L’accelerazione verso un futuro informatico illuminato

Nel cuore della rivoluzione tecnologica, Lightmatter, avviata da un trio di ex alunni del MIT, Massachusetts Institute of Technology, fa da pioniere sull’uso delle tecnologie fotoniche per trasformare radicalmente le comunicazioni e le operazioni dei chip

L’incessante miniaturizzazione dei transistor sui chip ha catalizzato l’attuale era dell’informatica ubiqua. Tuttavia, l’approccio tradizionale sta raggiungendo i suoi limiti fisici, portando alcuni a pronunciare la fine dell’era definita dalla Legge di Moore e dallo Scaling di Dennard. Questa crisi arriva in un periodo di crescente richiesta di potenza computazionale, spinta soprattutto dall’espansione dell’intelligenza artificiale (IA), che non accenna a diminuire.

In risposta a questa sfida, Lightmatter si propone di avanzare l’informatica reinventando il fulcro dei chip attraverso l’integrazione della luce per il trattamento e il trasferimento dei dati, oltre alla tradizionale elettricità.

La compagnia ha introdotto due innovazioni: un chip progettato per operazioni di IA e un sistema di interconnessione per il trasferimento dati tra chip, entrambi sfruttando una combinazione di fotoni ed elettroni per migliorare l’efficienza.

Nicholas Harris, co-fondatore e CEO di Lightmatter, illustra l’obiettivo dell’azienda di risolvere due questioni fondamentali: “Come comunicano i chip?” e “Come vengono eseguiti i calcoli [IA]?”. Con i prodotti Envise e Passage, l’azienda mira a fornire risposte concrete a queste domande.

Nel 2023, Lightmatter ha raccolto oltre 300 milioni di dollari, raggiungendo una valutazione di 1,2 miliardi di dollari, evidenziando l’importanza e l’urgenza della sua missione nel contesto di una domanda crescente di IA.

La tecnologia di Lightmatter promette di ridurre significativamente il fabbisogno energetico dei data center e dei sistemi di IA, con l’ambizione di rivoluzionare l’infrastruttura computazionale globale.

Prima di fondare Lightmatter, Harris ha acquisito esperienza presso Micron Technology, dove ha identificato i limiti dell’approccio tradizionale all’incremento delle prestazioni informatiche.

Al MIT, sotto la guida di Dirk Englund, Harris ha sviluppato chip fotonici che elaborano informazioni utilizzando la luce, piuttosto che l’elettricità. Questo lavoro ha generato decine di brevetti e ha contribuito alla crescita esponenziale dell’interesse per l’IA e il deep learning.

Il chip Envise di Lightmatter combina i punti di forza dell’elettronica e della fotonica per eseguire operazioni complesse in modo efficiente, mentre il sistema di interconnessione Passage sfrutta i vantaggi della luce per connettere processori su larga scala, fondamentale per il funzionamento delle grandi infrastrutture di cloud computing e IA.

Con proiezioni che indicano un consumo energetico dominato dall’informatica entro il 2040, Lightmatter si posiziona come un’innovazione cruciale per ridurre il consumo energetico e rispondere alla domanda in crescita senza compromettere l’ambiente.

L’impegno di Lightmatter nel sostituire componenti informatici tradizionali con soluzioni basate sulla luce segna l’inizio di un’era promettente per l’informatica, mirando a una maggiore efficienza energetica e a prestazioni superiori, delineando un futuro in cui l’informatica sarà guidata dalla velocità e dall’efficienza della luce.

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