalda due o tre volte più velocemente che in altre parti del pianeta. Si tratta di gas serra o, meglio, di cambiamenti nella loro concentrazione nell’atmosfera, che accelerano e potenziano i processi ciclici.

A causa della riduzione della copertura di ghiaccio estiva nei mari artici, le aree di acque libere nei mari stanno aumentando. Possiamo vedere l’afflusso di calde acque atlantiche ricche di sostanze nutritive. Il risultato è lo sviluppo attivo del fitoplancton, che consuma l’anidride carbonica dell’acqua e produce carbonio organico”.

A differenza di altre osservazioni, il monitoraggio dei flussi di gas nell’Artico è tecnicamente difficile, poiché richiede apparecchiature altamente sensibili per tracciare il movimento dei gas dalla terra e dalla superficie dell’acqua. Gli specialisti stanno valutando diverse opzioni per sviluppare il sistema, incluso l’utilizzo di boe galleggianti nell’Oceano Artico.

Nella fase successiva, gli specialisti dell’Antarctic Research Institute prevedono di espandere le osservazioni sui flussi di gas climatici. I dati, trasmessi offline via satellite, miglioreranno significativamente la comprensione dei processi nella regione in inverno, quando i mari artici sono coperti di ghiaccio. La ricerca coinvolge un consorzio di 7 centri scientifici statali, guidati dall’Istituto di Oceanologia Shirshov (l’Accademia russa delle Scienze). 

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