Scimmie e decisioni. Studio rivela effetto esca nei cebi e paralleli con l’umano

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Animal Cognition mostra che i cebi dai cornetti, una specie di piccole scimmie originarie del Sudamerica, sono soggetti all’influenza di opzioni decisionali irrilevanti, simili agli esseri umani, in quello che è noto come “effetto esca”.

Questa ricerca, portata avanti dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Cnr-Istc) a Roma e dalla Scuola IMT Alti Studi di Lucca, ha esplorato come i cebi gestiscono le scelte alimentari quando presentati con opzioni che includono “esche asimmetricamente dominate” e opzioni “fantasma”.

L'”effetto esca” si verifica quando la presenza di una terza opzione, inferiore alle altre due a disposizione, altera la preferenza del decisore tra le due opzioni principali.

Questo fenomeno, ben studiato nel comportamento dei consumatori umani, è stato osservato per la prima volta nei primati non umani attraverso questo studio. Ad esempio, i ricercatori hanno notato che i cebi preferivano due cereali glassati a una piccola quantità di semi di girasole, ma questa preferenza si intensificava quando veniva aggiunta un’opzione di tre cereali glassati non accessibili, poiché erano visibili ma coperti da un pannello trasparente.

Le “esche asimmetricamente dominate” sono quelle chiaramente inferiori tra le opzioni disponibili, diventando in pratica irrilevanti, mentre le opzioni “fantasma” sono quelle che sembrano disponibili ma in realtà non lo sono.

Entrambe le tipologie hanno avuto un impatto significativo sulle preferenze alimentari dei cebi, mostrando che anche le scimmie possono essere influenzate da fattori irrilevanti nelle loro decisioni, simili agli esseri umani.

I risultati dello studio non solo forniscono la prima evidenza dell’effetto delle “esche fantasma” nel processo decisionale dei primati non umani, ma sottolineano anche come i cebi dai cornetti utilizzino processi decisionali che presentano parallelismi con quelli umani.

Questo studio apre nuove prospettive sulla comprensione del comportamento decisionale nei primati e offre spunti per studi futuri sull’evoluzione delle strategie decisionali tra gli animali, sia in cattività che nel loro ambiente naturale.

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