Fusione nucleare. Nuovi sviluppi al Joint European Torus (JET)

Il Joint European Torus (JET), il più grande reattore sperimentale di fusione nucleare mai realizzato, continua a fare passi da gigante nel campo della ricerca sulla fusione.

Situato nel Culham Centre for Fusion Energy in Oxfordshire, Regno Unito, JET ha raggiunto temperature di 150 milioni di gradi Celsius, dieci volte quelle del nucleo del Sole, utilizzando un mix di combustibile di deuterio e trizio. Questo impianto, attivo dal 1977, è un elemento chiave per la comprensione e lo sviluppo della fusione nucleare come fonte di energia sostenibile e a bassa emissione di carbonio.

La fusione, che imita il processo energetico del Sole, avviene quando nuclei leggeri si fondono per formare atomi più pesanti, rilasciando enormi quantità di energia. Questa tecnologia promette di generare energia pulita e quasi illimitata, utilizzando materie prime abbondanti e a basso costo. La fusione è anche considerata intrinsecamente sicura, poiché non può innescare processi incontrollati.

JET ha stabilito diversi record nella fusione, inclusa la produzione di 59 mega Joule di energia in un impulso di 5 secondi nel 2021.

Un nuovo record sarà annunciato riflettendo ulteriori progressi. Circa 150 entità, tra cui università, centri di ricerca e industrie di 25 Paesi, partecipano a questo progetto. L’Italia, tramite ENEA, è fortemente coinvolta,
contribuendo con significative innovazioni e ricerche.

I risultati di JET sono fondamentali per il progetto ITER, un altro importante impianto sperimentale di fusione in costruzione in Francia. ITER, che mira a dimostrare la fattibilità della fusione come fonte energetica, è una collaborazione globale con un forte contributo europeo.

EUROfusion, il consorzio europeo che gestisce la ricerca sulla fusione, mira a sviluppare tecnologie per DEMO, un futuro impianto dimostrativo di fusione. Il programma di EUROfusion è integrato nella roadmap europea per l’energia da fusione, allineandosi con gli obiettivi energetici europei di Horizon.

Il contributo dell’ENEA al progetto JET è stato sostanziale fin dalla sua costruzione, partecipando attivamente nella realizzazione di sistemi diagnostici e contribuendo a varie campagne sperimentali. L’ENEA, con i suoi centri di ricerca di Frascati e del Brasimone, fornisce competenze fondamentali nei campi della superconduttività, dei componenti interfacciati al plasma, della neutronica, della sicurezza, del ciclo del combustibile e della fisica del plasma. Questo impegno riflette il ruolo di primo piano dell’Italia nella ricerca globale per un’energia pulita e sostenibile.

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